La «fuga dei cervelli» dall'Europa

La «fuga dei cervelli» dall'Europa Allarmanti rapporti di Enti Internazionali La «fuga dei cervelli» dall'Europa Scienziati, ingegneri, tecnici di ogni ramo sono attratti soprattutto dagli alti stipendi delle industrie americane - Poderose organizzazioni provvedono al reclutamento - In media emigra dall'Europa il 10 per cento degli specialisti più qualificati - Il paese più colpito è l'Inghilterra - L'Italia (con n.3%) e la Francia (0,9yo) risentono di meno del fenomeno - L'emorragia sembra inarrestabile: gli Stati Uniti hanno bisogno di 75 mila ingegneri l'anno, e ne «producono» soltanto 45 mila (Nostro servizio particolare) New York, 25 agosto. Il « drenaggio dei cervelli » è divenuto negli Stati Uniti un'industria. L'America non « produce » medici, ingegneri, tecnici in numero sufficiente al suo poderoso, sviluppo economico. E così li recluta in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa, offrendo loro alti stipendi, buone sistemazioni, possibilità di far carriera. Appena uscito dall'Università di Yale, William A. Douglass si associò a tre compagni di studi e fondò una società il cui capitale sociale era costituito essenzialmente di materia grigia: la Careers Incorporateti. Oggetto della società era infatti di reclutare personale scientifico e tecnico per le grandi industrie americane. Douglass aveva fiutato il vento. La sua iniziativa ebbe un successo immenso. I talcnt scouts della Careers Inc. (simili agli scopritori di dive per il cinema) incominciarono ad operare negli Stati Uniti, trattando fino a 25 mila « casi » all'anno. Ma la richiesta di tecnici e specialisti in ogni campo cresce enormemente in America ed il « mercato » interno non è in grado di soddisfarla: le università laureano 45 mila ingegneri all'anno, e ne occorrono 75 mila. Douglass spinse lo sguardo oltreoceano, verso la vecchia Europa. Superando 10 scetticismo dei clienti americani, nel 1963 si recò per la prima volta in Inghilterra, paese dal potenziale tecnologico altissimo. Da allora, preceduto da una vasta campagna pubblicitaria nei giornali, egli vola a Londra più volte all'anno. 11 suo quartier generale è un grande albergo. I candidati fanno la coda per parlargli. Durante l'ultimo soggiorno in Gran Bretagna, Douglass ha scelto 1400 ingegneri e ricercatori e li ha affidati ai rappresentanti di trenta società americane: compagnie d'aviazione, elettroniche, nucleari... Tutte le seduzioni possibili^ sono impiegate in questa fiera della persuasione: stipendi doppi o tripli, trasferimento gratuito, promesse di rapidi avanzamenti nella carriera. Né si dimenticano le mogli, alle quali si esaltano le comodità dell'esistenza americana, il confort delle case, la ricchezza dei negozi... L'« affare » è condot to a tamburo battente. Dei 1400 candidati, 350 sono stati ritenuti « adatti » e trasfe riti oltre Atlantico. La stampa britannica stigmatizza questa versione moderna del sergente-arruolatore incarnato da William A. Douglass. I CcTiuni hanno discusso il problema. Ma Douglass non è il solo ad esercitare questa «pesca » delle intelligenze migliori; grandi industrie come la Westinghouse, la Boeing, la Allieti Chemical conducono in proprio vaste campagne di reclutamento e « dragano » senza posa i più robusti « cervelli » dei paesi europei. Un esempio recente: a Parigi la Boeing ha cercato con una poderosa offensiva di portare degli specialisti francesi a Seattle, dove si costruisce il Boeing 747, rivale diretto del Concorde franco-inglese. - Gli americani replicano alle accuse che anche inglesi e francesi subito dopo la guerra hanno « pescato » i migliori « cervelli » tra i russi, i tedeschi, g" austriaci, gli ebrei dell'Europa comunista; e il drenaggio non è finito. Negli ultimi anni la Germania di Bonn ha attirato migliaia di specialisti dalla Germania Orientale: la Francia accoglie oggi centinaia di architetti jugoslavi e polacchi che nei loro paesi sono in soprannumero. Né è trascurabile il flusso di « materia grigia » all'interno dell'Europa Occidentale. La Svezia attrae parecchi specialisti danesi e norvegesi. La Germania federale esercita una forte attrazione sulla Svizzera tedesca e sull'Austria, di cui assorbirebbe circa la metà dei laureati in discipline scien tifiche. Per contro, un ter zo dei. tecnici tedeschi alta mente . qual;f cati emigrati negli ultimi anni si sono trasferiti in paesi europei cctslnTtlIsBiDiverso è il caso della GranBretagna, che si trova al centro di un « mercato dei cervelli » comprendente tutto il Commonwealth. Australia, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica le forniscono migliaia di specialisti. Tra un terzo e la metà dei tecnici che emigrano dall'India si trasferiscono in Inghilterra; la metà degli scienziati partiti dalla Gran Bretagna si .sono diretti vtilataroqtidècpiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiliMimiiiiiiitiiiiiiiiniiim verso altri paesi che gli Stati Uniti. Al di là delle polemiche, la fuga dei « cervelli » risulta di grave danno per l'Europa. Soprattutto per la qualità: il personale scientifico che circola all'interno dell'Europa occidentale non è in genere così qualificato come quello che trova occupazione negli Stati UnitL Ma anche per il numero: secondo i dati pubblicati dall'Oece (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) nel 1965, l'Europa libera perde in media circa il 100Zo delle sue élites scientifiche a profitto degli Stati Uniti (escluse l'Italia, che limita la perdita all'i,3 per cento, e la Francia, con 10 0,9 per cento). L'emorragia riguarda soprattutto gli ingegneri e colpisce essenzialmente i paesi anglosassoni o nordici. Una tabella desunta da uno studio della National Science Foundation americana dà un quadro chiaro ed allarmante del numero di « cervelli » prelevati dagli Stati Uniti in Europa negli anni 1962, '63, '64. La Gran Bretagna risulta 11 paese più gravemente colpito dal fenomeno. I « cervelli» emigrati oltre Atlantico sono più che doppi rispetto ai tedeschi; il rapporto con l'Italia è di 1 a 16. Particolarmente serio èt per gli inglesi, l'aspetto qualitativo dell'emorragia. Più di un rapporto ufficiale sottolinea infatti che l'emigrazione «ha creato dei vuoti di sicura gravità nello sfor¬ zo scientifico del paese» e che parecchi degli studiosi trasferitisi in America sono di un livello superiore alla media. Il caso più recente è quello di Peter Murray, vice-direttore del centro atomico di Harwell, assunto dalla Westinghouse. Copyright di « Le Monde » e per l'Italia da «La Stampo» Ingegneri e tecnici europei emigrati negli S. U. tra il '62 e il '64 Paesl Ingegnarl Sclenze Sclenze Totale esatte social! Gran frctngna . 1673 924 72 2669 Ger.iania Occ. . 663 406 61 1130 Svizzera .... 234 151 13 398 Paesi Bassi ... 163 83 17 263 Norvegla .... 211 21 6 238 Svezla 180 47 7 234 Francia .... 145 77 7 229 Grecla 144 70 I 6 220 Turchia .... 183 20 9 212 Italia ..... 73 83 8 164 Irlanda .... 66 52 4 122 Danimarca ... 95 18 7 120 Polonla .... 66 32 19 117 Austria .... 43 44 7 94 Spagna .... 48 32 13 93 Belgio 42 24 10 78 TOTALE generate 4029 2.084 | 266 j C379

Persone citate: Peter Murray, William A. Douglass