Le reazioni nel mondo al trattato antiatomico
Le reazioni nel mondo al trattato antiatomico Il piano dei russi e americani Le reazioni nel mondo al trattato antiatomico Soddisfazione a Roma - La Francia conferma che non firmerà l'accordo - Bonn «attende con fiducia» lo sviluppo dei negoziati Roma, 25 agosto. (l.f.) L'avvenuta presentazione del progetto russo-americano sulla non proliferazione atomica è anche a Roma il fatto politico del giorno. Mancano reazioni ufficiali ma si hanno valutazioni generalmente positive a livello dei partiti ,e degli organi che li rappresentano. Un primo commento al progetto verrà fatto la prossima settimana alla conferenza di Ginevra dal delegato italiano, ambasciatore Caracciolo. Sì prevede che non si tratterà di una presa di posizione o di assunzione di impegni a nome del governo italiano. Questo atteggiamento viene spiegato con due ordini di ragioni. Prima di tutto — si osserva — il ministro degli Esteri Fanfani dichiarò in maggio al Parlamento che l'Italia non avrebbe preso alcun impegno senza portare preventivamente il progetto prima al Senato, poi alla Camera. Questo dibattito avrà luogo alla ripresa dell'attività parlamentare, in programma a metà settembre. Inoltre saranno necessari ulteriori negoziati non foss'altro per la formulazione dell'art. 3, relativo ai controlli, lasciato espressamente in bianco in mancanza di un accordo. Alcuni Paesi non atomici, ma in grado di costruire i necessari impianti, insistono per un sistema di controlli che non pregiudichi le loro prospettive di sviluppo tecnologico, legato — a loro giudizio — all'industria nucleare a fini pacifici. Un editoriale della «Voce Repubblicana w esorta oggi il governo italiano a superare le riserve avanzate in proposito nei mesi scorsi e sostiene che la mancata firma del trattato sarebbe una « catastrofe politica senza precedenti ». Parigi, 25 agosto. (s.v.) Nessuno poteva illudersi che il governo francese avrebbe firmato il progetto di trattato di non proliferazione delle armi nucleari, presentato ieri alla Conferenza di Ginevra dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica; tuttavia un comunicato ufficiale diramato oggi ricorda che « la Francia non partecipa ai lavori del Comitato di Ginevra e non ha l'intenzione di firmare il trattato». Commentando il rifiuto francese, Le Monde scrive che la Francia non firma « per ragioni che il suo governo non ha ancora mai molto spiegato, ma che derivano allo stesso tempo dal rifiuto dell'egemonia russoamericana e dalla convinzione che il trattato non porta che l'illusione del disarmo; essa però aderisce al principio della non disseminazione e non si propone dì aiutare chicchessia a dotarsi di armamenti nucleari, ciò che riduce la portata della sua astensione ». Bonn, 25 agosto. Il portavoce ufficiale del governo federale tedesco, Conrad Ahlers, ha ribadito oggi che Bonn intende « collaborare in modo costruttivo alla elaborazione del trattato contro la proliferazione nucleare ». Egli ha inoltre affermato che Bonn attende lo sviluppo dei negoziati di Ginevra con la massima tranquillità, in quanto le consultazioni con gmtmnidpsiin gli alleati sono nettamente migliorate, e divenute «praticamente perfette». Anche i liberali hanno commentato oggi la presentazione del progetto di trattato in modo positivo, sottolineando però che ora ci si deve particolarmente concentrare sull'articolo 3 che concerne il controllo e che è rimasto in sospeso. (Ansa)
Persone citate: Caracciolo, Conrad Ahlers, Fanfani
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