I sindacati minacciano scioperi per le ferrovie, poste e telefoni

I sindacati minacciano scioperi per le ferrovie, poste e telefoni J»e agitamioni pi'&visste in ssottembx*G I sindacati minacciano scioperi per le ferrovie, poste e telefoni Giudicano insoddisfacente il nuovo riassetto delle retribuzioni e delle carriere piesentato dal governo; le altre categorie di pubblici dipendenti, in linea di massima, l'hanno accettato - Contrasti su come ripartire i 25 miliardi già stanziati per il 1967 (Nostro servizio particolare) Roma, 14 agosto. La vertenza del pubblici dipendenti per la riforma amministrativa ed il riassetto delle retribuzioni è giunta alla fase più difficile. I rappresentanti del governo e i dirigenti dei sindacati affronteranno in settembre il problema economico del riassetto, fissando i criteri per la utilizzazione in cinque anni dei 420 miliardi previsti per questa operazione. Prima delle vacanze estive il ministro della Riforma Bertinelli ha consegnato alle organizzazioni sindacali alcune proposte per quanto riguarda le nuove qualifiche « funzionali » ed i rapporti («parametri») fra le varie categorie. I sindacati degli statali « amministrativi » hanno sostanzialmente accettato le offerte del governo, pur riservandosi di chiedere qualche variante. Le organizzazioni dai dipendenti dalle aziende autonome (Ferrovie, Poste, Telefoni di Stato e Monopoli) hanno, invece, espresso un giudizio nettamente negativo ed hanno preannunciato il ricorso allo sciopero se, nel corso del prossimi negoziati, non sarà possibile ottenere una rapida revisione delle nuove tabelle. Vi è quindi una minaccia di agitazioni dei ferrovieri, dei postelegrafonici e dei dipendenti dai Monopoli — si tratta, nel complesso, di oltre 400.000 lavoratori — prima ancora che si discuta la questione di fondo del riassetto retributivo, la determinazione del « piede » della tabella delle qualifiche e dei « parametri » per il personale di tutte le amministrazioni dello Stato. E' evidente, infatti, che attribuendo alla qualifica più bassa, corrispondente al « parametro » 100, una retribuzione più o meno elevata si conseguono risultati quasi soddisfacenti anche per le altre categorie. Su questo punto si svilupperanno le discussioni più accese. Non si esclude che, in mancanza di un accordo, tutti i pubblici dipendenti possano decidere di attuare una comune azione di protesta. I sindacati chiedono che al « piede » della nuova scala delle qualifiche (commesso di prima classe) sia assegnata una retribuzione lorda annua di L. 771.200 rispetto a quella attuale di L. 715.800. Fissando il « piede » in questa misura, il commesso capo realizzerebbe uno stipendio annuo lordo di L. 1 milione 272.480, il segretario di prima classe di L. 1.241.632, il segretario superiore dì lire 2.699.200, l'aiuto direttore di prima classe di L. 1 milione 475,280, il direttore di sezione di L. 2.583.520, l'ispettore generale di L. 3.547.520 e il direttore di servizio di L. 4.241.600. Il direttore generale dovrebbe avere un trattamento giurìdico ed economico indipendente da quello fissato per il personale delle varie amministrazioni. Un altro punto delicato delle prossima trattativa è rappresentato dalla ripartizione della prevista somma di 420 miliardi di lire nel quinquennio 1967-71 e dalla utilizzazione delle varie somme in ciascun anno. Nel primo anno dovranno essere spesi solo 25 miliardi e nel secondo 50 miliardi; i rimanenti 345 miliardi verranno destinati agli anni 1969, 1970 e 1971. Per l'impiego dei primi 25 miliardi saranno esaminate varie proposte, ma probabilmente l'attenzione si concentrerà su due di esse, in alternativa: l'aumento delle pensioni degli statali o la concessione di una somma forfettaria media di circa 20.000 lire a ciascun dipendente in servizio. Le difficoltà saranno, dunque, di carattere prevalentemente economico. Su molti aspetti della riforma ' amministrativa e della parte normativa, infatti, governò e sindacati hanno già concluso intese di massima, subordinate tuttavia all'esito generale del negoziato. Le parti sono d'accordo, ad esempio, sul riordinamento dei ministeri e la ripartizione verticale delle competenze: due operazioni fondamentali per consentire maggiore agilità e rendimento della pubblica amministrazione. Così pure è stato risolto 11 problema dei « diritti sindacali » con l'approvazione del testo di un provvedimento che riconosce alcune prerogative dell'attività sindacale. Seguirà, a quanto pare, una autodisciplina dei sindacati sull'esercizio del diritto dì sciopero, così come 6 avvenuto nel settore ferroviario. Successivamente saranno trattati altri punti di non mi- nore interesse: il blocco delle assunzioni per giungere ad una graduale riduzione del personale in servizio, la revisione del sistema di «scala mobile», la durata e la ripartizione dell'orario settimanale di lavoro, la modifica del sistema degli scatti. , . !'- Interrott l tttti

Persone citate: Bertinelli

Luoghi citati: Roma