Gli aumenti di prezzo per la benzina si potevano evitare nei paesi del Mec
Gli aumenti di prezzo per la benzina si potevano evitare nei paesi del Mec la crisi del Medio Oriente ha colto di sorpresa la Comunità Gli aumenti di prezzo per la benzina si potevano evitare nei paesi del Mec Fin dal 1964 era pronto un piano per assicurare scorte di petrolio sufficienti almeno per due mesi e per una diversificazione delle fonti di approvvigionamento - Ora si spera che le proposte saranno approvate prima della fine dell'anno (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 14 agosto. Una delle prime proposte che la nuova commissione esecutiva del Mercato Comune presenterà il mese prossimo al Consiglio dei ministri, riguarderà la politica energetica comune fra i sei paesi e uno schema per garantire il più possibile sicurezza nell'approvvigionamento di petrolio e gas naturale. E' un problema che è sul tavolo ormai da parecchio tempo, ma i recenti avvenimenti del Medio Oriente lo hanno reso di scottante attualità, e non sono pochi i funzionari comunitari che, documenti alla mano, so¬ stengono che in certi paesi IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIII d'Europa (Germania e Belgio, per esempio) non si sarebbe dovuto ricorrere all'aumento del prezzo della benzina (o per lo meno il rincaro sarebbe stato minore) se le linee generali della proposta, pronte ormai da tempo, fossero state accettate e messe in esecuzione dai sei governi. In una nota sulla situazione relativa all'approvvigionamento di petrolio in conseguenza della crisi del Medio Oriente, pubblicata oggi, la commissione esecutiva del Mec sostiene che « i recenti avvenimenti del Medio Oriente hanno dimostrato molto chiaramente la necessità di elaborare, entro il più breve tempo, una politica energetica comune ». Fin dal 1964, viene precisato, la commissione Hallstein aveva trasmesso al Consiglio dei ministri una proposta concernente la costituzione di scorte di prodotti petroliferi pari a due mesi di consumo corrente. Questa quantità era presentata come un « minimo indispensabile ». A proposito di petrolio e di gas naturale, la commissione del Mec ha anche presentato al Consiglio, un anno e mezzo fa, un memorandum, in cui si facevano proposte con tema centrale la sicurezza dell'approvvigionamento. « In particolare la commissione ha sostenuto — è detto nella nota odierna — l'opportunità del mantenimento delle scorte di riserva, dell'esistenza di capacità di produzione costantemente disponibili e di una sufficiente diversificazione delle fonti di approvvigionamento che consentisse una più ampia ripartizione dei rischi ». Soltanto il 10 luglio di quest'anno — a guerra iniziata nel Medio Oriente — il Consìglio dei ministri del Mec ha preso atto del memorandum e ha invitato la commissione a proseguire i suoi lavori. Nonostante le vacanze estive, i funzionari comunitari addetti a questo settore sono dunque al lavoro: da un lato vengono perfezionate ed elaborate proposte intese soprattutto a rafforzare la sicurezza dell' approvvigionamento, nel quadro di una politica energetica comune, d'altra parte un gruppo speciale di esperti è incaricato di svolgere uno studio globale sul problema della sicurezza dell'approvvigionamento che dovrebbe consentire la formulazione di suggerimenti sull'insieme dei prodotti energetici. In base alle previsioni, i documenti saranno pronti in autunno e potranno forse essere discussi e approvati dal Consiglio dei ministri prima della fine dell'anno: l'Europa del Mec non vuole essere sorpresa da un'altra crisi petrolifera senza aver studiato e adottato ì mezzi per assicurarsi quanto meno il fabbisogno indispensabile per alcuni mesi. g
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