Denunciati a Cuneo 300 genitori che non mandavano i figli a scuola

Denunciati a Cuneo 300 genitori che non mandavano i figli a scuola Troppi ragazzi non frequentano la Media d9obbligo Denunciati a Cuneo 300 genitori che non mandavano i figli a scuola Alcuni hanno opposto delle ragioni valide - Nella maggioranza hanno invece risposto di non conoscere la legge o semplicemente di avere bisogno dei propri figlioli per mandarli al pascolo - Saranno puniti con un'ammenda da otto a quaranta mila lire (Dal nostro corrispondente) Cuneo. 14 agosto. Trecento capifamiglia di Cuneo e dei comuni dell'immediato circondario sono stati denunciati all'autorità giudiziaria dai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria perché hanno trasgredito all'obbligo di mandare i figli alla scuola media unica. All'inizio dell'anno scolastico, per disposizione del provveditore agli studi tutte le direzioni didattiche erano state incaricate di trasmettere ai carabinieri gli elenchi dei ragazzi che, avendo conseguito la licenza elementare, non avevano perfezionato l'iscrizione alla scuola media d'obbligo. In seguito la Procura della Repubblica ha incaricato il comandante della squadra di polizia giudiziaria, maresciallo Soffientini, di svolgere un'esauriente inchiesta sulle defezioni di tanti giovinetti all'obbligo sancito dalla legge 8 dicembre 1962 n. 1859. L'indagine si è protratta per alcuni mesi. Il maresciallo Soffientini, per raccogliere ordinatamente e speditamente le dichiarazioni dei genitori che non mandavano i figli a scuola, si è fatto stampare degli appositi moduli con relativo formulario. E li ha consumati quasi tutti. Trecentoquattro, per l'esattezza, così ripartiti: 154 nelle frazioni rurali di Cuneo e 8 nel capoluogo, 48 a Boves, 31 a Cervasca, 26 a Peveragno, 19 a Vignolo e 18 a Chiusa Pesio. Va detto subito che del lungo elenco di capifamiglia inadempienti (in tutta la provincia sono sicuramente parecchie migliaia) quelli che hanno addotto giustificazioni plausibili sono sì e no una decina. Fra questi, vi è il caso di un operaio cuneese quarantenne, vedovo da un paio d'anni, con una bambina dì 12 anni. Al sottufficiale che lo interrogava, l'uomo ha spiegato che a malincuore aveva rinunciato a mandare la figlioletta alle medie, perché la bambina doveva sbrigare le faccende di casa mentre egli era al lavoro: « Quando le spiegai — ha aggiunto l'operaio — che per mandarla a scuola avrei dovuto risposarmi, mia figlia si mise a piangere, così rinunciai all'idea ». Altri genitori, come quelli di Tetto Canale, una delle frazioni rurali di Cuneo più disagiate, e di Roata Chiusani di Centallo, hanno opposto l'eccessiva distanza fra le loro abitazioni e la sede scolastica: distanza che fra l'andata e il ritorno si aggira tra i sei e gli otto chilometri. Al riguardo, purtroppo vi sono comuni, specie quelli più piccoli, che non hanno ancora risolto il problema del trasporto gratuito degli scolari. Per i genitori che si trovano in simile sfavorevole situazione logistica, è probabile che il pretore, dott. Calabrese, cui sono state trasmesse le denunce, non emetterà decreto penale di condanna. La legge prevede infatti una ammenda variabile dalle 8 alle 40 mila lire. Identiche considerazioni valgono per i ragazzi dotati di uno scarso quoziente intellettivo, i quali hanno concluso in qualche modo, e logicamente in ritardo, gli studi primari: farà fede il certificato medico attestante il loro particolare stato patologico. Coloro invece che non potranno essere giustificati sono quei padri che hanno adottato a propria scusante l'ignoranza dell'obbligo di legge o coloro — e sono in maggioranza contadini — che hanno esclamato in coro: « In casa abbiamo molto da fare: ci mancano braccia. I nostri bambini ci servono per il pascolo o comunque per accudire al bestiame ». n. m. Aperta ieri al traffico la superstrada Milano-Lecco Milano. 14 agosto. Stamane alle 8 è stata aperta al traffico la superstrada Milano-Lecco, che abbrevia di circa mezz'ora il vecchio tragitto. La nuova arteria, che è una vera e propria autostrada dove però non si paga pedaggio, è a due carreggiate ed è dotata di una serie di raccordi che, collegandola alla viabilità ordinaria, permettono di immettervisi e di uscirne nel modo migliore. Da Milano e. Lecco la lunghezza della nuo- va strada è di 52 km. Per imboccare la superstrada è necessario raggiungere il « rondò » di Monza, seguire il primo tratto della « nuova Valassina », già in esercizio da anni

Persone citate: Calabrese, Centallo, Da Milano, Roata Chiusani, Soffientini