De Gaulle all'ultimo momento ha cambiato il testo del discorso di Sandro Volta

De Gaulle all'ultimo momento ha cambiato il testo del discorso De Gaulle all'ultimo momento ha cambiato il testo del discorso Aveva preparato dichiarazioni durissime sui problemi mondiali - Ha rinunciato, limitandosi a fare un bilancio della sua politica, per non sfidare l'opinione pubblica: il prestigio del Generale è in declino (Dal nostro corrispondente) Parigi, 11 agosto. "La delusione con cui l'opinione pubblica ha accolto il discorso trasmesso ieri sera dal generale De Gaulle alla radio ed alla televisione, delusione proporzionata alla suspense che era stata orchestrata dall'Eliseo, si spiega con quanto rivela stasera un organo di ispirazione gollista, France Soir, secondo il quale il Presidente della Repubblica ha cambiato all'ultimo momento il testo delle dichiarazioni che aveva preparato. « Cosciente — scrive — del turbamento della opinione pubblica nel corso delle ultime settimane, egli ha preferito fare un'esposizione generale della sua politica». E' la prima volta che De Gaulle si rassegna ad una ritirata così pesante per il suo orgoglio, e sembra che il primo ministro George Pompidou e gli altri collaboratori più intimi, abbiano penato non poco per convincerlo. Ma i recenti sondaggi di opinione pubblica, che avevano messo in luce l'improvviso declino del prestigio gollista, hanno finito per fargli misurare l'immenso pericolo che avrebbe corso se avesse annunziato nuove sensazionali iniziative. Molto abilmente, è ripiegato perciò su un riassunto della sua ideologia, esponendo cose già note. « Questo linguaggio — scrive France Soir — non era certo quello che i francesi attendevano in questo momento. Aspettavano senza dubbio piuttosto spiegazioni od assicurazioni relative alla sicurezza sociale o alle ultime iniziative all'estero, ma è nella maniera di De Gaulle di non fare mai ciò che si aspetta da lui: piuttosto che spiegarsi punto per punto, ha scello di portare il suo intervento su un altro terreno ». E' stata una mossa abile, ma non abbastanza per assicurargli il successo. Decisamente negativa è la reazione delle organizzazioni sindacali, unanimi nel deplorare la mancanza di precisione delle dichiarazioni presidenziali e nell'accusare il capo dello Stato di «sorvolare al di sopra d'una realtà sociale che affetta di ignorare », secondo l'espressione usata da George Séguy, segretario della Confederazione generale del lavoro. I dirigenti dei sindacati cattolici hanno affermato che il tenore di vita dei lavoratori francesi non giustifica affatto l'autosoddisfazione del Presidente della R«pubblica. Nel campo politico, mentre da parte gollista i commenti consistono in parafrasi di quanto ha detto De Gaulle, le critiche dell'opposizione sono molto vivaci. L'ex candidato alla presidenza della Repubblica, Jean Lecanuet, presidente del centro democratico, ha parlato del « nazionalismo di altri tempi » e dello « chauvinismo », che hanno dominato le parole del generale. Il segretario del partito socialista, Guy Mollet, ha dichiarato: « Perché questa dichiarazione, perché allarmare l'opinione pubblica, annunziare diverse settimane in anticipo questo avvenimento, situarlo in piene vacanze, farne una montagna, se era per partorire un così magro to potino? », Per Pierre Mendès-France quello di ieri sera è stato «un discorso eloquente, caloroso, a favore dei grandi temi: l'indipendenza, la pace, il progresso. E, non di meno, si è in diritto di avere dei punti di vista differenti da quelli del capo dello Stato sui mezzi per arrivarci ». Altrettanto critiche sono le prese di posizione della stam pa di informazione e, nel complesso, non si può fare a meno di riconoscere che un discorso del generale non aveva mai suscitato così scarsi con- sensi. « Non è la prima voi-ta — scrive Le Monde — che il regime ed il suo capo attraversano un malpasso. Però è la prima volta che una corrente sfavorevole si svìlup- pa così brutalmente, e che questo grande attore non riesce apparentemente a rovesciarla con qualche arditezza o qualche abilità ». Sandro Volta De Gaulle durante il discorso di giovedì (Tel. A. P.)

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