Un «rapido» piomba a 100 Km l'ora su un trono fermo por un guasto: 15 morti, decine di feriti di Sandro Doglio

Un «rapido» piomba a 100 Km l'ora su un trono fermo por un guasto: 15 morti, decine di feriti Spaventosa sciagura ferroviaria In Danimarca Un «rapido» piomba a 100 Km l'ora su un trono fermo por un guasto: 15 morti, decine di feriti I due convogli viaggiavano a 10 minuti di distanza l'uno dall'altro - Quando il primo rimane bloccato, i ferrovieri fanno scendere i passeggeri e corrono verso il casello per far fermare il secondo - Ma non arrivano in tempo - I! « rapido », affollato di turisti, piomba sul convoglio e si schianta - Tutte le vittime sono danesi - Dei cento feriti, trenta sono in fin di vita (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 10 agosto. Due treni si sono scontrati su un viadotto a Odense, in Danimarca. Una quindicina di viaggiatori sono morti, i feriti sono quasi un centinaio, di cui trenta in pericolo di vita. I due treni viaggiavano nella stessa direzione, provenienti da Copenaghen: il primo ha dovuto arrestarsi improvvisamente per un guasto al motore, il personale viaggiante non ha fatto in tempo ad avvertire la stazione più vicina affinché il treno che seguiva fosse bloccato. L'incìdente è avvenuto dieci minuti dopo la fermata improvvisa del primo treno:, il secondo convoglio è giunto a più di cento all'ora e ha tamponato violentemente il treno fermo. L'opera di soccorso è durata più di cinque ore, e stasera il bilancio delle vittime non è ancora ufficiale. La circolazione ferroviaria tra Copenaghen e il continente è interrotta. La sciagura è avvenuta in prossimità di Odense, capoluogo dell'isola di Fyn, pasto di passaggio obbligato del traffico sia ferroviario che stradale fra Copenaghen e il continente. Il «Sydvestjyden» — treno viaggiatori — era sbarcato dal ferry Boat « Nyborg » in perfetto orario ed era ripartito verso Odense, da dove avrebbe dovuto proseguire per Fredericia e quindi Aarhus. Con il traghetto successivo, a soli dieci minuti di distanza stava giungendo il «Nordjyden», altro treno passeggeri rapido. L'intervallo di dieci minuti fra due treni che percorrono la stessa strada ferrata è generalmente considerato sufficiente per prevenire infortuni. Poco prima di giungere a Odense, proprio sopra un viadotto che attraversa una strada a grande circolazione, il primo treno si è però fermato in panne: un guasto al locomotore ha costretto il macchinista a bloccare il convoglio. Il personale fer- roviario ha fatto tutto il possibile per raggiungere il vicino casello ferroviario e dare l'allarme, conscio del pericolo rappresentato dal treno che stava sopraggiungendo. Nel frattempo i passeggeri sono stati invitati a lasciare le carrozze. Ma i tentativi di fermare il « Nordjyden » sono stati vani: una inchiesta è stata anzi immediatamente aperta per accertare se vi sono responsabilità o negligenze. La motrice Diesel del « Nordjyden » ha urtato con estrema violenza contro il vagone di coda del «Sydvestjyden», facendolo uscire dai binari, e ha continuato la sua corsa schiacciandosi contro il resto del convoglio. I serbatoi di nafta sono andati distrutti, ma per fortuna non c'è stato incendio. L'allarme ha fatto affluire sul luogo della tragedia un numero impressionante di ambulanze, carri attrezzi, personale specializzato. L'opera di soccorso è stata lunga e difficile. Decine dì viaggiatori sono rimasti prigionieri fra le vetture contorte, e i vigili del fuoco non hanno potuto usare la fiamma ossidrica per liberarli, perché la presenza di grandi quantità di combustibile faceva temere la possibilità di un incendio. Altra difficoltà: essendosi i treni scontrati sul viadotto, i feriti hanno dovuto essere calati con una corda sulla strada sottostante, dove attendevano le ambulanze. Lo spettacolo era allucinante: dai rottami si sono levate per ore e ore le grida dei feriti e dei sopravvissuti. Di alcuni viaggiatori — quelli che si trovavano in testa al treno investitore — sono stati ritrovati gli arti staccati dal corpo. Sei cadaveri sono stati ricuperati nelle prime due ore, altrettanti sono stati ricuperati in seguito. Alcuni dei feriti sono deceduti durante il trasporto, o non appena ricoverati in ospedale. Il bilancio, come si è detto, è stasera di una quindicina di morti e quasi un centinaio di feriti, ma si tratta purtroppo di un bilancio ancora provvisorio: il lavoro di sgombero e di ricupero continua infatti, e inoltre le condizioni di una trentina di feriti sono particolarmente gravi, al punto che i medici temono che non possano \ sopravvivere. Fra i passeggeri del treno. molti erano gli stranieri, turisti o uomini di affari che lasciavano Copenaghen. A quanto sembra, però, tutte le vittime sono dì nazionalità danese. Fra i feriti si trova¬ no invece una decina di turisti tedeschi che stavano rientrando in patria, dopo essersi spinti nell'estremo nord d'Europa. Sandro Doglio Veduta aerea del luogo del grave incidente ferroviario avvenuto ieri ad Odense, in Danimarca (Telefoto A.P.)

Persone citate: Boat

Luoghi citati: Bruxelles, Copenaghen, Danimarca, Europa, Odense