Il sincero lutto di Torino

Il sincero lutto di Torino La città ricorda l'opera tenace e coraggiosa del prof. Valletta Il sincero lutto di Torino Il sindaco prof. Grosso dichiara: «Il nome del sen. Valletta è segnato nella storia attraverso la posizione che la Fiat ha assunto nella realtà della vita italiana» - In un manifesto alla popolazione il sindaco esprime «ammirazione e gratitudine per quello che l'uomo ha dato a Torino» - Il presidente della Provincia aw. Oberto: «Il Piemonte si inchina reverente a chi per tanti lustri modellò e guidò un'azienda d'essenziale interesse per Torino e l'Italia» - La salma giunge stamane nell'abitazione di via Genovesi 19, dove sarà allestita la camera ardente - Nel pomeriggio l'omaggio dei cittadini - I funerali si svolgeranno domattina alle ore 10,30 partendo dalla Fiat Mirafiori La morte del prof. Vittorio Valletta è stata appresa con commozione in tutti gli ambienti cittadini. Subito dopo la luttuosa notizia, i centralini della Fiat e de « La Stampa » (il prof. Valletta era presidente del Consiglio d'amministrazione del nostro giornale) hanno ricevuto centinaia di telefonate. Persone appartenenti ad ogni categoria sociale chiedevano conferma, esprimevano dolore e sconforto. Più tardi, davanti alle edicole si formavano « code » in attesa della prima edizione di « Stampa Sera ». Alla Direzione Fiat il triste annuncio è giunto all'alba di ieri. Sono stati subito informati il presidente dott. Gio vanni Agnelli e il vice-presi dente ing. Nasi, che si trova vano all'estero. L'amministratore delegato ing. Bono era a Torino ed è partito per Focette, La salma del prof. Valletta giungerà a Torino oggi, sosterà nell'abitazione di via Genovesi 19 dove riceverà l'omaggio della Fiat e della città. Poi verrà trasferita nella camera ardente che squadre di operai hanno preparato nell'atrio della Mirafiori, da cui domani alle 10,30 partiranno 1 funerali. Sarà rispettato il desiderio dell'estinto: nessun fiore. i Migliaia di telegrammi affluiscono alla presidenza dell'azienda. Provengono da ogni parte del mondo, testimoniano la stima e l'affetto da cui il prof. Valletta era circondato. Il sindaco, prof. Grosso, ha inviato al dott. Agnelli il seguente telegramma: « Il nome di Vittorio Valletta, vicino a quello del grande fondatore Giovanni Agnelli, è se-* guato nella storia attraverso l'ascesa della Fiat e la posizione che ha la Fiat nella realtà della vita italiana. La sua grande capacità di dominare vasti orizzonti e complessi problemi con immediatezza di decisione, di saper prevenire con intuizione e fondare con organizzazione; le doti di fermezza e umana comprensione, l'autorità morale con cui sapeva imporsi, gli meritarono l'ammirazione e la devozione dalla quale era circondato. La città di Torino, la cui vita è in gran parte fatta della Fiat, sente oggi questa perdita come un suo lutto e annovera Vittorio Valletta tra i grandi della sua storia ». Il sindaco ha rivolto anche il seguente manifesto alla cittadinanza: « E' morto Vittorio Valletta. Il poderoso impulso che la grande industria automobilistica torinese — che significa sostatizialmente l'industria automobilistica italiana, punto nevralgico dello sviluppo del lavoro e della produzione d'Italia — ha avuto nella ripresa della vita nazionale, dopo la seconda guerra mondiale, è sintetizzato nel suo nome e nella siuz opera, degna continuatrice di quella del fondatore della Fiat, Giovanni Agnelli. I fatti e le realizzazioni che segnano un'impronta nella storia, sono al centro di passioni e valutazioni che investono gli uomini che sanno impersonarli. « In questo momento risuona solo la voce dell'ammirazione e della gratitudine per quello che l'uomo ha dato a Torino e l'omaggio alla sua personalità di grande artefice che sapeva prevenire con l'intuizione e fondare con l'organizzazione. La città di Torino, che annovera fra i suoi cittadini più illustri Vittorio Valletta e ricorda l'alto riconoscimento tributatogli dal Capo dello Stato con la nomina a senatore a vita per i suoi altissimi meriti nel campo sociale, si inchina reverente alla sua memoria ». Il presidente della Provincia, avv. Oberto, ha telegrafato alla Fiat: « La scomparsa di Vittorio Valletta colpisce profondamente quanti riconoscono in lui l'economista dalle concezioni ampie e lungimiranti, l'imprenditore sagace e aperto alle iniziative di dimensioni internazionali lungamente meditate e tempestivamente attuate, e soprattutto l'uomo ricco di inesauribile vitalità. Il Piemonte s'inchina alla memoria di chi per tanti lustri modellò e guidò con fortissima, incisiva personalità ur.'azienda di essenziale interesse per Torino e per l'Italia. Prega esprimere ai familiari dell'illustre scomparso e all'Amministrazione, dirìgenti e maestranze della Fiat la mia viva, personale partecipazione, a cui si associano la Giunta e il Consiglio provinciale». Il cardinale mons. Pellegrino ha espresso il suo dolore alla vedova con un telegramma in cui ricorda « la diuturna operosità del sen. Valletta e il contributo insigne al progresso industriale e al benessere economico, particolarmente a Torino ». Messaggi, sono stati inviati dal prefetto dott. Caso, dal comandante la Regione militare, gen. Cassone, da altre personalità di tutta Italia. Il sen. Bosso, presidente dell'Unione Industriale di Torino, ha dichiarato: « Viene a mancare al mondo imprenditoriale italiano una personalità di assoluta eccezione. Ma ricordarlo unicamente come industriale è forse rimpicciolirne la figura grandissima, cogliendo un solo aspetto dell'Uomo. Personalità emanante un grande fascino e un elevato prestìgio, sorretta co¬ m'era da una profonda carica di umanità, di continuo applicata a tutti gli atti della sua vita. La sua guida, dal lontano 1922, anno in cui fu scelto dal sen. Agnelli, ad oggi è stata decisiva per imprimere alla Fìat lo slancio per le luminose affermazioni, anche recentemente confermate ». Il segretario della Uil, Raffo, ha detto: «Il prof. Valletta', negli anni non facili dei rapporti sociali fra mondo della produzione e mondo del lavoro, ha sempre conservato un equilibrio ed una lungimiranza che gli hanno consentito di risolvere situazioni ritenute pericolose in una visione dinamica del rapporto sociale che aveva per obiettivo l'accrescimento della produzione e contemporaneamente l'elevazione del tenore di vita dei lavoratori che partecipavano al processo produttivo. Estremamente realista quando affrontava i problemi concreti dell'azienda, era molto sensibile agli aspetti umani dei sìngoli individui, e lo stesso rapporto sindacale nell'interno della Fiat risentiva di questa profonda umanità che era una caratteristica dell'uomo cresciuto alla dura esperienza dì chi si è fatto con le proprie forze, intellettuali e morali. «Il ricordo del sen. Valletta resterà legato ai periodi difficili della Fiat e al loro superamento, e i lavoratori non potranno dimenticare l'apporto personale di' un uomo che ha dedicato tanta parte della sua esistenza ad assicurare lo sviluppo moderno e industriale dell'azienda e a porre le premesse perché intorno ad essa potessero prendere avvìo altre iniziative con riflessi non secondari sul piano dei rapporti europei e internazionali, per assicurare prosperità e pace alle generazioni di oggi e di domani ». In un telegramma la Fismic Sida ricorda « i grandi valori sociali e di elevazione umana, che il prof. Valletta ha costantemente perseguito anche per i lavoratori. La Fismic, sicura di interpretare i sentimenti degli operai e degli impiegati del grande complesso torinese, si associa al generale cordoglio della città che a Vittorio Valletta deve gran parte del merito del suo sviluppo industriale ed economico, che fui assicurato lavoro e aperto fiduciose prospettive per il futuro a tante famiglie ». Gli esponenti provinciali della Cisl dichiarano tra l'altro in un comunicato: « L'improvvisa scomparsa del prof. Valletta suscita vivo cordoglio per l'uomo per la sua significativa personalità. Notevole è l'impronta incisiva che lascia nella Fiat e nel mondo economico nazionale ed internazionale. Con lui scompare una'delle più forti guide nel campo industriale europeo, ancor più manifestatasi tale con i recenti accordi di collaborazione produttiva con uno dei maggiori paesi dell'Est europeo, facendo acquisire all'industria italiana un ulteriore, qualificato e impegnativo ruolo internazionale ». In un comunicato della Cgil è detto inoltre: «Indubbiamente con il prof. Vittorio Valletta scompare una delle figure più rappresentative del mondo industriale e finanziario italiano degli ultimi cinquantanni, che tanta parte ha avuto sulle sorti e lo sviluppo della Fiat e, in particolare del settore automobilistico». Da tutte le attestazioni che onorano la memoria del prof. Valletta emerge la stima che lo circondava. Forse la maggior parte dei torinesi ignorano che al prof. Valletta va anche il merito di aver realizzato a Torino un « Centro di diagnosi e cure precoci dei tumori », presso l'Istituto di Oncologia del San Giovanni. Per onorare la memoria dell'unica figlia, signora Fede Focardi Valletta — deceduta per un tumore —, volle mettere la scienza in condizione di prevenire sventure analoghe, finanziando la costruzione e l'attrezzatura del Centro che funziona dal 1961 e ha già salvato centinaia di vite umane. All'uscita della Mirafiori, gli operai leggono le notizie sulla morte del sen. Valletta