Ottanta Comuni su cento senza ufficiale sanitario

Ottanta Comuni su cento senza ufficiale sanitario Allarmanti risultati di un'inchiesta ministeriale Ottanta Comuni su cento senza ufficiale sanitario In tutta Italia i medici che controllano l'igiene e la salute dei cittadini sono soltanto 1550 - La maggiore scarsità nelle regioni settentrionali: 620 ufficiali sanitari per 4545 comuni (uno ogni 39 mila abitanti) (Nostro servìzio particolare) Roma, 9 agosto. Esplicite dichiarazioni fatte oggi dal medico provinciale di Roma, prof. Gaetano Del Vecchio, denunciano l'arretratezza del sistema sanitario italiano e dimostrano l'esigenza della riforma sostenuta dal ministro Mariotti. Il prof. Del Vecchio è lo stesso studioso che, mesi orsono, attribuì alla capitale il primato di « Città più sporca d'Italia». Oggi ha rivelato che soltanto quattro ufficiali sanitari sorvegliano la salute e l'igiene dei quattro milioni d'abitanti di Roma e provincia: un ufficiale sanitario ogni milione di persone. Su 144 comuni costituenti il circondario provinciale di Roma, appena quattro dispongono di ufficiali sanitari titolari: Roma, Civitavecchia, Albano, Ariccia-Genzano. Negli altri 140 comuni le funzioni dell'ufficiale sanitario sono svolte dai medici condotti. « Categoria benemerita — ha detto il prof. Del Vecchio — alla quale però manca quasi sempre la preparazione specifica e, soprattutto, il tempo di espletare le nostre attività». « In Italia — ha precisato il medico provinciale di Roma — siamo in tutto 250 medici specializzati nel ramo: un assurdo ». Non è tutto. A Roma poche decine di vigili sanitari, immediati collaboratori degli ufficiali sanitari, dovrebbero controllare migliaia di negozi, migliaia di abitazioni, centinaia di alberghi e di comunità. Il rapporto è di un vigile sanitario ogni centomila cittadini. La situazione non è migliore nel resto d'Italia. Nel 1966 due esperti del ministero della Sanità, i professori Graziano e Giannico, condussero una delle poche inchieste fatte sinora in Italia sulla consistenza e la distribuzione degli uffici sanitari. Risultò che soltanto 1550 comuni degli 8048 esistenti nel paese disponevano nel 1965 di un ufficiale sanitario locale o consorziale (molti cornimi, specialmente piccoli, si sono riuniti in « Consorzi di vigilanza igienico-sanitaria »). In sostanza, soltanto in diciannove comuni su cento c'era l'ufficio sanitario: meno d'un quinto del totale. La sorveglianza sanitaria raggiungeva 31 milioni e seicentomila italiani pari al 62,4 per cento della popolazione che — al censimento del .1961 — era di 50 milioni 623.569 abitanti. Questi dati dimostrano che già nel 1965 venti milioni di italiani sfuggivano ad un.sistematico controllo perché risiedevano in zone prive dì ufficiali sanitari. Non si tratta, però, del Meridione, ma del Nord e del Centro. L'inchiesta scopri con sorpresa che i comuni forniti di uffici sanitari erano 591 su 1775 nelle regioni meridionali (con una copertura pari al 33,3 per cento) e 211 su 733 nelle isole (28,8 per cento) mentre nel Nord erano appena 620 su 4545 (13,6) e nelle regioni centrali ancora meno: 128 comuni su 995, ossia il 12,9 per cento Gli autori dell'indagine spiegano il fenomeno della superiorità meridionale in fatto di uffici sanitari. Prima di tutto nel Sud sono più frequenti che nel Nord i comuni popolosi e, quindi, obbligati ad avere l'ufficio sanitario. Ma i due esperti hanno attribuito al « maggior numero di medici e alla nota tendenza alle carriere impiegatizie da parte dei laureati meridionali » il fenomeno riscontrato nei comuni piccoli che hanno istituito, senz'obbligo giuridico, il posto di ufficiale sanitario. Nei comuni dotati del servizio, ogni ufficiale si occupa ;n media di 39 mila abitanti nel Nord, di 25 mila nel Centro, di 17 mila nel Sud e isole. La media nazionale è di 27 mila cittadini. E' una media in apparenza soddisfacente, quando si pensi che nei paesi progrediti gli analoghi servizi sanitari sorvegliano, m generale, cinquantamila abitanti. Ma l'insufficiente distribuzione territoriale degli ufficiali sanitari porta a concludere che in Italia le cose non vanno bene. Il piano di sviluppo quinquennale prevede un minimo di 15 mila abitanti e un massimo di 50 mila da assegnare all'« unità sanitaria ». proposta dalla riforma Mariotti. Occorrono almeno duemila ufficiali sanitari in più: ora sono scoperti 45 posti su cento. Ma il problema è di dif ficile soluzione sia perché questi medici devono essere specializzati, sia, e soprattutto, perché il loro trattamento economico va migliorato. 1. f. -.Fonte: « Annali della sanità pubblica ».

Persone citate: Del Vecchio, Gaetano Del Vecchio, Genzano, Giannico, Mariotti