Morto Kroll, l'ambasciatore che tentò di avvicinare Bonn a Mosca

Morto Kroll, l'ambasciatore che tentò di avvicinare Bonn a Mosca Morto Kroll, l'ambasciatore che tentò di avvicinare Bonn a Mosca Lo chiamavano l'«amico di Kruscev» e la «pecora rossa» della diplomazia tedesca per i suoi sforzi dì pacificare Germania e Russia - Adenauer lo richiamò nel '62 e lo mandò in pensione - Alla partenza da Mosca, Kruscev lo abbracciò come un compagno di partito (Dal nostro corrispondente) . Bonn, 8 agosto. Hans Anton Kroll, che fu ambasciatore di Germania a Mosca dal 1958 al 1962, è morto oggi in un ospedale presso Starnberg, in Baviera, nel quale era ricoverato da diverse settimane. Al principio dell'estate era stato colto da collasso circolatorio mentre nuotava nel lago di Ammer, e non si era più ripreso. Aveva 69 anni, da cinque era uscito dalla politica attiva, nella quale era stato un primattore, soprattutto per i suoi sforzi diretti a riconciliare il mondo tedesco con il mondo sovietico. Lo chiamavano, e ancora oggi lo si ricorda, « l'amico di Kruscev ». Con il capo del governo sovietico strinse du¬ rante la sua quadriennale permanenza a Mosca legami assai stretti tanto da godere la fama di intendersi meglio con i russi che con il proprio governo (cancelliere Adenauer, ministro degli Esteri Von Brentano). Lo chiamavano anche la « pecora rossa » della diplomazia tedesca, perché orientato verso l'Est. Era pieno di iniziativa, si muoveva da solo, non esitava ad andare contro corrente, lottava per le proprie idee, della bontà delle quali era profondamente convinto. Il concetto al quale si ispirava Kroll, grande conoscitore del mondo e dell'anima russa (era stato a Mosca e a Odessa già nel 1923 e nel 1924, a Belgrado dal 1953 al 1955, parlava il russo e il serbo-croato), era quello della necessità della convivenza tra la Germania e l'Unione Sovietica. Al Cremlino — secondo Kroll — bisogna parlare direttamente, con coraggio, con gli uomini che vi comandano bisogna avere contatti che vadano al di là dell'ufficialità, stabilire rapporti umani. La sua amicizia con Kruscev e la simpatia di questo per l'ambasciatore di Adenauer si svilupparono talmente che Mosca intervenne il giorno in cui a Bonn si sparsero le prime voci che Kroll sarebbe stato richiamato in patria. Fu un incidente diplomatico sensazionale, ma non fu il solo avvenimento che ebbe per protagonista l'ambasciatore a Mosca. Nel novembre 1961, dopo un lungo colloquio di Kroll con Kruscev, il Cremlino pubblicò un « piano » per la Germania, che non andava a genio al governo federale. Si disse addirittura che Kroll avesse aiutato Kruscev nella stesura del piano e il governo federale sconfessò il proprio ambasciatore. Più tardi, tuttavia, il cancelliere Adenauer riabilitò pubblicamente Kroll, dichiarando che l'ambasciatore a Mosca non aveva commesso alcuna infrazione. I giorni di Kroll a Mosca erano però contati. Il 12 settembre 1962 l'« ambasciatore della distensione », che aveva cercato di avvicinare i tedeschi e i russi, fu richiamato in patria e nominato « consigliere a per le questioni orientali. Kruscev si accomiatò da lui con una particolare dimostrazione di affetto, abbracciandolo come se fosse un compagno di partito. t. s. f—: Aveva sessantanove anni e soffriva di cuore