Fanfani discute a Bucarest il suo piano contro le atomiche

Fanfani discute a Bucarest il suo piano contro le atomiche Prima giornata dei colloqui italo'romeni Fanfani discute a Bucarest il suo piano contro le atomiche Il ministro degli Esteri Manescu dichiara che la Romania ha accolto la propòsta « con grande attenzione » Ampio esame della situazione nel Vietnam e nel Medio Oriente, e del disarmo - Già firmati un accordo culturale ed uno cinematografico, ed una convenzione consolare, la prima tra Bucarest e l'Occidente (Dal nostro inviato speciale) Bucarest. 8 agosto. Fanfani e Manescu. nella prima giornata dei colloqui italo-romeni, hanno già affrontato i maggiori problemi internazionali, oltre a sottoscrivere, com'era in programma, la convenzione consolare, l'accordo culturale, l'accordo di comproduzione cinematografica, l'impegno per la apertura di un ufficio turistico romeno a Roma e di un ufficio turistico italiano a Bucarest. Vietnam, Medio Oriente, disarmo, funzionalità dell'Orni, non proliferazione nucleare sono i temi politici - più importanti su cui si è discusso. Ma più a lungo il discorso si è soffermato sulla questione della non proliferazione, e a tale proposito non ci si è limitati — com'è avvenuto, invece, per gli altri problemi — a una esposizione delle rispettive posizioni. Si è notata una possibilità di convergenza. Fanfani ha illustrato la recente proposta presentata dall'Italia a Ginevra e ha sottolineato i vantaggi che potrebbero derivare per la sicurezza mondiale se essa venisse accettata. Il ministro degli Esteri romeno ha premesso che la questione è ancora all'esame del governo. Ha tuttavia affermato che la proposta italiana per il trattato di non proliferazione è stata accolta, nel suo paese, « con grande attenzione ». Sono state queste parole a far intravedere la possibilità di convergenze tra Italia e Romania. Le posizioni tra i due paesi sono sembrate abbastanza vicine anche su un altro problema: il riconoscimento della funzione dell'Orni in: difesa della pace. Nel discorso pronunciato in occasione del pranzo offertogli stasera da Manescu, Fanfani, dopo aver auspicato un comune sforzo dei due paesi per contribuire a ristabilire la pace là dove — come nel Vietnam o nel Medio Oriente — essa è stata turbata, ha sottolineato l'opportunità che tale sforzo venga compiuto « in tutte le sedi che a noi sembrano idonee », principalmente alle Nazioni Unite « alla cui attività proficua Italia e Romania hanno dimostrato e dimostrano di annettere particolare importanza ». I colloqui sono avvenuti nello stesso clima di grande cordialità che aveva caratterizzato il primo incontro di ieri sera all'aeroporto. Fanfani, nello stringere la mano al collega, ha messo in rilievo che in Italia stampa e opinione pubblica attribuiscono una grande importanza a queste conversazioni. « Anche in Romania c'è molto interesse », ha replicato Manescu. « E — ha aggiunto — da noi lei è molto popolare, signor ministro ». Nella mattinata è stato affrontato, e praticamente definito — anche se la firma è avvenuta solo la sera — il problema degli accordi bilaterali. Manescu ha sottolineato la particolare importanza della convenzione consolare. « E' la prima », egli ha detto, « che sottoscriviamo con un Paese occidentale. Ecco dunque una prova dell'ottimo stato dei nostri rapporti ». Nel quadro delle relazioni bilaterali si è parlato naturalmente anche dell'interscambio, prendendo nota che esso si sta sviluppando con celerità. Finora c'è stato un modesto deficit a sfavore dell'Italia ma negli ultimi mesi la situazione si è andata modificando, ed esiste addirittura la possibilità che entro la fine dell'anno le posizioni si rovescino, e il deficit si sposti dalla parte della Romania. Dopo un esame di alcune questioni particolari in discussione da parecchi anni — come i beni degli italiani che furono nazionalizzati nell'immediato dopoguerra e la chiesa italiana di Bucarest — si sono affrontati i temi politici. Di questi temi Fanfani tornerà a parlare domani con Maurer — il presidente del Consiglio — e Stoica — il Capo dello Stato — e dopodomani, al termine della sua visita, con Ceausescu, il leader del partito. Tornando alla cronaca odierna, oltre ai colloqui tra Fanfani e Manescu al ministero degli Esteri romeno, bisogna registrare l'atto di omaggio compiuto dal rappresentante del nostro governo, con la deposizione di due corone, nei confronti sia dei militari italiani che ripo- Il ministro Fanfani, a sinistra, ed il collega romeno Manescu, a destra, durante I colloqui a Bucarest (Tel. Ansa) ■ lllllllllMllllllllliniMIMIIIMMlMMIIIlIMMMIHlinillllMIIMtllIlM 11 r 1111 i IU11111U U111111H1111 r 1111 ! 1M1111111111U111111111M1111111111M111M1111 II 111111 II 1111 II ! I i H11U11111111111111 lì 11111111111111 111110 sano nel piccolo cimitero di Ghencea sia dei caduti romeni per la patria e il socialismo. E infine un ricevimento all'ambasciata italiana e la cena offerta da Manescu a Fanfani. ' -Nel " còrso ' della cena, al momento delii brindisi, come abbiamo già accennato, il nostro ministro degli Esteri ha sottolineato che l'Italia e la Romania annettono grande importanza alla funzione dell'Orni in difesa della pace. E ha voluto anche ricordare gli antichi legami tra i due Paesi, di cui, ha detto Fanfani, « possiamo trovare ancora una delle più vive testimonianze nelle parole che nel 1859 l'allora ministro degli Esteri conte Camillo Benso di Cavour rivolse all'inviato della vostra patria, il poeta Vasile Alexandri, venuto a ringraziarlo per il valido appoggio ricevuto al Congresso di Parigi: " Vi presenterei volentieri ì miei complimenti per l'atto patriottico che avete compiuto nel vostro paese se non sapessi che i complimenti sono superflui ad una nazione che si sente fiera e felice dei suoi fatti. I romeni, questi fratelli lontani degli italiani, seppero dare una gran prova del loro patriottismo, un esempio stupendo di unità che noi' italiani siamo pronti a seguire... " ». Mario Pinzatiti