Nuovo gigante dell' industria tedesca con la fusione tra Veba e Gelsenberg
Nuovo gigante dell' industria tedesca con la fusione tra Veba e Gelsenberg Sarebbe secondo soio aita Volkswagen per iatturato Nuovo gigante dell' industria tedesca con la fusione tra Veba e Gelsenberg Le miniere del complesso producono venticinque milioni di tonnellate di carbone all'anno; le raffinerie possono trattare quattordici milioni di tonnellate di petrolio - L'operazione è interessante anche perché la Veba è in maggioranza dello Stato, la Gelsenberg è privata (Nostro servizio particolare) Parigi, 7 agosto. Il movimento di concentrazione industriale nella Germania Federale, già, assai avanzato nella siderurgia e nella metallurgia, -prosegue. I due più importanti gruppi tedeschi per la produzione di carbone e di petrolio — la « holding » pubblica Veba e il gruppo minerario Gelsenkirchen — sono sul punto di fondersi per dare vita a un colosso che — con un fatturato dell'ordine di 8,5 miliardi di marchi (circa 1320 miliardi di lire) — diverrà la seconda società tedesca, dopo la Volkswagen. L'operazione in corso presenta un duplice interesse, giuridico e politico. Si tratta, infatti, della fusione tra una ditta in cui il pacchetto di maggioranza è detenuto da enti pubblici — la Vereinigte Elektrizitàts und Bergwerks A.G. (Veba) — ed una società privata. Inoltre. il nuovo gruppo, specializzato nel campo delle fonti d'energia, potrebbe dare alla Germania la possibilità di sviluppare un settore petrolifero indipendente dalle ditte americane. L'annuncio delle consultazioni in corso è stato fatto venerdì a Essen, durante l'assemblea generale della Gelsenkirchener Bergwerks (chiamata Gelsenberg), di cui il 40 per cento del capitale è detenuto dalla Dresdner Bank e dalla Deutsche Bank. Alla fine di questa assemblea, un portavoce della Dresdner Bank ha lasciato intendere che la Gelsenberg e la Veba potrebbero fondersi senza che lo Stato intervenga. Hans Guenther Sohl, direttore generale del gruppo Thyssen — il gigante della siderurgia tedesca — e presidente del Consiglio d'amministrazione della Gelsenberg, ha sottolineato che le due società ricaverebbero vantaggi da una tale fusione. Facendo allusione a recenti tentativi americani di acquistare azioni della Gelsenberg. ciò che avrebbe posto sotto controllo americano la sola impresa tedesca che possiede concessioni petrolifere all'estero (in Libia). Sohl ha sottolineato che una fusione Véba-Gelsenberg permetterebbe di creare una compagnia petrolifera tedesca indipendente. * * La Veba è attualmente il quarto gruppo industriale della Germania Federale, dopo la Volkswagen, la Siemens e l'August Thyssen. La sua cifra d'affari è dell'ordine di 5,5 miliardi di marchi, cioè circa 855 miliardi di lire (la prima società francese, la Rhóne-Poulenc, non raggiunge che 625 miliard. di lire). Sino al 1965 interamente a capitale statale, la Veba è stata in quell'anno parzialmente resa al settore privato. Due milioni di azioni — dette popolari — sono state collocate fra il pubblico, specialmente fra i « piccoli portatori ». La Veba controlla specialmente miniere di carbone, società di produzione e di distribuzione di elettricità e s'interessa pure alla produzione chimica. La Gelsenberg è, per la sua cifra d'affari — 2,8 miliardi di marchi, pari a 435 miliardi di lire circa — la 24' società tedesca (sarebbe la sesta in Francia). Essa possiede, oltre a miniere di carbone, raffinerie dì petrolio e una partecipazione del 35 per cento in una società di estrazione del petrolio in Libia. In totale, il nuovo gruppo avrebbe una cifra d'affari di 8,5 miliardi di marchi e impiegherebbe 120 mila persone. Le sue fabbriche produrranno 25 milioni di tonnellate di carbone (un quinto della produzione carbonifera tedesca e la metà della produzione francese). Le sue raffinerie avranno una capacità di trattamento di 14 mi-j lioni di tonnellate di petrolio grezzo l'anno. Alphonse Thelier Copyright dl « La Monda » a per l'Italia da «La Stampa-
Persone citate: Alphonse Thelier, August Thyssen, Hans Guenther Sohl, Monda, Poulenc
Luoghi citati: Francia, Germania, Germania Federale, Italia, Libia, Parigi
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