Il dilettante Giovanni Zangrandi vince a Novi la «Coppa Romita»

Il dilettante Giovanni Zangrandi vince a Novi la «Coppa Romita» Il dilettante Giovanni Zangrandi vince a Novi la «Coppa Romita» Il ciclista torinese ha battuto ieri in volata il compagno di squadra Braggion (Dal nostro inviato speciale) Novi Ligure, 5 agosto. Giovanni Zangrandi, un ragazzo torinese di ventun anni, ha vinto la sesta edizione della ii Coppa Giuseppe Romita », la classica gara ciclistica riservata ai dilettanti, che gli appassionati dirigenti della « Fausto Coppi » di Novi Ligure organizzano ogni anno con molto impegno. Anche questa volta la corsa è stata movimentata dall'inizio alla fine e il modesto numero di partenti ha finito per essere un fattore positivo, selezionando il gruppo e togliendo da esso gli elementi dt scarso valore. La media realizzata da Zangrandi, superiore ai quaranta orari, su un percorso molto ondulato e con una temperatura assai elevata, è da considerare eccezionale. Il successo di Zangrandi e stato propiziato anche da una intelligente tattica della squadra dei corridori del Centro Sportivo Fiat, che ha sempre controllato la corsa per completare la propria affermazione con il secondo posto ottenuto da Braggion ed il quarto di Bonetti. Il via veniva dato poco prima delle quattordici e nei lunghi rettilinei che portano a Serravalle c'era già qualcuno che prendeva il largo. Ad Arquata Scritta erano Manfro. Sampini e il piccolo astigiano Bovone a precedere il gruppo di trecento metri. Sembrava un'azione d'assaggio e invece dal gruppo uscivano altri quattro corridori (Tambbrninl, Perdusi, Canale e Fusori) e s'iniziava così una fuga che doveva durare quast cento chilometri.Dopo 33 chilometri usciva di scena Cattelan, l'azzurro del Tour dell'Avvenire, che preferiva non faticare a lungo e si ritirava sulla prima salita della giornata. La strada serpeggiava a mezza costa, una curva dopo l'altra in un continuo alternarsi di lievi salite e discese. Il vantaggio dei fuggitivi aumentava e sulla cima della salita di Dernìce, Tambornini, Bovone, Fusar e Perdusi, che avevano lasciato indietro i compagni, passavano con l'30" sul gruppo. Sembrava gioco /at¬ to, ma il percorso nel tratto finale diventava sempre più duro e i fuggitivi cominciavano a perdere parecchi secondi sulla prime rampe che incontravano. Sulla salita di Capriata avveniva il ricongiungimento e sullo slancio scattavano al comando Braggion e Sampini. Quest'ultimo non aveva fortuna e «volava» fuori strada nella successiva discesa. Braggion continuava da solo per un pezzo, poi vedendo a qualche centinaio di metri il compagno Zangrandi lo aspettava. I due proseguivano con buona lena e in breve il distacco diveniva incolmabile. Braggion era quasi sempre al comando, e Zangrandi glt rimaneva a ruota con una delle leve del cambio rotta. Sul rettilineo d'arrivo sbucava per primo ancora Braggion, ma Zangrandi dimenticava tutti t guai meccanici per sorprendere il compagno con uno scatto bruciante. Nel salone della società organizzatrice, mentre si attendeva l'on. Luigi Romita che avrebbe poi distribuito t premi, Zangrandi tracciava un sintetico autoritratto: ventun anni, da due dilettante, quattro vittorie all'attivo, un secondo posto al campionato piemontese di questo stagione, un Giro della Val d'Aosta disputato nell'ombra come gregario di Cattelan. E tante speranze per l'avvenire. - Vi Ordine d'arrivo: 1. Zangrandi (Fiat) km 145 in 3 ore 36' alla media oraria di km 40,278; 2. Braggion (Fiat) s. t.; 3. Sampini (del. Monzesi) a 2'; 4. Bonetti (Fiat) s. t.; S. Cravero (Centotorri) s. t.; 6. Tamborntnì (dmbali) f. t. ti vincitore Zangrandi

Luoghi citati: Novi Ligure, Serravalle, Val D'aosta