Antimaoisti stavano per rapire Cia En-lai?

Antimaoisti stavano per rapire Cia En-lai? Antimaoisti stavano per rapire Cia En-lai? Lo affermano manifesti murali comparsi a Pechino - Il Primo ministro sarebbe sfuggito all'ultimo momento al complotto Tokio, 2 agosto. Un manifesto murale, comparso in questi giorni per le vie di Pechino, afferma che il primo ministro cinese Ciu En-lai è sfuggito per poco ad un tentativo di rapimento organizzato dagli anti-maoisti di Wuhan. Il contenuto del manifesto è riferito dal corrispondente a Pechino del quotidiano giapponese Mantieni. Il 23 luglio, secondo il manifesto, Ciu En-lai doveva giungere a Wuhan per trattare con i capi del locale movimento anti-maoista la liberazione di due esponenti maoisti catturati dai ribelli al loro arrivo in quella città. I due esponenti sono il ministro della sicurezza pubblica Scieh Fu-chih (il quale è anche vice-primo ministro) ed il membro della commissione della rivoluzione culturale Wang Li. Il giorno dell'arrivo del premier, afferma il manifesto, il commissario politico del distretto militare di Wuhan, Chung Han-hua, si recò all'aeroporto, accompagnato da un gran numero di soldati, a bordo di ventotto autocarri per catturare il primo ministro e le personalità che lo accompagnavano. Ciu En-lai fu però informato del complotto da un funzionario maoista di Wuhan ed il suo aereo atterrò su un altro aeroporto della zona. A sua volta il corrispondente a Pechino del giornale giapponese Sankei Shimbun scrive che le «guardie rosse » hanno inviato al presidente Liu Sciao-ci un ultimatum, ingiungendogli di « uscire da Chung Nan-hai » (il quartiere riservato ai funzionari e agli alti dirigenti del partito) e di sottoporsi ad una « inchiesta pubblica » il 5 agosto, a mezzanotte. Liu Sciao-ci ha fatto finora tre autocritiche: la prima il 23 ottobre 1966 dinanzi al comitato centrale del partito comunista cinese; la seconda il 9 luglio scorso alla accademia di architettura; e la terza in questi ultimi giorni. Stavolta ha dichiarato di essersi ingannato nel 1956 quando dichiarò, ad una riunione del partito, che la lotta tra il socialismo e il capitalismo era terminata.

Persone citate: Chung Han-hua, Chung Nan-hai, Ciu En-lai, Wang Li

Luoghi citati: Pechino, Tokio