Dalla scuola aristocratica all'istruzione di massa

Dalla scuola aristocratica all'istruzione di massa Lt *edu eoa io n e nel mondo contemporaneo Dalla scuola aristocratica all'istruzione di massa Tutti i paesi, progrediti o sottosviluppati, sono impegnati, in misura diversa, a risolvere i complessi problemi che l'educazione ha posto in maniera pressante. Non si tratta solo di realizzare una istruzione di massa, ma di raggiungere livelli di educazione sempre più alti e più aderenti alle esigenze della cultura moderna. I problemi che nascono nell'attuazione di questi obbiettivi sono numerosi, mutano col progredire della scienza e della tecnica e, quindi, esigono continue revisioni dei metodi educativi e dei contenuti culturali dell'insegnamento. Le future prospettive della scuola, l'illustrazione delle singole situazioni, gli ostacoli da superare, il rapporto istruzione-sviluppo economico, l'educazione nelNle società povere sono gli aspetti più salienti del volume L'educazione nel mondo moderno dl John Vaizey. I singoli problemi sono trattati alla luce dei precedenti storici della scuola e della cultura e così il discorso diventa più efficace. Ma il merito principale di Vaizey è quello di aver approfondito un problema fondamentale della nostra società rendendolo accessibile anche a chi non ha dimestichezza con gli argomenti tecnici della scuola. La scuola moderna ha abbandonato gli schemi tradizionali, sono crollate le antiche strutture educative che discendevano da una interpretazione sociale e filosofica di una istruzione destinata ad una società stabile e di tipo gerarchico. Ne consegue che la scuola secondaria umanistica si trova dovunque sotto accusa: fondata sul concetto di una scuola su basi ristrette e destinata ad un numero limitato di allievi, è contraria alla concezione di « una istruzione comune impartita all'intera comunità ». Stati Uniti e Unione Sovietica (un capitolo è dedicato alla situazione scolastica del due paesi), seguite ora da altre nazioni, hanno per primi realizzato questa nuova scuola unica non selettiva, rinviando all'Università la selezione. Questo problema di fondo che Vaizey ha approfondito ed illustrato con molta chiarezza è il medesimo problema che si dibatte in Italia da qualche anno. Quando si sente dire che la riforma della scuola secondaria superiore non si attua per i contrasti esistenti in seno alla maggioranza governativa, si vuole appunto significare che vi sono due tendenze: una che tenta di porre le premesse per giungere, sia pure gradualmente, alla scuoia unica non selettiva, l'altra che ritiene di non modificare radicalmente le tradizionali strutture. Vaizey non si limita a sottolineare i vantaggi, affaccia anche i pericoli cui si può andare incontro realizzando la scuola per tutti: la pressione del numero degli alunni genera deficienze di insegnanti e pone problemi pedagogici nuovi che, se non risolti preventivamente, determinano un abbassamento dei livelli dl Insegnamento e creano difficoltà agli alunni più dotati. Ma la trasformazione della scuola non è legata soltanto a motivi di carattere sociale ed economico, un al- tro importante fattore - è quello che l'autore definisce « l'esplosione del sapere»: i nove decimi degli scienziati che sono esistiti in tutta la storia dell'uomo appartengono ai nostri giorni; nazioni che fino al secolo scorso non si erano affacciate alla cultura producono oggi opere di alto livello accademico; e II mondo delle scienze e delle lettere è dominato dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica, che entrambi portarono, prima dell'ultima parte del secolo XIX, un contributo trascurabile ». Inoltre il flusso del nuovo sapere si è inserito nei programmi di studio in breve tempo: moltissime delle materie che negli ultimi cinquant'annl sono state introdotte nei piani delle facoltà universitarie non si insegnavano affatto; la profondità e l'ampiezza del sapere si estendono di anno in anno; gli strumenti di ricerca diventano sempre più validi. Accade cosi che il nuovo modo d'intendere l'istruzione si dirama dall'Università ad ogni altro tipo di scuola ed i programmi si adeguano alle nuove acquisizioni scientifiche e culturali. Concludendo questo discorso Vaizey rileva che si è ormai giunti al « concetto di istruzione universale, senza selezione, e di istruzione continua, tale che ognuno possa continuare ad andare a scuola per mantenersi al passo con i risultati della ricerca, e infine a una concezione dell'istruzione intesa come istituto soggetto a positivo divenire piuttosto che conservatore dei valori umani e ' guardia della tradizione ». Felice Froìo

Persone citate: John Vaizey

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Unione Sovietica