I parchi debbono difendere una natura ancora intatta

I parchi debbono difendere una natura ancora intatta Alcuni progetti all'esame del Parlamento I parchi debbono difendere una natura ancora intatta Per questo gli esperti hanno dei dubbi sull'utilità di un parco della Calabria: nella Sila sono stati scavati dei laghi, la fauna originaria (cinghiali, caprioli, coturnici) è scomparsa, mentre vi sono stati importati dei daini - Invece sarebbero necessari un parco dell'Etna in Sicilia e uno del Gennargentu in Sardegna Numerosi progetti di legge sui Parchi Nazionali stanno dinanzi al Parlamento, fin dal principio di questa legislatura e sembra ormai perduta ogni fiducia sulla possibilità che taluno di essi' venga condotto in porto. Tuttavia, nella imminenza delle Giornate europee per la protezione della natura, che si vanno preparando per il 1970, è opportuno compiere qualche tentativo per ottenere dal Parlamento stesso leggi protettive dei Parchi Nazionali ed anche l'istituzione di qualche nuovo Parco in località straordinariamente meritevoli. E' da notare in primo luogo che, fino dalla passata legislatura, era stato presentato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, e per esso dal compianto on. Rivera, professore di botanica alla Università di Roma, un progetto di legge-quadro che fissava le norme generali che debbono regolare ogni Parco Nazionale. Questo progetto di legge era stato preparato innanzi tutto da una Commissione del Touring Club Italiano, era stato poi discusso per anni dalla Commissione del Consiglio Nazionale Ricerche per la Conservazione della Natura e sue Risorse, e l'ultima stesura era stata fatta in collaborazione col Direttore Generale dell'Economia Montana e delle Foreste del tempo, col Direttore Generale Azienda Stato Foreste Demaniali. Più competenze di cosi non potevano essere utilizzate, eppure il progetto di legge non è stato preso in considerazione dal Parlamento e lo stesso ministero per l'Agricoltura lo ha, in certo qual modo, respinto. Questo progetto di legge era breve ed incisivo e sta-1 biliva in modo particolare ciò che si può fare e ciò che non si deve fare in un Parco Nazionale. Il suo abbandono induce a ritenere che nel ministero per l'Agricoltura e Foreste vi siano forze che tendono a fare, come è avvenuto nel Parco Nazionale del Circeo ed in quello dell'Abruzzo, ciò che non si deve fare, ed a non fare quel che si dovrebbe fare. Comunque, stanno innanzi alla Camera dei Deputati quattro progetti di leggequadro, che dovrebbero esser presi in considerazione e selezionati, con un poco di buona volontà. Il Consiglio Nazionale Ricerche ha dato la sua adesione a quello che porta per prima la firma dell'on. Giolitti e che è stato predisposto dalla federazione «Pro Natura Italica», progetto di legge che è, dai naturalisti, considerato il migliore. Il Senato aveva approvato un progetto di legge per l'istituzione di un Parco Nazionale in Calabria, progetto di legge che giace innanzi alla commissione per l'Agricoltura alla Camera dei Deputati. Noi naturalisti siamo decisamente contrari all'istituzione di un Parco Nazionale in Calabria, non perché disconosciamo la straordinaria bellezza di quei luoghi, ma perché essi non hanno più nulla che fare con la vera natura di essi e sono oggi un complesso, magari bello, ma completamente artificiale. Sono stati creati laghi che la natura non aveva originato. Intorno ad essi sono sorti magnifici e sontuosi alberghi. La famosa foresta della Sila è stata distrutta in massima parte dagli ultimi eventi bellici e dalla « sistemazione » dell'Ente bonifica, e quello che ne resta è in gran parte sotto l'amministrazione dell'Azienda Stato Foreste Demaniali, ed è vincolato. La selvaggina che nel 1911 era costituita da caprioli, da cinghiali e da coturnici, è stata completamente distrutta e sostituita, nelle stesse foreste demaniali, dal domestico daino che mai ha vissuto selvatico nel nostro paese, eccettuata la Sardegna, dove è già stato quasi completamente distrutto. Inoltre esiste un a Ente per la valorizzazione della Sila », il quale troverebbe certamente nell'amministrazione del Parco Nazionale un'entità concorrente. Esiste un progetto di legge per l'istituzione di un Parco Nazionale della Maremma, presentato dall'ono¬ revole La Malfa ed altri tre onorevoli. Il Parco è interessante; il progetto di legge non offre critiche da parte del naturalista, ma prima di istituire un Parco nella Maremma, sembra a me necessario istituirne due di interesse europeo, se non mondiale, e questi sono il Parco dell'Etna ed il Parco del Gennargentu. L'Etna, unico grande vulcano attivo d'Europa, richiama folle di visitatori da ogni parte del mondo. Questo Farco non dovrebbe essere limitato al vulcano, ma dovrebbe essere' esteso al nord fino alla provincia di Messina. Alle falde settentrionali dell'Etna si trova la Gurrida, interessante depressione fra il vulcano ed i monti Nebrodi. Vi esistono numerosi pistacchieti e, salendo verso i monti, magnifiche foreste di faggi e agrifogli. Ad una altitudine di 1200 metri giace il Lago del Bivière, donde si osserva il lato meridionale roccioso e scosceso dei monti Nebrodi, intorno ai quali volano maestosi avvoltoi, ridotti purtroppo ad un numero minimo. Quivi trovansi ancora gli ultimi esemplari di una particolare specie di abete, noto col nome di Abies nebrodensis. Al ministro dell'Agricoltura, on. Restivo, siciliano, dovrebbe far piacere che dal continente sorgano voci favorevoli alla protezione di uno dei più importanti e magnifici territori della sua Sicilia. Recentemente Indro Montanelli, parlando del mai istituito Parco Nazionale del Gennargentu, ha rilevato co¬ me la costituzione di quel territorio in Parco Nazionale potrebbe essere un mezzo per eliminare il banditismo da quella regione. Pongo un quesito: non è forse possibile che il banditismo sia legato alla estrema povertà di sostanze alimentari prodotte da quel magnifico territorio? e che il banditismo stesso sia un prodotto della fame? Trasformare i banditi di Orgosolo in guardaparco del Gennargentu non potrebbe essere forse una soluzione da studiare, sull'esempio già dato da Vittorio Emanuele II, che nel costituire la Riserva di Caccia del Gran Paradiso assoldò come guardacaccia, con pieno successo, i maggiori bracconieri del luogo? Alessandro Ghigi

Persone citate: Abies, Alessandro Ghigi, Giolitti, Indro Montanelli, La Malfa, Restivo, Rivera, Vittorio Emanuele Ii