Il bilancio per il '68 approvato dal governo

Il bilancio per il '68 approvato dal governo La riunione del Consiglio dei Ministri Il bilancio per il '68 approvato dal governo Entrate per 8661 miliardi ( 4-11,2 per cento sull'esercizio precedente) ; spese per 9811 miliardi (H-9,6 per cento) - Il disavanzo di 1150 miliardi è inferiore di 14 miliardi a quello del 1967 - Forte aumento delle somme destinate agli investimenti - Tra le spese correnti, al primo posto figurano quelle per l'istruzione, con oltre il ventuno per cento del totale Stabilità monetaria e sviluppo economico Il preventivo dello Stato per il '65 ebbe a subire, com'è noto, una profonda mutazione, in seguito alla legge 1" marzo 1964. Fra l'altro, sino al giugno di quell'anno, il bilancio di competenza era redatto, prendendo le mosse da) 1" luglio di ciascun anno e giungendo sino al 30 giugno dell'anno successivo. Il documento era allora presentato alle Camere a fine gennaio. A partire dal '65 — fra l'altro per esigenze della programmazione a medio termine — il bilancio fu riferito ad anno solare. Per il periodo luglio-dicembre '64 si compilò un bilancio semestrale. Si procedette poi ogni anno dal 1" gennaio al 31 dicembre. Il preventivo per il '68 riguarda, per l'appunto, 11 prossimo anno. Se i suoi dati sono posti a raffronto con le previsioni iniziali per 1 bilanci compatibili (che abbracciano, dunque, gli anni solari dal '65 al '67) se ne possono trarre alcune considerazioni interessanti, non solo ad intendere l'indirizzo della nostra finanza pubblica, in quest'ultimo tratto di tempo; ma anche a commentare, in prospettiva, gli intenti programmatici che si perseguono. * * La tabella che pubblichiamo permette di tener sottocchio tutti i dati necessari. Volgiamo l'attenzione alle voci che compongono le entrate. Di grande momento, poiché costituiscono la quasi totalità di quell'aggregato, le entrate tributarie. Il preventivo dello Stato per il '65 fu steso, per quanto riguarda le entrate, mentre ancora l'economia italiana era in recessione. Più o meno la stessa tesi si può affermare per il preventivo iniziale, riguardante il '66. Nessuna sorpresa, dunque, che allora il governo abbia cercato di non gravare troppo la mano sui contribuenti. Fra il '65 ed il '66 le entrate tributarie si accrescono soltanto del 6,7 per cento. E le entrate effettive soltanto del 7,2 per cento. Altro discorso vale sia per il '67 che per il '68. L'economia italiana già a metà del '66, era in ripresa. Le previsioni iniziali d'entrate tributarie aumentano del lOVo; le previsioni di entrate complessive del 9,30/0. Oggi, che la ripresa continua, la stima delle entrate tributarie si esprime in un totale di 8157 miliardi (-t-11%) e le entrate complessive toccano gli 8661 miliardi Indubbiamente non è poco. Se si prendono le mosse dal bilancio previsionale del '67 — che valuta l'incremento del reddito nazionale lordo, in lire correnti, a circa l*8Vo — e si avanza l'ipotesi che la stessa percentuale valga per il prossimo anno — si avrà una elasticità del prelevamento tributario rispetto al reddito nazionale lordo, deu'1,4%. E' una cifra che agli studiosi di economia non sem brerà di certo modesta. La potrebbero giustificare con statando, a posteriori, che essa si è manifestata come indispensabile, a mantenere una ragionevole stabilità monetaria. * * Il seguire l'andamento del le spese, nei preventivi di competenza durante gli ulti mi quattro anni, concede qualche altra interessante riflessione. Ad esempio, i bilanci per il '65 ed il '66 furono redatti seguendo norme discutibili, e non sempre in armonia con i precetti programmatici. Come si può giustificare che le previsioni iniziali del '66 mostrino un incremento delle spese correnti del lC/o — e addirittura una diminuzione delle spese in conto capitale del 9,20/0, — pur quando si proclamava la necessità di maggiori investimenti? Fatto sta, con il preventivo '67 furono modificati i criteri di redazione del bilancio dello Stato, in modo da accrescerne il significato economico. Le spese correnti si incrementarono del 14 o/o; ma anche le spese in conto capitale ebbero un aumento del 60Zo, sia pure incrementando il disavanzo dello Stato. Ebbene, con il. preventivo per il '68, si seguono — ed anzi si rafforzano — gli stessi criteri di severità ed universalità. Le spese correnti salgono a 7815 miliardi, con un aumento soltanto del1*8,10/0: il che in un anno di competizione elettorale, non è risultato da poco. Le spese in conto capitale (quindi destinate spesso ad investimenti) aumentano sino a 1850 miliardi, con un balzo del 420/0: cosicché le spese totali, salendo a 9811 miliardi, subiscono un incremento del 9,60/0. E' una percentuale inferiore, come si vede, a quella riguardante le entrate. Una relazione proprio opposta a quella che si annota fra questi due tassi d'incremento negli anni '66 e '67. Non sorprende pertanto che nelle previsioni iniziali per il '68 il disavanzo globale rimanga sostanzialmente immutato rispetto a quello segnato nel '67. * * Dunque, considerato quale strumento per ima politica di sviluppo, nel quadro della difesa monetaria, il preventivo dello Stato per il '68 è indubbiamente assai meritevole. Va lodato, altresì, per un'altra sua particolarità. Infatti quel documento è stato accompagnato da altri dati che concedono un più completo giudizio, in tema di finanza statale. Si dice, ad esempio: il disavanzo dello Stato è elemento pregevole. Ma che dire dei disavanzi delle Aziende autonome: Ferrovie, Telefoni, Telegrafi, Monopolio statale, Arias? Il Tesoro dimostra che quest'anno il disavanzo globale per queste aziende si riduce alquanto rispetto al disavanzo preventivato nel '67 (circa 40 miliardi). Altra domanda: a quanto ammonterà il ricorso dello Stato al mercato finanzia¬ rio? Risponde l'on. Colom bo: dovrebbe esso pure diminuire nel '68 rispetto al '67, da 687 miliardi a poco più di 560, per minori conferimenti a fondi di dota Izione, di rotazione, ecc. In tal modo, se si sommano le tre grandi voci significative per la pubblica finanza: deficit in bilancio dello Stato, disavanzo nelle Aziende autonome, ricorso al mercato finanziario, quest'anno non si dovrebbero. superare i 2000 miliardi ali'incirca, con una diminuzione di quasi il 70/0 sull'analoga cifra preventivata, per il 1967. Ecco dunque un nuovo criterio per rendere più significativi i dati, tratti dal bi¬ lancio dello Stato. In un certo senso, si potrebbe dire che la Banca d'Italia, con le sue accurate analisi in tema di pubblica finanza, ha fatto scuola. La valorosa amministrazione del Tesoro si,, è posta sullo, stesso piano. Dati alla mano, si tengono ben presenti i fini dello sviluppo. Ma altresì le esigenze della stabilità monetaria. Ferdinando di Fenizio Bilanci dello Stato negli ultimi quattro anni (previsioni iniziali In miliardi di lire) V 0 C 1 1965 1966 Var. % 1967 Var. % 1968 Var. % ENTRATE: ENTRATE EFFETTIVE 6550 7024 + 7,2 7717 + 9,9 8582 +11,2 Alicnazione ed ammortamento di benl patrimonial! e rim- borso dl credit! 56 91 +61,0 {! 67 —25,7 57 14,9 Accenslone dl prestltl . . . 85 6 — 2 — 22 — TOTALE ENTRATE 6691 7121 + 6,4 ; 7786 + 9,3 8661 +11,2 SPESE: Rlmborso dl prestltl .... 250 466 +863 424 — 9,2 147 —65,3 TOTALE SPESE 7348 j 8013 + 9.1 j 8950 +11,7 9811 + 9,6

Persone citate: Arias, Colom, Ferdinando Di Fenizio