Gimondi e Motta grandi rivali nell'odierno Giro della Toscana

Gimondi e Motta grandi rivali nell'odierno Giro della Toscana E' IN PALIO IL TITOLO DI CAMPIONE D'ITALIA DEL CICLISMO Gimondi e Motta grandi rivali nell'odierno Giro della Toscana I due corridori hanno rilasciato recentemente dichiarazioni poco simpatiche nei reciproci confronti Motta vorrebbe « spiegarsi » oggi in corsa con Gimondi - Questi afferma chiaramente: « Voglio vincere io» - Tra i due avversari potrebbero inserirsi Balmamion, Basso e Dancelli - La gara parte da Firenze e termina a Poggibonsi dopo 266 chilometri - Le fasi finali e l'arrivo per tv verso le 15,30 (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 29 luglio. Gianni Motta e Felice Gimondi non si sono nemmeno incontrati alla punzonatura del Giro di Toscana, la corsa che assegna domani la maglia tricolore di campione d'Italia dei ciclisti professionisti. Motta si è presentato al Velodromo delle Cascine poco dopo le 16, quando le operazioni di controllo delle licenze erano appena incominciate, mentre il vincitore del Giro d'Italia, rientrato ieri da una breve tournée in Francia e in Belgio, ha preferito farsi vivo soltanto pochi minuti prima delle 19, cioè quasi allo scadere dell'orario. Chi si aspettava altre polemiche fra i due rivali (che recentemente si sono punzecchiati a distanza attraverso dichiarazioni più o meno cattive), è rimasto quindi deluso. Motta e Gimondi devono essere stati i primi ad accorgersi che la loro rivalità, senz'altro logica ed accettabile sul piano sportivo, avrebbe finito col creare antipatie ad entrambi se portata su un piano spiccatamente personale. Ne ha convenuto lo stesso Motta, al quale qualcuno ha chiesto se ha fatto apposta a presentarsi presto alla punzonatura, per evitare Gimondi: « No, sono venuto presto perché mi era più comodo così. Non mi dispiace però di non averlo visto adesso, perché Felice è appena rientrato dall'estero, qualcuno potrebbe avergli riferito, deformandole, certe mie dichiarazioni e, senza volerlo quindi, potrebbero saltarne fuori delle parole non molto simpatiche. Avremo senz'altro occasione di parlarci, domattina prima della partenza oppure in corsa e penso quindi che ogni malinteso sarà chiarito ». — Lasciando da parte le polemiche con Gimondi, cosa pensi del campionato italiano di domani? « Il percorso è abbastanza duro e può scaturirne una bella battaglia. Sempre che quei quattro o cinque che vengono indicati come favoriti non si limitino a controllarsi l'un con l'altro, favorendo magari l'affermazione di una figura di secondo piano. La maglia tricolore, però, è un traguardo cui puntano tutti e io spero quindi che la gara non sia guastata da un assurdo catenaccio. Per quanto mi riguarda, farò tutto il possibile perché la corsa sia vivace e combattuta, sperando di essere anch'io alla ribalta al momento decisivo ». — Balmamion correrà per te o avrà una certa indipendenza? « Onestamente non posso chiedergli di lavorare per me. E' arrivato secondo al Giro d'Italia e terzo al Tour. Come posso pretendere che mi faccia da gregario? ». — I tuoi favoriti? « Penso che i reduci dal Tour siano avvantaggiati avendo ancora nelle gambe il ritmo della corsa francese. Gimondi, Balmamion ed anche Basso, se la prova dovesse risolversi con una volata di pochi corridori. Mi aggiungo tuttavia anch'io alla lista e non vorrei dimenticar Dancelli, che mi sembra poco disposto a cedere senza lotta la sua maglia tricolore ». L'unico accenno velatamente polemico nelle parole di Gimondi, intervistato due ore dopo, riguarda appunto la convinzione generale — non soltanto Motta, ma anche altri, fra cui Adorni, sono infatti di questo parere — che i favori del pronostico del Giro di Toscana debbano andare ai reduci dal Tour. « Non è vero — ha detto Felice —. Possiamo essere tutti sullo stesso piano e ciò dipende dalla serietà professionale di ognuno. Noi che veniamo dal Tour siamo ben preparati, ma anche gli altri, se sono dei veri professionisti, hanno avuto tutto il tempo per prepararsi adeguatamente. E' da molti mesi che si sa che l'appuntamento col Giro di Toscana è al 30 luglio, quindi l'avvenimento può aver colto di sorpresa soltanto chi non aveva voglia di allenarsi coscienziosamente ». — Quali sono i tuoi propositi? Sei venuto per vincere oacsSsc o per fare la guerra a Motta? « Ho interrotto una tournée all'estero perché la maglia tricolore è un sogno a cui nessuno può rinunciare a priori. Sono in ottime condizioni e sono venuto per cercar di vincere. Motta è un avversario come gli altri: vuole affermarsi anche lui ed io cercherò di impedirglielo, a lui come agli altri. Non per fargli un dispetto, ma semplicemente perché voglio vincere io ». La polemica si attenua dunque, ma il motivo principale del Giro di Toscana resta il duello fra Motta e Gimondi, anche se i pretendenti alla maglia tricolore sono parecchi di più. Il percorso di 266 chilometri, con partenza domattina alle 9 da Firenze e arrivo verso le 15,30 a Poggi- bonsi (trasmesso per televisione sul primo canale), è tale da offrire le più ampie possibilità di lotta. Può riuscire una fuga in partenza, come può capitare che il gruppo dei migliori si sfaldi, per una selezione definitiva, soltanto sull'ultima salita, quella di Barberino, a dieci chilometri dal traguardo. Nomi, dopo quelli fatti da Motta, è inutile farne. Basti aggiungere che, in base all'ordine di arrivo del Giro di Toscana, il presidente della commissione tecnica dell'Ucip Carlo Carini, annuncerà domani sera l'elenco dei primi 24 candidati alla maglia azzurra per i « mondiali » in Olanda. Maglia tricolore più maglia azzurra: un duplice obiettivo che invoglierà alla lotta l'intera centuria di concorrenti, anche se, dopo la prova di Camaiore del 16 agosto, questa rosa di azzurra bili si ridurrà a dodici nomi, otto titolari più quattro riserve. Il primo passo per il viaggio ad Herleen è costituito comunque dalla gara di domani: Motta, Gimondi, Balmamion, Basso, Dancelli, costituiscono il quintetto che accentra su di sé i pronostici, ma saranno in molti — Bitossi, Polidori, Taccone, Adorni, Zilioli, tanto per non indicarne che qualcuno — a rendere loro dura la vita, domani, sulle strade della Toscana. Gianni Pignata