Tolloy: occorre aumentare i crediti all'esportazione di Arturo Barone

Tolloy: occorre aumentare i crediti all'esportazione Per evitare gravi perdite al sistema produttivo Tolloy: occorre aumentare i crediti all'esportazione Il ministro afferma che è in atto tra i paesi industriali una gara assurda per concedere termini di pagamento sempre più lunghi e tassi sempre più bassi - Duro attacco a De Gaullc che, ostacolando l'allargamento del Mec, «viola il Trattato di Roma» (Nostro servizio particolare) Roma, 27 luglio. Il presidente dell'Ice Antigono Donati ha oggi consegnato al ministro Tolloy gli atti del Convegno nazionale per il commercio con l'estero, tenuto a Milano il 27 e il 28 aprile. Il ministro Tolloy, nel compiacersi di questa « corsa verso il futuro », ha tenuto ad assicurare che « il convegno di Milano continua ». Proprio in questi giorni si è conclusa la preparazione del programma semestrale di attività da realizzare negli ultimi mesi del 1967 e nei primi del 1968. Tolloy ha poi colto l'occasione per un duro attacco a De Gaulle per quanto riguarda il Mec. «Uno dei maggiori successi della Comunità — ha detto — consiste nella forza di attrazione da essa esercitata verso paesi del Nord Europa di vecchia democrazia e di avanzato sviluppo sociale. L'Italia è e vuole rimanere fedele al Trattato di Roma che istituisce la Comunità Europea: essa perciò può ricordare a tutti che, se è vero che il Trattato dì Roma prevede il voto unanime per l'ammissione di nuovi membri, è anche vero che il Trattato dichiara che la Comunità è aperta a tutti gli Stati europei, che siano democratici e che accettino il Trattato ». « E' pertanto in atto — ha aggiunto Tolloy — una flagrante violazione del Trattato di Roma da parte del gen. De Gaulle e dei suoi portavoce che, anche dal punto di vista formale, toglie ogni valore alle sue pretese di esercitare diritti di veto ». Nella seconda parte della conferenza stampa Tolloy ha toccato altre questioni di scottante attualità. Per il credito dilazionato è in atto da tempo fra i paesi industrializzati una gara paradossale a -hi concede termini di pagamento sempre più lunghi e a tassi di interesse sempre più bassi. S'impone pertanto la necessità di una politica commerciale concordata, almeno fra i paesi del Mec; purtroppo, anche in questo caso, la Francia tende a « ritardare le necessarie intese ». Comunque, ha dichiarato Tolloy, « l'Italia, a causa delle sue aree sottosviluppate interne, non ha denari da regalare a paesi di nuova indipendenza che sprechino gli aiuti ricevuti in eccessive spese militari ». Ecco perché occorre un'attenta selezione delle richieste di credito in base a criteri piuttosto rigorosi. Nonostante questo, un'espansione ragionata e prudente del credito agevolato, in misura inferiore alla complessiva espansione delle esportazioni, è ritenuta indispensabile dal ministro del Commercio Estero. « Basto ricordare — ha osservato — che il settore metalmeccanico, che è il principale utilizzatore del credito agevolato, ha necessità di esportare per poter realizzare costì economicamente validi. Lo prova la richiesta pressante di grandi forniture, avanzate così dalle imprese pubbliche, come da quelle private. Ritengo perciò che l'aumento del plafond assicurativo da 300 a 500 miliardi sia necessario e che il medio credito sia posto in condizioni di far fronte ài finanziamenti. Altrimenti, in breve termine, sarà interrotto il corso di queste esportazioni con gravi perdite non solo di carattere immediato ma permanente ». Il ministro si è detto persuaso della solidità della sua tesi e convinto di trovare, a non lontana scadenza, piena comprensione presso i responsabili della politica monetaria, così come è accaduto per i rimborsi dell'Ige. Arturo Barone

Persone citate: De Gaulle