La dc chiede che la Magistratura esamini la situazione dell'Inps

La dc chiede che la Magistratura esamini la situazione dell'Inps La dc chiede che la Magistratura esamini la situazione dell'Inps stante, un decentramento delle strutture, lo snellimento delle procedure ed il migliofomento dei rapporti con gli assistiti ». Essi rilevano che la commissione di inchiesta non soltanto ha accertato l'inosservanza delle leggi, ma ha anche messo in chiara luce che «nel settore delle prestazioni la posizione del cittadino assicurato appare caratterizzata, allo stato delle cose, da una serie dì difficoltà e limitazioni di ordine pratico e giuridico ». E concludono precisando che la richiesta della remissione del documento all'autorità giudiziaria intende «restituire credito e fiducia al massimo istituto previdenziale italiano ». Le conclusioni dell'inchie- In una interpellanza al governo si propone che siano inviati all'autorità giudiziaria i risultati della recente inchiesta senatoriale - L'indagine aveva confermato lo sfruttamento dei bimbi tbc, abusi, favoritismi, deficienze amministrative (Nostro servizio particolare) Roma, 26 luglio. I risultati dell'inchiesta compiuta nei mesi scorsi da una apposita commissione del Senato sull'attività dell'Inps dovrebbero essere trasmessi all'autorità giudiziaria « affinché esamini se sussistano eventuali ipotesi di reato ». Una richiesta in tal senso è stata rivolta oggi da alcuni senatori- democristiani in una interpellanza al ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, Bosco. I senatori propongono inoltre che il governo si faccia promotore di una organica riforma dell'istituto, sulla base delle indicazioni fornite dalla stessa commissione, al fine di consentire « un sistema di controlli efficace e co¬ sta hanno confermato, come abbiamo già riferito, le notizie sullo sfruttamento dei bambini tubercolotici e sul sanatorio napoletano « Principe di Piemonte »; hanno sottolineato ulteriormente le' perdite subite dall'istituto per errati investimenti o per favoritismi verso gruppi di funzionari; hanno fornito un quadro sorprendente sul burocratismo che per tanti anni ha caratterizzato il funzionamento dell'ente. La commissione aveva richiamato l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla necessità di adottare al più presto una serie di organiche misure per eliminare i gravi inconvenienti riscontrati e porre su nuove basi le strutture e l'attività dell'Inps. Dall'esame dei tre documenti che costituiscono le conclusioni della commissione (il primo sui problemi generali del funzionamento dell'istituto, il secondo sulla gestione patrimoniale, il terzo sull'azione svolta nel settore antitubercolare) emergono lacune, abusi, danni, irregolarità, la mancata osservanza di norme di legge, l'assenza di chiare disposizioni in materia amministrativa, lo strapotere del presidente Corsi, mantenuto un carica per oltre diciotto anni. Spetterà ora al Governo, in sede di risposta all'interpellanza, valutare l'eventualità di passare alla magistratura le conclusioni dell'inchiesta senatoriale per successivi accertamenti in sede giudiziaria. Nel frattempo, il nuovo presidente dell'Inps, Panelli, ha svolto un'opera di chiarimento all'interno dell'ente, cercando di rimuovere ostacoli e difficoltà di vario genere. Le critiche e le osservazioni più rilevanti mosse dalla commissione di inchiesta riguardano la gestione patrimoniale e l'attività antituber colare. La commissione ha sottolineato che, in taluni investimenti, attraverso il richiamo di considerazioni sociali o pretese tali, « si è voluto giustificare il ricorso a criteri e forme di impiego di capitali che non presentavano sufficiente o alcuna garanzia di redditività». Per esempio, l'Inps ha dato corso ad investimenti nel campo delle cooperative edilizie « al dichiarato scopo di perseguire un fine sociale e per assolvere ad una funzione calmieratrice delle locazioni ». Ha preso iniziative nel settore dell'agricoltura (principalmente a San Giovanni Siergiu) non per una scelta di carattere tecnico-economico, che avrebbe dovuto essere preceduta da una ricerca di terreni di sicura sfruttabilità e redditività, ma « sospinto dall'ambizione pionieristica del suo presidente e di pochissimi amministratori, senza preventivare né i rischi, né l'entità dei capitali occorrenti al raggiungimento di un reddito che soltanto illusioni irresponsabili indicavano in un immediato 50"'o». Ha dato corso ad investimenti immobiliari attraverso procedure tecnico-amministrative condotte « per lo meno con leggerezza », così da provocare situazioni abnormi e per l'ente veramente deleterie. Le disfunzioni e i gravissimi inconvenienti riscontrati nel campo antitubercolare (caso Aliotta, ecc.) sono stati prevalentemente attribuiti dalla commissione di inchiesta alla inosservanza delle leggi e dei regolamenti, alle pressioni di vario genere esercitate in ogni settore, alle compiacenze e ai favoritismi ampiamente documentati dalla sentenza del Tribunale di Roma nei confronti di Aliotta. g. f.

Persone citate: Aliotta, Panelli

Luoghi citati: Piemonte, Roma