Il consumo annuale di carne salito da 7 a 18 kg per abitante

Il consumo annuale di carne salito da 7 a 18 kg per abitante In Italia negli ultimi 16 anni Il consumo annuale di carne salito da 7 a 18 kg per abitante In aumento anche il vino bevuto «prò capite» (84 litri nel 1951,117 litri nel 1966) - Variazioni minime per il pane - L'alimentazione media è migliorata passando da 2249 a 2875 calorie al giorno (Nostro servizio particolare) . Roma, 25 luglio. Il contenuto in proteme e in calorie dell'alimentazione degli italiani è migliorato parecchio negli ultimi anni. Tra il 1951 e il 1966, il consumo giornaliero di proteine è passato da 66,3 grammi a 83,9; le calorie giornaliere sono salite da 2249 a 2875. L'aumento del consumo di sostanze proteiche si spiega con il migliorato tenore di vita della popolazione e con la maggiore importanza che va assumendo il consumo di carne. A queste conclusioni è giunto l'Istituto centrale di statistica, in uno studio dedicato all'evoluzione dei consumi alimentari in Italia tra il 1951 e il 1966. Nel 1951 il valore complessivo dei generi alimentari e delle bevande consumati è ammontato a 3465 miliardi di lire, con una incidenza del 47 per cento sul totale dei consumi privati della popolazione; negli anni successivi questo valore ha subito incrementi continui, dovuti sia all'aumento delle quantità consumate, sia anche a lievitazioni di prezzi, fino a raggiungere nel 1966 la cifra di 10.497 miliardi di lire; l'incidenza sui consumi privati complessivi, invece, è scesa dal 47 al 42 per cento, avvicinandosi alle quote di altri paesi dove, come è avvenuto in Italia, man mano che crescono i consumi privati, diminuisce l'importanza relativa delle spese alimentari in favore di altre. La spesa media di ogni abitante per generi alimentari e bevande consumati è stata nel 1951 di 73.600 lire (63.700 per alimenti e 9900 per bevande); le spese maggiori sono state destinate, sempre in quell'anno, al pane e ai farinacei (17 mila lire) e alle carni (11.900 lire). Nel 1966 la spesa globale è stata di 202 mila lire (171,1 per alimenti e 30,9 per bevande) ma — elemento molto importante — la maggiore spesa è stata attribuita alle carni (44 mila 800 lire). La spesa per il pane e i farinacei ha subito un aumento più contenuto, essendo passata da 17 mila a 28.100 lire. Nel 1951 il gruppo dei farinacei ha assorbito il 23,1 per cento della spesa totale; le carni il 16.1; le bevande alcooliche il 9,9; le patate e gli ortaggi il 7,2; gli olii e i grassi il 6,7; nel 1966, invece, i- cinque più importanti capitoli di spesa sono stati nell'ordine i seguenti: carni (22,2 per cento), pane e farinacei (13,9), patate e ortaggi (11,8), bevande alcooliche (11,2), frutta (8.4). Nello studio dell'Istat sono indicate alcune variazioni, a prezzi costanti, avvenute tra il 1951 e il 1966 nel valore dei singoli gruppi di consumi. Mentre per una buona parte dei consumi (pane e farinacei, formaggi, latte, uova, pesce, bevande alcooliche) l'aumento è andato da un minimo del 26 per cento ad un massimo del 100 per cento, per tutti gli altri gruppi (olii e grassi, patate e ortaggi, zucchero, cacao e confetture, frutta, carni) il volume dei consumi ha registrato aumenti molto superiori, che vanno dal 120 al 260 per cento. In merito alle quantità di prodotti alimentari consumati, per il frumento si è rimasti praticamente stabili sul livello di circa 160-166 chili per abitante; sono aumentati i consumi di patate, pomodori e frutta; rapido è stato lo sviluppo dei consumi di zucchero e di vino (questi ultimi sono saliti da 84,4 litri per abitante nel 1951 a 117 litri nel 1966); i consumi di carne bovina sono saliti nel periodo considerato da 6,7 chili per abitante a 18,1; quelli di carne suina da 4,4 a 7,7 e quelli di pollame, selvaggina e conigli da 2,5 a 7,9. Incrementi proporzionalmente inferiori si sono avuti per il pesce, il latte ed i formaggi; un forte incremento si è avuto nei consumi di olio di semi, passati da 2 a 6,1 chilogrammi, mentre l'olio di oliva ha registrato progressi più contenuti (da 5,1 chilogrammi a più generale disegno di legge ■iiiiinimiiMimiimiiiiiiiumiiiiiiimiiiiinim

Luoghi citati: Italia, Roma