Quindicenne si sfracella in montagna durante una escursione solitaria a Balme
Quindicenne si sfracella in montagna durante una escursione solitaria a Balme Quindicenne si sfracella in montagna durante una escursione solitaria a Balme Figlio di un industriale di San Mauro Torinese - Da pochi giorni era in vacanza nella Valle di Lanzo con un fratello e la domestica - Durante la scalata gli manca un appiglio e precipita per cento metri . (Nostro servizio particolare) Balme, 24 luglio. Un ragazzo quindicenne è precipitato per cento metri sfracellandosi sui monti di Balme, mentre da solo compiva una facile escursione. La sciagura è avvenuta alle 15, a poche decine di metri dalla cima della Maruet (1600 metri di altezza). Il corpo è finito su-una piccola cengia ed è stato recuperato da un gruppo del Corpo Soccorso Alpino di Balme, guidato dal sindaco Michele Castagneri. Il ragazzo si chiamava Angelo Richetti, abitava a San Mauro con i genitori, titolari di un'avviata industria di laterizi, e con due fratelli, Franco di 10 e Nino di 18 anni. Era molto studioso, aveva ultimato brillantemente la prima classe del liceo scientifico; voleva diventare prò- IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIU1II11IIII1III1II1IUI1IIII fessore di matematica. Appassionato della montagna, pochi giorni fa per la sua promozione i parenti gli avevano regalato una corda da scalata. Angelo era ritornato il 16 scorso da un breve periodo di villeggiatura a Finale. « Era ansioso dì andare fra le sue cime — ci dicono i familiari —, è rimasto a casa soltanto un giorno, poi, portando con sé tutta la sua attrezzatura alpinistica, è partito con il fratello Franco e la domestica per Balme in Val di Lanzo ». Anche fra le montagne della sua valle il giovane però non dimentica lo studio, scrive a casa una breve lettera alla madre: « Per favore mandami i libri di matematica che ho lasciato a casa ». E' in continua corrispondenza con i compagni di corso del Collegio San Giuseppe; a settembre si ritroveranno per prepararsi in anticipo ai nuovi programmi. Nella sua camera a San Mauro i libri di scuola sono vicini a quelli di Bonatti. Le 'mie montagne, del solitario vincitore dei Drus, sono le sue letture preferite. In un diario annota le gite compiute sulle Graie di Balme con ogni difficoltà superata. Non sono frasi reboanti. Con modestia il giovane descrive la sua avventura alpina.' « Ho superato una fessura di IV grado superiore — scrive il 16 agosto scorso — mi sono trovato all'improvviso su una terrazza assolata, davanti a me avevo tutte le vette della vallata. Uno spettacolo meraviglioso». E' ancora troppo giovane e vorrebbe già andare alla Scuola Nazionale di Alpinismo « Giusto Gervasutti », ma deve attendere: l'età minima per l'iscrizione è 16 anni. Ne parla con gli amici. « Mi preparerò nel frattempo, anche da solo la montagna può dare grandi soddisfazioni, l'anno prossimo comincerò il vero alpinismo ». Appena arrivato a Balme il ragazzo ha compiuto facili.gite. Aveva confidato al fratello: « Voglio prepararmi seriamente; prima di tornare a Torino desidero salire la Bessanese seguendo lg. cresta Rey; è una montagna affascinante ». La disgrazia non ha avuto testimoni. Il giovane è stato notato in mattinata dalla signora Paola Tonietta, la tabaccaia del paese: « L'ho visto passare davanti al negozio, era allegro, gli ho augurato buona gita raccomandandogli di fare attenzione. Lo conoscevo da anni, decine di volte lo avevo visto andare verso le montagne ». Passano alcune ore. La signora Tonietta nel primo pomeriggio esce sul balcone con un binocolo, lo punta verso le cime. Dopo qualche minuto le appare uno spettacolo impressionante: Angelo è riverso, immobile, su una cengia, il suo maglione rosso spicca contro il grigio della parete La donna dà subito l'allarme, alla stazione del Corpo Soccorso Alpino. Il sindaco di Balme, Michele Castagneri, riunisce una prima squadra e l'affida al portatore Paolo Henry. Gli uomini partono. Sono carichi di pesanti materiali per i recuperi in parete. Poco dopo le 16 sono all'attacco della parete. Il corpo di Angelo è visibile dal basso. Una folla di valligiani e villeggianti segue con ansia la progressione delle cordate. E' Henry a giungere per primo sulla cengia. « Il ragazzo era già morto — ha detto — lo abbiamo posto dentro un sacco di plastica. La discesa a valle ci è costata duri sforzi. La roccia era in certi tratti friabile e questo ci ha costretto a complicate manovre». A sera il gruppo di soccorritori con il corpo è sulla provinciale. Un'auto trasporta la salma a Balme. Gli uomini del Soccorso Alpino ormai sono esausti. So~no Francesco, Pietro e Giuseppe Castagneri e Piero Dematteis. « E' uno dei nostri che è caduto oggi — dicono — lo abbiamo da anni sotto gli occhi: la sua passione per la montagna ci ha tante volte colpito ». Angelo Richetti viene por¬ tato nella camera mortuaria del cimitero, in pochi minuti l'intera colonia di villeggianti lo ricopre di rododendri. Nel frattempo il sindaco di Balme con una telefonata avvisa i parenti a San Mauro. I genitori del giovane con un'auto raggiungono subito Balme. Quindi nella notte la salma viene portata a San Mauro dove domani si svolgeranno i funerali. a. r. 4. Angelo Richetti. 15 anni
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