Il ministro Schroeder presenta le dimissioni, e poi le ritira di Tito Sansa

Il ministro Schroeder presenta le dimissioni, e poi le ritira MI governo di Bonn ha rischiato la crisi Il ministro Schroeder presenta le dimissioni, e poi le ritira Grave contrasto con Kiesinger sulla politica estera - Il Cancelliere si sarebbe lasciato persuadere da De Gaulle ad allentare i legami con l'America; Schroeder è invece un « atlantico » convinto - La « Welt » rivela che il capo del governo era deciso a proporre la sostituzione del ministro della Difesa - Quest'ultimo replica seccamente : «Sono io che mi sono dimesso» - Un portavoce della Cancelleria dichiara che per ora il conflitto è «accantonato» (Dal nostro corrispondente) Bonn, 24 luglio. Il governo tedesco di « grande coalizione » è stato, la settimana scorsa, sull'orlo della crisi: non per divergenze tra democristiani e socialdemocratici (che conducono in discreto accordo il loro «matrimonio di convenienza») ma a causa di un conflitto all'interno della democrazia cristiana, fra i1 cancelliere Kiesinger e il ministro per la Difesa Schroeder. Oggetto della controversia è stato il bilancio della Difesa, sacriflca~to dal Cancelliere nei prossimo quadriennio per sanare le Finanze dello Stato. In realtà la posta è assai più importante: a Kiesinger — il quale sembra essersi lasciato convincere da De Gaulle ad allentare i legami con l'Alleanza atlantica e a rinviare la lotta per l'allargamento dell'Europa economica e l'attuazione dell'Europa politica — si contrappone Schroeder come aspirante alla Cancelleria. Schroeder atlantista ad oltranza ed europeista convinto, gode di largo seguito nel proprio partito. Da giorni si parlava della disputa tra il Cancelliere (appoggiato dal ministro delle Finanze Strauss) e il ministro della Difesa. Vi erano stati attacchi in pubblico e reciproche accuse di falsare la verità. Ma nessuno aveva sospettato che i due stessero duellando. La notizia della disputa Kiesinger-Schroeder è stata riferita oggi da « Die Welt », giornale vicino alla Cancelleria. Il quotidiano ha rivelato che il Cancelliere « ha seriamente considerato la scorsa settimana di proporre al Presidente della Repubblica l'esclusione del ministro Schroeder dal governo». Secondo il giornale, Schroeder aveva poi fatto alcune concessioni e il Cancelliere aveva trovato un accordo con lui. La reazione di Schroeder alla notizia è stata immediata e secca. Non è vero che Kiesinger volesse licenziarlo, ha detto Schroeder, è vero, al contrario, che egli aveva presentato le proprie dimissioni. Un portavoce del ministero della Difesa ha dichiarato: « Il ministro della Difesa ha presentato la mattina di giovedì 20 luglio le proprie dimissioni al Cancelliere, poiché era dell'avviso che lui e l'ispettore generale dell'esercito sono i. primi a dover venir convocati per discutere con il Cancelliere le conseguenze della pianificazione finanziaria e la futura struttura delle forze armate » (Kiesinger, invece, aveva convocato, all'insaputa del ministro e dell'ispettore generale, cinque alti ufficiali, tra cui due generali hitleriani in pensione). La reazione della Cancelleria — affidata al segretario di Stato Von Hase — non è parsa convincente. Il portavoce del governo ha detto (lasciando così comprendere che Kiesinger aveva dovuto cedere) che il Cancelliere considera « accantonate » le divergenze di opinione con il ministro della Difesa. Quindi ha ammesso che nei giorni scorsi vi era stata « grande irritazione » da ambo le parti. A Bonn si ritiene che Schroeder, nel dimettersi, abbia voluto soltanto esercitare una pressione sul Cancelliere, il quale, a quattro settimane dal viaggio negli Stati Uniti (dove saranno in discussione soprattutto i problemi della difesa), non poteva rischiare una crisi di governo. Il Cancelliere e Schroeder si incontreranno di nuovo il 9 agosto. Due giorni dopo Schroeder partirà per gli Stati Uniti, dove vedrà il suo collega americano McNamara, nel quale troverà un attento ascoltatore. Come Schroeder, McNamara è convinto che non bisogna indebolire le forze tedesche nella Nato. A una settimana dall'arrivo di Schroeder a Washington, partiranno per gli Stati Uniti Kiesinger e Brandt che intendono esporre a Johnson, Rusk e McNamara (piuttosto perplessi per i risultati dell'incontro Kiesinger-De Gaulle) i concetti politici e difensivi del governo di Bonn. La più grave controversia scoppiata finora nel governo Kiesinger è stata composta, ma Kiesinger sta lottando per mantenere nel Gabinetto l'ordine che viene turbato da uomini del suo partito. Cominciano intanto a levarsi contro di lui voci critiche, come rivela l'ultimo sondaggio dell'opinione pubblica. Gli si rimproverano l'autoritarismo di Adenauer ma anche le incertezze di Erhard. « La figura del Cancelliere sta impallidendo », conclude la Rundschau am Sonntag. r-.. e Tito Sansa