Febbrili trattative a Savona per la «Servettaz» ed i Cantieri

Febbrili trattative a Savona per la «Servettaz» ed i Cantieri Settimana decisiva per le industrie della città ligure Febbrili trattative a Savona per la «Servettaz» ed i Cantieri Si spera in una revoca dei licenziamenti (sono interessati circa 2400 operai) - Riunito nella notte il Consiglio comunale con sindaco e assessori che minacciano le dimissioni Una delegazione è partita per Roma per un incontro con Rumor - Secondo i sindacalisti la Servettaz potrebbe essere riaperta dall'Ili: il lavoro è molto e ìe maestranze qualificate (Dal nostro inviato speciale) Savona, 24 luglio. Per l'economia savonese è cominciata una settimana importante. In città ed a Roma sono preannunciati incontri ed iniziative che dovrebbero dare i primi risultati concreti per avviare a soluzione la grave crisi che ha colpito le aziende metalmeccaniche della zona. E' una situazione che si trascina da anni e che è diventata drammatica negli ultimi mesi. Lo sciopero generale di mercoledì scorso è stato il grido d'allarme di una città che vede morire l'una dopo l'altra le sue indtrslria. Ire giorni dopo, subato, si è avuto un altro durissimo colpo: sono giunte le lettere di licenziamento ai trecento dipendenti dei Cantieri del Mediterraneo di Pietra Ligure, dichiarati recentemente falliti, ed ai duecento operai delle Officine Meccaniche Savonesi di Vado Ligure. In altre zone fortemente industrializzate cinquecento licenziamenti sarebbero un fatto doloroso, ma non drammatico. A Savona, invece, hanno suscitato sgomento. Sull'onda di questa emozione, nella stessa giornata di sabato, sindacalisti e gruppi di lavoratori si sono recati in Prefettura per avere un colloquio con le autorità. In proposito, la Prefettura precisa, in un comunicato ufficiale, che i lavoratori non hanno occupato gli uffici, ma sono stati autorizzati a sostare sotto l'androne dell'edificio, per ripararsi dalla canicola eccezionale, in attesa che la delegazione sindacale concludesse il colloquio con il vice prefetto. «In sette anni — mi ha detto oggi il segretario della Camera del Lavoro, Magliotto — ì dipendenti dell'industria savonese sono diminuiti del cinquanta per cento, passando da 12.500 a circa 6000. Sono cifre che parlano da sole ». Alle vicende odierne sono interessati circa 2400 operai: 800 della ServettazBasevi, 200 delle Officine Meccaniche Savonesi, 300 dei Cantieri del Mediterraneo, 200 della Balbontin, almeno 300 delle piccole officine che lavoravano per la Servettaz. Si devono poi aggiungere 1 600 del Cotonificio Ligure di Varazze, che ora lavora sotto amministrazione controllata, ma per il quale i sindacalisti « manifestano vivissime preoccupazioni ». Questa notte, mentre scriviamo, il prefetto dott. Moscato presiede una riunione dei sindacalisti con il curatore fallimentare dei Cantieri Riuniti del Mediterraneo, per esaminare la possibilità di sospendere i licenziamenti. Si tratta di una situazione molto complessa. Il prefetto, prima dell'inizio della seduta, ci ha dichiarato: « Nutro fiducia che si sia toccato veramente il fondo. Con il lavoro e l'impegno di tutti, con senso di responsabilità, spero che si possa cominciare a risalire. Savona non merita une sorte come l'attuale ». Il sindaco socialista, aw. Martinengo, in un discorso tenuto il 15 aprile di quest'anno, quando i sintomi della crisi cominciavano a diventare gravi, dichiarò: « Non intendo amministrare una città di disoccupati ». Era ur impegno e una minaccia. L'avv. Martinengo, con la giunta di centro-sinistra, in questi mesi si è battuto a fondo. Venti giorni fa, -il colloquio avuto con il presidente del Consiglio oh. Moro, ha esposto le drammatiche condizioni dell'economia cittadina. La settimana scorsa, secondo quanto risulta, ha messo a disposizione del partito l'incarico di sindaco, seguito nel suo gesto dai quattro assessori socialisti. Il partito ha respinto le dimissioni, « ritenendo più opportuno che in un momento difficile come questo sindaco e giunta restino al loro posto ». Così l'avv. Martinengo questa sera ha presieduto il Consiglio comunale. Egli ha rinnovato l'appello per un intervento urgente delle autorità centrali a favore dell'economia savonese. « Le richieste fondamentali — ci ha dichiarato oggi il segretario della Cisl, Burzio — sono tre: 1) intervento dell'Iri per dar vita a nuove attività industriali, che consentano di riassorbire i disoccupati: 2) impegno del governo per lo sviluppo delle infrastrutture, ira evi il completamento della rete ferroviaria: 3) approva zione del progetto per il por to di Vado Ligure e approvazione della legge, molto imdmdigeraiptnsctctplmfisbnetdtrqsi importante, che deve dare maggiore autonomia all'Ente del porto di Savona ». Una delegazione della democrazia cristiana, guidata dal segretario provinciale ing. Siccardi ed accompagnata dagli onorevoli Russo e Varaldo, è partita questa sera per Roma, dove domani alle 9 avrà un incontro con il segretario nazionale del partito, on. Rumor. In settimana giungerà il dott. Bernabei, funzionario del ministero dell'Industria, con l'incarico di esaminare la situazione della Servettaz — che, secondo i sindacalisti, potreDoe essere utilmente .ria-' perta dall'Iri, « in quanto c'è lavoro ed è disponibile una maestranza altamente qualificata» — e dei Cantieri A brevissima scadenza, forse prima di sabato, il Tribunale dovrebbe intanto pronunciarsi sulla richiesta di esercizio provvisorio avanzata dal curatore fallimentare della Servettaz. Una riapertura, con esercizio provvisorio, non è gradita a tutti, in quanto consentirebbe di riassorbire, almeno nella fase iniziale, soltanto una parte delle maestranze. E' probabile che dopo la seduta del Consiglio comunale di questa sera il sindaco, avv. Martinengo, torni a Roma « per sollecitare una risposta alle richieste di Savona ». L'augurio del prefetto interpreta lo stato d'animo di tutta la città: « Speriamo che si possa cominciare a risalire ». Sergio Devecchi