I negri in rivolta a Detroit Johnson invia 4500 paracadutisti di Nicola Caracciolo

I negri in rivolta a Detroit Johnson invia 4500 paracadutisti Nuovi, sanguinosi Incidenti dilaniano gli S. U. I negri in rivolta a Detroit Johnson invia 4500 paracadutisti La sommossa è divampata con estrema violenza : i negri sparano, incendiano, saccheggiano - Nel solo pomeriggio di ieri sono stati dati alle fiamme 140 edifici : molti sono stati distrutti - Forse già 10 morti; 800 feriti, 1200 arresti, danni per 100 milioni di dollari - L'intervento delle truppe federali chiesto dal governatore Romney - La città (due milioni di abitanti, la quinta degli Stati Uniti) pare in stato d'assedio : la gente non esce di casa, gli uffici sono deserti, le grandi fabbriche d'automobili hanno sospeso alcuni turni di lavoro (Dal nostro corrispondente) Washington, 24 luglio. Johnson, su richiesta del governatore del Michigan, Romney, ha deciso di affidare all'esercito americano il compito di ristabilire l'ordine a Detroit — una metropoli di oltre due milioni di abitanti — dove ieri è scoppiata con straordinaria violenza una rivolta dei negri che rappresentano il 30 per cento della popolazione. Due brigate di paracadutisti — una dalla Carolina del Nord e una dal Kentucky — vengono avviate con un ponte aereo alla volta di Detroit. Si tratta di circa 4.500 uomini, che saranno concentrati alla ' periferia della città pronti ad intervenire durante la notte dove ce ne sarà bisogno. Alla loro testa il tenente generale Throckmorton che è stato il vice-comandante delle forze americane nel Vietnam. Johnson ha mandato a Detroit come suo rappresentante, per coordinare l'azione dei paracadutisti con quella delle forze locali della polizia (2.000 uomini) e della riserva nazionale (8 mila uomini), l'ex assistente segretario alla Difesa Cyrus Vance. Il governatore del Michigan, George Romney, ha annunciato questa mattina ai giornalisti in una conferenza-stampa d'avere chiesto l'aiuto delle truppe federali. Nel telegramma che ha inviato a Johnson ha detto di non essere certo di potere, senza l'intervento dell'esercito, impedire che le sommosse ricomincino stasera. «L'impiego delle forze dell'ordine — ha spiegato — non è riuscito stanotte a impedire l'esplodere massiccio della violenza, degli incendi e dei saccheggi ». Romney ha preso la decisione di rivolgersi a Johnson dopo essersi consultato con il sindaco di Detroit, Cavanagh. Finora nei disordini ci sono stati cinque morti sicuri — di cui tre civili bianchi ted altri cinque probabili. Circa ottocento feriti e oltre mille e duecento arresti. Di nuovo e di preoccupante, rispetto alle altre rivolte negre negli Stati Uniti, c'è il numero straordinariamente alto di incendi che vengono appiccati dai negri. Stanotte interi blocchi di case sono andati distrutti dal fuoco. Per il ^-esto tutto sembra seguire uno schema consueto: molti saccheggi di negozi, molte ruberie, qualche cecchino che dall'alto dei tetti spara contro la polizia e l'esercito. Questa dei cecchini è la novità più preoccupante dell'odierna fase di incidenti razziali. Dimostra la profondità dell'odio e del rancore verso i bianchi che c'è in questo periodo nei ghetti negri del Nord. Nel solo pomeriggio di oggi il municipio di Detroit ha annunciato che ci sono stati centoquaranta nuovi incendi. Stamattina il sindaco Cavanagh ha detto che i danni provocati dalla rivolta ammontano a circa cento milioni di dollari. I saccheggi nell'area dove hanno avuto luogo gli incidenti continuano. Si vedono bambini negri che corrono a casa con le mani piene degli oggetti più vari, adulti in automobile che si impadroniscono di ogni sorta di merci: sono ricercati soprattutto i liquori, però c'è gente che s'è impadronita di elettrodomestici, di vestiti,, di scarpe, di alimentari. La polizia lascia fare o interviene con prudenza: a Newark, la settimana scorsa, il sindaco diede l'ordine alla polizia di porre termine ai saccheggi con la forza. Nel loro intervento i poliziotti hanno dal canto loro — forse perché resi insicuri dai ceccliini, forse per desiderio di rivalsa contro i rivoltosi — tendenza a usare metodi troppo spicciativi. Dei venti quattro morti che ci sono stati a Newark, circa venti due sono stati uccisi dalla polizia e dai militi della Riserva nazionale. Evidente- mente a Detroit si è voluto impedire che avvenisse lo stesso errore anche a costo di lasciare che i saccheggi seguano il loro corso. Gli sforzi della polizia sembrano diretti essenzialmente contro i cecchini. Uno di essi che si era sistemato su un tetto è stato sicuramente ucciso dopo una battaglia alla quale ha partecipato addirittura un elicottero. La vita della città — la quinta in ordine di importanza negli Stati Uniti — è virtualmente paralizzata. Il centro è deserto. I pochi impiegati che sono andati a lavorare negli uffici stamattina hanno dovuto fare a meno della colazione, tutti i ristoranti sono chiusi. Le fabbriche automobilistiche — Detroit è il centro dell'industria automobilistica americana — sono rimaste chiuse nei turni notturni. In alcuni stabilimenti durante il giorno le assenze hanno raggiunto 1*80 per cento. La crisi a Detroit è giunta inaspettata. La città è una delle più prospere degli Stati Uniti: le condizioni di vita dei negri sono, relativamente al resto degli Stati Uniti, buone. Il sindaco Cavanagh è stato eletto grazie al voto dei negri e il governatore George Romney ha sempre svolto una politica favorevole alle minoranze di colore. Anche qui, come a Newark, all'origine degli incidenti un episodio virtualmente insignificante: la polizia ha chiuso d'autorità un locale che vendeva alcoolici clandestinamente dopo l'ora legale di chiusura (le due del mattino) ed ha arrestato i clienti, tutti negri, che ci stavano dentro. E' stata la scintilla che ha provocato l'incendio. La sommossa ha assunto subito un'importanza politica nazionale non solo per il fatto che è avvenuta in un centro come Detroit me anche perché ci sono coinvolti dentro oramai sia il presidente Johnson — che ha accettato di inviare le truppe — sia il governatore del Michigan Romney che ha eccellenti possibilità di essere nel 1968 il candidato del partito repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Per Romney gli avveni menti di questi giorni rap presentano un po' una prova del fuoco decisiva, nella quale deve dimostrare di avere effettivamente le qua lità necessarie per aspirare alla presidenza I commenti politici oggi dimostrano quanto sia divisa l'opinione pubblica americana sul problema di queste continue ri¬ volte nei ghetti negri del Nord: il senatore Dirksen ha detto che si tratta di una « forma di anarchia » che deve essere stroncata. Il senatore Hart, del Michigan, ha messo in guardia gli americani dal considerare tutti i negri colpevoli delle violenze di questi giorni ed ha tentato di spiegare quella che può essere la causa di fondo delle rivolte: «Questi giovani in realtà non è che vogliano amazzare i bianchi, vogliono trovare lavoro ». Nicola Caracciolo Soldato della Guardia nazionale protegge i pompieri che spengono un incendio a Detroit (Telefoto « A. P. »)