Bucarest invita gli arabi a riconoscere lo Stato di Israele di Alberto Ronchey

Bucarest invita gli arabi a riconoscere lo Stato di Israele UN APPELLO AL REALISMO POLITICO Bucarest invita gli arabi a riconoscere lo Stato di Israele Energico discorso dei capo romeno Ceausescu : « Noi non possiamo essere d'accordo con chi vuole la liquidazione di Israele. La storia dimostra che nessun popolo può coronare le sue aspirazioni con il sacrificio di un'altra nazione» - Ceausescu dichiara «inaccettabile» la proposta russa di aiuti militari agli arabi e chiede negoziati diretti tra Tel Aviv ed il Cairo - Appello per l'abolizione della Nato e del Patto di Varsavia ed il ritiro delle truppe entro I confini nazionali - Riserve sul trattato anti-nucleare, che impedirebbe lo sfruttamento dell'energia atomica di pace Accentuato distacco da Mosca Per la prima volta, è in corso al Parlamento di Bucarest un pubblico esame della politica estera romena. La discussione, che durerà tre giorni, è stata annunciata con grande pubblicità. E' il prologo di nuovi sviluppi nella disputa fra Bucarest e Mosca? Il premier Maurer s'è appena incontrato con Johnson e con i leaders cinesi. La doppia visita alla Casa Bianca e alla «città proibita» segna il momento più audace, e forse più rischioso, d'una politica che tende a manovrare fra Pechino e l'America per estendere i margini dell'indipendenza romena verso Mosca. La Pravda accusa ad un tempo i romeni di nazionalismo alla maniera cinese e d'opportunismo verso l'America. Rispetto alla « linea di Mosca », ormai Bucarest non sembra solo autonoma, bensì contraria. Il dissidio più fresco è nato sulla crisi del Medio . Oriente. Maurer e il segretario del partito, Ceausescu, erano a Mosca il 9 giugno, per il vertice dei leaders comunisti. Ma non vollero firmare la dichiarazione filoaraba, che tutti gli altri firmarono. Non accettarono la tesi dell'aggressione israeliana, né la rottura dei rapporti diplomatici con Israele (tuttora la Romania è il solo paese comunista rappresentato presso il governo di Eshkol) e nemmeno vollero assumere impegni per il programma speciale di aiuti ai paesi arabi. In seguito, all'Ónu, Maurer s'è Incontrato col rappresentante israeliano (è stato il solo leader comunista a compiere un simile passo). Ha contraddetto i sovietici parlando persino a favore di negoziati diretti fra gli Stati arabi e Israele. La delegazione romena all'Ónu, nel. voto sulle mozioni finali, ha sempre tenuto a distinguersi dallTJrss. In pratica Bucarest ha voluto contestare l'intera politica di Mosca nel Medio Oriente come «politica di potenza», fondata fra l'altro su dati erronei. Ora la Pravda scrive che « tutti ì paesi socialisti hanno concordemente indicato chi è l'aggressore nel Medio Oriente e come si possono liquidare le conseguenze dell ' aggressione ». Questo è forse il capoverso più sensazionale dell'editoriale apparso ieri sulla Pravda: la Romania non è più considerata un « paese socialista »? Ma per quanto Mosca non perdoni il fatto che la Romania ha spezzato la disciplina del blocco sovietico su una questione di guerra e pace come quella del Medio Oriente, la politica romena verso la Germania di Bonn è giudicata nellTJrss con severità di gran lunga maggio re. La questione tedesca è vitale per i russi. E mentre Mosca denuncia il revanscismo di Bonn, i romeni annunciano di riconoscere oggi in' Bonn alcune « tendenze realistiche ». Mentre Mosca sposa la «dottrina Dlbricht», Bucarest la respinge dopo aver disertato la conferenza inter-governativa di Karlovy Vary. Gli altri governi comunisti europei avevano convenuto che nessuno fra loro avrebbe dovuto strin gere rapporti diplomatici con Bonn, finché la Germania Ovest non avesse riconosciuto il governo di Pankow, il confine Oder-Neisse e lo sta tuto speciale di Berlino. Invece la Romania, all'inizio di quest'anno, ha deciso di ospitare a Bucarest un'am basciata della Repubblica federale, che s'è aperta uffi cialmente ora da qualche settimana. E la Germania non è tut¬ to. Bucarest tende al dialogo con tutti i paesi che pongono all'Urss problemi gravi. La Romania non ha mai condannato un singolo gesto dei leaders cinesi. Ancora nei giorni scorsi, Maurer ha visitato Pechino con una delegazione di venti persone, sebbene la politica romena verso Israele fosse criticata a Pechino oltre che a Mosca. In America, Maurer non s'è fermato a Glassboro, è andato alla Casa Bianca: e ha ottenuto l'appoggio di Johnson per la candidatura del ministro romeno Manescu alla presidenza dell'Assemblea generale dell'Onu. Quel che è più grave, sembra che Maurer si sia prestato persino a fare da intermediario fra Johnson e i leaders cinesi. L'ossessione dei russi (per il futuro, se non a breve termine) è proprio che Washington e Pechino giungano in qualche modo a intendersi fra loro. Nulla, secondo i russi, è davvero impossibile per sempre. Dall'estremismo cinese c'è da aspettarsi di tutto: « Chi va troppo a sinistra — diceva Lenin — può ritrovarsi a destra ». E i— romeni osano muoversi persino a tale scopo. La partecipazione romena al Patto militare di Varsavia, a sua volta, è ormai una ii presenza annoiata », come scrive la Pravda, quando non è boicottaggio all'integrazione dei comandi e pressione per il ritiro delle truppe sovietiche da ogni paese dell'Est. L'ultima polemica dei romeni s'è rivolta contro la nomina del maresciallo Yakubovskij a comandante in capo delle forze del Patto di Varsavia: Bucarest giudica tale carica incompatibile con quella di vice-rninistro dellTJrss, che Yakubovskij già copre da mesi. Non vi è più un problema, sul quale romeni e sovietici siano concordi: Medio Oriente. Germania, Cina, integrazione economica, integrazione militare. I contrasti si moltiplicano. Appare inevitabile che prima o poi,'a Mosca o a Bucarest, vengano tratte da questo bilancio alcune logiche conseguenze. Si vedrà allora se lITrss potrà sollecitare ancora il gollismo d'occidente e insieme combattere (se non reprimere) quello dell'Europa orientale, anche ammesso — per assurdo — che il fenomeno romeno non sia più complesso e giustificato di quello francese. A differenza del gollismo, che reclama dall'America soprattutto uno status di prestigio per la Francia, fra l'altro il nazionalismo romeno ha rivendicazioni territoriali versò lUrss: la Bessarabia, oggi Moldavia sovietica, dove l'alfabeto latino è sostituito dal cirillico. Gli agenti romeni, ormai da anni,, non, cassano. .di .dceR care e comprare, anche con forte spesa, i manoscritti editi o inediti di Marx e Engels sui precedenti storici dell'imperialismo russo in Bessarabia. Per coincidenza, la prima ricerca documentaria, in questa «guerra dei papiri » patriottica e insieme ortodossa nell'ideologia, fu compiuta presso l'Istituto Storico Internazionale di Amsterdam nel '64: mentre Mao poneva pubblicamente per la prima volta il problema delle frontiere cino-sovietiche. Alberto Ronchey S LO VACCHIA^K^U ;