Il governo cerca 500 miliardi per sanare la crisi delle mutue di Fausto De Luca

Il governo cerca 500 miliardi per sanare la crisi delle mutue LA SITUAZIONE EJ SEMPRE PREOCCUPANTE Il governo cerca 500 miliardi per sanare la crisi delle mutue Ma per ora non sa dove potrà trovarli - Il presidente della Federazione Ospedali giudica vaghe le assicurazioni del ministro Bosco - Tuttavia dichiara che si attenderà qualche giorno prima di chiedere il fallimento di quegli istituti che non pagano le rette (Nostro servizio particolare) Roma, 21 luglio. Il ministro del Lavoro Bosco ha oggi ricevuto il presidente della Federazione degli Ospedali aw. Lanni, informandolo delle decisioni adottate ieri dai ministri nella riunione presieduta da Moro per risolvere la crisi finanziaria degli ospedali che sono in credito verso le mutue per 300 miliardi di rette non pagate. Rispetto alle dichiarazioni fatte ieri dai ministri, non si sono avuti chiarimenti di sostanza. Sembra confermato che il governo abbia messo allo studio un progetto di risanamento finanziario delle mutue per la somma di 500 miliardi (mentre i deficit globali degli Enti ammontano a 700 miliardi) e che a questo scopo utilizzerà anche la parte residua delle somme che prima erano destinate ad alleggerire gli oneri sociali gravanti sulla produzione. L'entità della somma residua ed utilizzabile non è però nota, e oggi neppure la ragioneria generale dello Stato era in grado di indicarla. Nemmeno si conosce quale somma l'Inam sarà in grado di versare agli ospedali, una volta che avrà ottenuto dall'Inps i contributi anti-tbc dei prossimi mesi. Le sole notizie nuove che si ricavano da un comunicato degli ospedali riguardano una decisione del ministro del Lavoro per annullare la decisione degli Enti mutualistici di ridurre del 10 per cento le rette fissate dagli ospedali, e l'autorizzazione alla Cassa Mutua dei coltivatori diretti di contrarre un mutuo di 25 miliardi da versare agli ospedali in pagamento delle rette arretrate. Data l'estrema incertezza delle indicazioni ricevute, la Federazione degli ospedali ha dichiarato stasera che « formula le più ampie riserve sulla capacità dei provvedimenti del governo di risolvere la situazione », rilevando che « di fronte a Questi gravi problemi lo stesso governo si trova in difficoltà ». Tuttavia, dopo l'intervento del governo, i rapporti fra gli ospedali e le mutue sembrano per il momento meno acuti Gli ospedali non hanno ancora ufficialmente rinunciato al loro proposito di chiedere il fallimento delle mutue e di esigere dai mutuati il pagamento immediato e diretto dell'assistenza ospedaliera. Ma hanno rinviato l'attuazione pratica di queste minacce. Il presidente della Federazione ha detto oggi che all'ini zio del prossimo mese il comitato esecutivo esaminerà la situazione e prenderà delle decisioni. In questi giorni, egli ha dichiarato, vedremo se i provvedimenti annunciati dai ministri saranno attuati. Circa l'indirizzo del governo nella vertenza ospedalimutue il ministero della Sa nità ha diffuso oggi una nota fortemente critica in cui si afferma che « se tutto si limitasse a trovare i mezzi per sanare il deficit delle passate gestioni, la situazione degli ospedali ne avrebbe scarso beneficio poiché sussiste rebbero in gran parte le cause che oggi costringono gli ospedali a ricorrere a continui aumenti delle rette e mettono le mutue, per la loro congenita inefficienza amministrativa, nell'impossibilità di far fronte ai loro com piti ». La Sanità afferma, che la soluzione di tali problemi potrà aversi solo con la riforma che creerà il sistema di sicurezza sociale basato sul servizio sanitario nazionale. In particolare, dice il ministero, un male cronico che grava sugli ospedali è quello di dover sostenere le spese della manutenzione straordinaria degli impianti e le spese del le nuove costruzioni. « Avevamo prospettato in via transitoria, e fino a quando lo Stato non si fosse assunto il carico dell'intero pagamento della retta, che lo Stato assumesse l'iniziativa delle nuove costruzioni, in modo che le rette, liberate da questi aggravi, riflettessero esclusiva mente il costo del servizio di cura e assistenza ». Se non si interviene con riforme di ampio respiro, « avremo in avvenire un divario sempre più stridente fra la realtà ospedaliera, costituita per la maggior parte da edifici inadatti e insufficienti in cui l'as sistenza avrà un costo sempre più elevato, e le esigenze di una società più evoluta ». Fausto De Luca Aapllrladdtca

Persone citate: Inam, Lanni, Lavoro Bosco, Moro

Luoghi citati: Roma