Due ipotesi sulla morte del calciatore folgorato a Novara durante l'esame clinico di Francesco Fornari

Due ipotesi sulla morte del calciatore folgorato a Novara durante l'esame clinico Inchiesta sul tragico episodio all'Ospedale Maggiore Due ipotesi sulla morte del calciatore folgorato a Novara durante l'esame clinico Sono: 1) un guasto alla presa a terra dell'elettrocardiografo; 2) un corto circuito - Oggi un perito esamina le apparecchiature; un altro compie l'autopsia sulla salma dell'atleta ventinovenne - Sorta una controversia giuridica: il giocatore Alaimo era stato acquistato dal «Novara» per 35 milioni ma (al momento del decesso) apparteneva ancora alla «Reggina»? (Dal nostro inviato speciale) Novara, 19 luglio. Nel cortile dell'Ospedale Maggiore di Novara, di fronte all'ingresso delle camere mortuarie, una piccola folla di sportivi sosta in attesa sin dalle prime ore della mattina. Sono tifosi del «Novara», venuti a rendere l'ultimo saluto a Italo Alaimo, il giocatore ventinovenne che quest'anno avrebbe indossato per la prima volta la maglia della loro squadra, l'atleta sincero e generoso che non hanno avuto il tempo di conoscere. E' morto, fulminato da una scarica elettrica, e la sua fine è ancora avvolta dal mistero. Poco lontano, all'ultimo piano, nelle soffitte, la porte sbarrata con i sigilli della polizia, c'è la stanza in cui si è svolto il dramma. Nulla è stato toccato: in un angolo il ciclo-ergometro, trasformatosi in uno strumento di morte, l'apparecchio per l'elettrocardiogramma, il lettino su cut è stato adagiato il corpo senza vita di Italo, una bombola d'ossigeno. Adesso è stata aperta una inchiesta per stabilire le cause dell'incidente. La dirige il sostituto Procuratore dott. Alessio. Domani un perito esaminerà le apparecchiature, sarà eseguita l'autopsia della salma. Si fanno ipotesi. Si parla di un'interruzione dell'erogazione dell'acqua, avvenuta ieri pomeriggio, proprio verso le 17, che potrebbe aver danneggiato la presa a terra dell'elettrocardiografo, i cui elettrodi erano collegati al corpo del calciatore. Si accenna ad un corto circuito, provocato da un improvviso aumento di energia nel magnete del ciclo-ergometro. Sono supposizioni. L'elettrocardiografo è nuovissimo. Ogni tre anni la direzione dell'ospedale provvede a sostituire gli impianti. Ieri era stato usato per tutta la giornata, ed aveva funzionato navalmente. « Non riesco ancora a rendermi conto di come sia potuta accadere una simile tragedia — ha detto il prof. Monteverde —. Tutto si è svolto in modo regolare fino all'ultimo istante. Anche l'esame era ormai ultimato: Alaimo stava per" scendere dal ciclo-ergometro, quando è rimasto folgorato ». Una visione drammatica, difficile da dimenticare. Italo Alaimo, modesto e taciturno, entra nella stanza alle 17. 1 medici gli applicano gli elettrodi alle gambe, alle braccia, al torace, poi eseguono una prima serie di controlli « a riposo». La seconda parie prevede l'esame a cuore affaticato. L'atleta si siede su quella strana bicicletta e incomincia a pedalare. La fronte gli si imperla di sudore. con le mascelle contratte si concentra nello sforzo. Forse in quei momenti pensa alla fidanzata, ai genitori che lo aspettano a Roma. Alla sua carriera, avviata verso una brillante conclusione. Italo Alaimo non si fa illusioni. A 29 anni un calciatore è ormai anziano. Il Novara gli ha offerto un'ultima, grande possibilità. E' stato acquistato per 35 milioni, dopo quattro stagioni trascorse nelle file della Reggina. La sua quotazione è una delle maggiori. Ad un segnale dei medici, l'atleta rallenta il ritmo delle pedalate, si ferma. Alza una mano per tergersi il sudore dalla fronte. Un urlo agghiacciante risuona nella stanza: in piedi sui pedali, il corpo teso in uno spasimo tremendo, Alaimo tenta invano di staccarsi dall'apparecchio. Il dott. Cornaglia interrompe immediatamente i contatti elettrici, l'atleta si affloscia sul pavimento, cianotico, rantolante. Stamane, verso le 10. sono arrivati l fratelli Roberto, di 30 anni, e Calogero, di 36 Avevano salutato per l'ultima volta Italo domenica, quando aveva deciso di partire per Novara. « Aveva appreso dai giornali di essere stato ingaggiato dal Novara e voleva presentarsi subito — ha raccontato Roberto Alaimo —. Era contento, anche se gli dispiaceva lasciare la Reggina, una squadra a cui era legato da particolare affetto ». Parecchie società sportive. fra cui il Torino e la Juventus, hanno inviato telegrammi di cordoglio all'associazione calcio Novara. In margine alla dolorosa vicenda, si profila una questione giuridica: a chi « apparteneva » il giocatore al momento della morte? Domenica sera, all'albergo Gallia di Milano, quasi alla chiusura del « mercato » dei calciatori, i dirigenti del Novara avevano firmato il contratto di acquisto dell'atleta, impegnandosi a versare la somma pattuita di 35 milioni « salvo buon. esito dell'esame medico ». Italo Alaimo è morto prima che i medici potessero pronunciarsi sui risultati degli esami e, in teoria, sino a quel momento, il calciatore era ancora in forza alla squadra di provenie.tza. Francesco Fornari j Il prof. Monteverde, primo a destra, e il suo assistente dott. Cornaglia, secondo da sinistra, i due analisti dell'ospedale Maggiore di Novara (Foto Moisio)

Luoghi citati: Milano, Novara, Roma