De Gaulle parlerà alla Nazione per annunciare il «referendum»?

De Gaulle parlerà alla Nazione per annunciare il «referendum»? li discorso pveaiixitMMiclato gsex* il IO agosto De Gaulle parlerà alla Nazione per annunciare il «referendum»? Con un'appello alle masse, il Generale tenterebbe di consolidare il regime che si sta disgregando - La sua politica filosovietica e antioccidentale incontra sempre maggiori ostilità anche nelle file golliste - Il gruppo di Giscard d'Estaing sarebbe sul punto di passare all'opposizione (Nostro servizio particolare) Parigi, 18 luglio. Dall'incrociatore Colbert, sul quale naviga per recarsi nel Canada, il generale De Gaulle ha mosso vigorosamente le acque annunciando che parlerà il 10 agosto alla televisione per rivolgersi direttamente alla popolazione. La notizia ha provocato vivo stupore e si assicura che ha sorpreso anche parecchi ministri. La decisione di massima era stata presa dal Generale prima della sua partenza, pare, ma egli esitava e si era riservato di dare telefonicamente, dal Colbert, il « via » per la diffusione del comunicato. Negli ambienti politici ci si chiede perché mai il Generale abbia scelto la data del 10 agosto, quando quindici milioni di francesi sono in ferie» Perché tanta fretta? E' stato subito osservato che il 31 luglio, tre giorni dopo il ritorno di De Gaulle dall'attuale viaggio, il Consiglio dei ministri discuterà di nuovo i provvedimenti economici e sociali da adottare grazie ai poteri speciali; la decisione definitiva verrà presa nel Consiglio del 9 agosto. L'indomani il Generale parlerà, e si pensa quindi che egli si gioverà del suo prestigio e della sua autorità per far accettare ai francesi una politica di austerità che già si profila e suscita vivo malcontento. Ma non si escludono altre possibilità. In particolare che De Gaulle annunci l'intenzione di ricorrere ad un' referendum per far approvare la sua politica, soprattutto estera, e per consolidare costituzionalmente il regime, lasciando prevedere altresì il probabile scioglimento dell'Assemblea. La data del 10 agosto per rivolgersi ai francesi convalida l'ipotesi del referendum: occorrono infatti due mesi circa per prepararlo. Si potrebbe così votare pochi giorni prima della riapertura del Parlamento, il quale verrebbe messo dinanzi al fatto, compiuto. Il quotidiano di ispirazione governativa Paris-presse è il solo a non credere che il Generale parlerà di refe rendum; ed è del resto in disaccordo col quotidiano gollista Paris Jour secondo il quale il Presidente della Repubblica vuole sapere se ha sempre la fiducia della maggioranza dei francesi e spera di poter dimostrare ai deputati frondisti della maggioranza che egli ha ancora il sostegno popolare Tale opinione viene condivisa, per ora, da quasi tutti gli osservatori politici, Anche il settimanale di sinistra Nouvel Observateur scrive che il generale De Gaulle «è convinto che il ' regime si disgrega, che tutto si appoggia sempre su di lui e che è necessario, alla riapertura parlamentare, colpire forte e bene per conservare il controllo di una situazione interna che gli sfugge sempre più». Effettivamente, l'atteggia mento adottato dal genera le De Gaulle nella crisi del Medio Oriente l'ha isolato. Il Nouvel Observateur afferma che «la maggior parte degli alti funzionari del Quai d'Orsay, quasi tutto lo Stato Maggiore, una larga frazione della classe politica lo disapprovano e considerano che il riavvicinamento con l'Unione Sovietica ha superato i limiti accettabili». Perciò, il generale Do Gaulle, che avrebbe capito l'importanza dei suoi « insuccessi », vorrebbe fare un « tentativo disperato ». Lo preoccuperebbe, tra l'altro, la dissidenza del gruppo dì Giscard d'Estaing Questi era già reticente mesi or sono, ma rimaneva nella maggioranza convinto come dichiarò a Londra nel maggio scorso, che il gene rale De Gaulle non avrebbe opposto un nuovo veto all'entrata della Gran Bretagna nel Mec. Ora tale veto è stato opposto e gli ambienti politici sono convinti che i quarantaquattro giscardiani si staccheranno dalla maggioranza alla prima occasione. Il governo non avrebbe più sostegno parlamentare sicuro, e le Nouvel Observateur commenta: «Per il generale De Gaulle è un vero e proprio disastro ». Perciò egli avrebbe intenzione di consolidare il regime accentuandone il carattere presidenziale ed assicurandosi il successore desiderato. Gli ambienti politici pensano che, abbinando la modifica costituzionale alla politica estera, il generale De Gaulle si assicurerebbe i voti di due o tre milioni di comunisti; e quando il partito gollista si riunirà in novembre, come ha già annunciato, per procedere alla propria riorganizzazione, il Generale l'avrebbe più che mai in mano. Sciogliendo poi la Camera, le nuove elezioni si svolgerebbero mentre la sinistra democratica ed il partito comunista, in disaccordo sulla politica estera, avrebbero difficoltà a realizzare un'intesa. Queste sono le varie ipotesi fatte oggi negli ambienti politici parigini, concordi nel considerare che, con un referendum, il Generale giocherebbe una grossa carta. L. Mannucci -* -

Luoghi citati: Canada, Gran Bretagna, Londra, Mec, Medio Oriente, Parigi, Unione Sovietica