Morti sfracellati due spagnoli e un tedesco mentre scalano le cime del massiccio del Bianco

Morti sfracellati due spagnoli e un tedesco mentre scalano le cime del massiccio del Bianco LE SCIAGURE SUL. VERSANTE FRANCESE ED ITALIANO Morti sfracellati due spagnoli e un tedesco mentre scalano le cime del massiccio del Bianco La prima disgrazia è avvenuta all'Aiguille Verte, nel canalone Wimper: due giovani madrileni, di 25 e 26 anni, sono precipitati con un salto di cinquecento metri - Teatro dell'altro incidente l'Aiguille Bianche du Peuterey: la vittima (un ingegnere trentatreenne appena giunto dalla Germania) è piombata sul ghiacciaio della Brenva (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 18 luglio. Altri tré alpinisti stranieri sono morti sulla catena del Monte Bianco: due spagnoli all'Aiguille Verte (m. 4121). sul versante francese: un tedesco all'Aiguille Bianche du Peuterey (m. 4108), sul nostro versante. Le sciagure sono avvenute ieri sera alle 19.20. Le salme dei due spagnoli sono state recuperate stamane dalle guide di Chamonix con l'ausilio dell'eliI cottero. Di quella dell'alpini¬ sta tedesco non è stata trovata traccia. Invano le guide dì Courmayeur, Bertone e Zappellì, hanno esplorato con l'elicottero del Soccorso aereo di Linate la parte superiore del ghiacciaio della Brenva, dove il tedesco era precipitato. La disgrazia alla Aiguille Verte è accaduta nel canalone Wimper. Gli alpinisti spagnoli, Antonio Lagos di 25 anni e Eugenio Ubeda di 26 residenti a Madrid, erano partiti dal rifugio del Couvercle nel pomeriggio di ieri. Giunti a tre quarti dell'ascensione sono scivolati precipitando per oltre cinquecento metri. Con ogni probabilità sotto i ramponi dei due si sono formati degli zoccoli di neve, perché anche alle alte quote in questi giorni la temperatura è stata elevata, ed è così venuta a mancare l'aderenza al ghiaccio. Nell'altra sciagura, all'Aiguille Bianche du Peuterey ha trovato la morte l'alpinista tedesco Karl Rudolf Hofmann, ingegnere civile. Domani avrebbe compiuto 33 anni. Lascia la moglie e tre bimbi: uno di 5, l'altro di 3 e l'ultimo di un anno. L'ingegnere era partito dalla Germania venerdì scorso con il cugino Engelbert Aschauer, di 25 anni, venditore di mobili, residente a Piding. Raggiunta Courmayeur, i due, che avevano già affrontato altre ascensioni impegnative, erano saliti domenica pomeriggio al rifugio Monzino. La loro intenzione era quella di scalare il Monte Bianco per la vìa della Aiguille Bianche du Peuterey. Gli alpinisti avevano trascorso la notte al bivacco Craveri (m. 3600), incontrando quattro scalatori svìzzeri capeggiati dal pastore protestante Leo Utelli di Nesslan (San Gallo), che è anche guida. Avendo ta medesima meta, si unirono. Verso le 11 di lunedì, poco al di sotto della Punta Gugliermina, una scarica di sassi colpì uno degli svizzeri e la cordata elvetica decise di ridiscendere a valle: i due tedeschi, invece, proseguirono. « Andavamo molto piano — ha detto il pastore Utelli ZdnlzaftcvgpllzlcdsEstalspZdGBPnnd«pggedcrtsLnrpm| Scendendo verso il " Mon- [ r Zino " pensavo preoccupato ai due quando sentii invocazioni di aiuto provenire dall'Aiguille Bianche. Erano senz'altro i tedeschi. Mi sembrò anche di capire che uno era ferito gravemente. Non potevamo tornare indietro per che il nostro compagno aveva bisogno di cure, un sasso gli aveva scarnificato il polpaccio. Decidemmo di forzare la marcia e scendere a dare l'allarme ». Una volta giunti al « Monzino», però, si trovarono nell'impossibilità di comunicare con la « Società delle Guide dì Courmayeur » perché lassù non c'è ancora il telefono. E allora, nella notte, due svizzeri si misero nuovamen te in cammino per scendere a Courmayeur a dare l'allarme. Stamane alle 6 partiva una spedizione di soccorso, composta dalle guide Cosimo Zappellì e Giorgio Bertone, dai finanzieri Giulio Pavone, Graziano Darman e Luciano Bredi, e dalle guardie di P.S. Didimo Azzolini e Luciano Zoppi. I sette uomini hanno incontrato il compagno dell'Hofmann poco sopra il « Monzino » e hanno così appreso i particolari della sciagura. « Karl e io — ha detto Engelbert Aschauer — stavamo effettuando la discesa a corda doppia dall'Aiguille Blan che. In una discesa di quaranta metri a Karl si è sfilato il chiodo ed è precipitato sul ghiacciaio della Brenva. L'ho veduto volare per almeno duecento metri, poi è spa rito ». I sette uomini, con il superstite, scendevano nuova mente a Courmayeur; veniva | richiesto dal capo-guide Lo [ remo Grivel l'intervento di un elicottero per esplorare la zona ed ' eventualmente effettuare il recupero. Un « Agusta Bell 204 B » del Soccorso Aereo di Milano-Linate si posava alle 13,15 sulla piazza del mercato di Courmayeur per prendere a bordo le guide Zappellì e Bertone, e s'involava immediata: mente per la zona della sciar gura. Forse si sperava in un miracolo. Ai comandi della « libellula » il capitano pilota Giacomo Martinengo e il maresciallo pilota Armando De Michiel, con il maresciallo motorista Carlo Betaco. Per oltre mezz'ora l'elicottero ha sorvolato la base dell'Aiguille Bianche, ma inutilmente. « Profondi crepacci, enormi buche — ha detto Zappellì — sono alla base della parete. Chissà dove è sparito il tedesco ». Questa sera Engelbert Aschauer ha telefonato alla moglie del cugino Karl, e ha dovuto informarla del tragico fatto. Gli era accanto il parroco di Courmayeur, don Cirillo Perron. i. v. L'elicottero del Soccorso aereo di Linate rientra a Courmayeur dopo le ricerche sul ghiacciaio della Brenva