La grave erisi della scherma italiana confermata dai «mondiali» di Montreal
La grave erisi della scherma italiana confermata dai «mondiali» di Montreal La grave erisi della scherma italiana confermata dai «mondiali» di Montreal Nella classifica per nazioni compilala al termine delle gare canadesi gli azzurri sono scesi al sesto posto - L' « exploit » isolato della Ragno - L'esempio degli atleti dell'Est - Cosa accadrà alle Olimpiadi? (Nostro servizio particolare) Montreal, 18 luglio. I campionati mondiali di scherma di Montreal conclusisi da due giorni, sono stati gli ultimi avanti che gli atleti dei cinque Continenti si ritrovino nell'ottobre 1968 a Città di Messico in occasione delle Olimpiadi. Grandi novità rispetto ai « mondiali » del '66 a Mosca non ne sono apparse, malgrado il clamore sollevato dall'inedito trionfo della Romania nel fioretto maschile a squadre e dell'Ungheria nella competizione femminile, entrambi a spese dellTJrss. Si è trattato certo di uno smacco per il fioretto sovietico, quello delle prove collettive, compensato ad usura però dall'abbondante messe di titoli individuali (la Zabeline, Putiatin, Nikantchikov. Rakita) e dalla riconquista di quelli per squadra della sciabola e della spada. I Paesi d'oltre cortina re¬ sistono quindi in vetta ai valori mondiali senza dare segni di flessione se non contingenti e la Francia si è tenacemente inserita nel blocco. L'Italia risulta ormai da anni distanziata e non sembra possa . ripetere in Messico le sorprendenti impennate di Roma '60 e Tokio '64, avendo ormai dovuto rinunciare a quasi tutti i campioni del passato e stentando a produrne dei nuovi. Nella massa dei trecento concorrenti di 25 nazioni figuriamo al 6" posto, piazzamento inferiore a quelli del passato. L'avvenire è piuttosto oscuro, nonostante la larga immissione di giovani, i quali stentano ad adeguarsi alle inderogabili esigenze della scherma moderna (poco comprese anche nelle alte sfere federali), in cui i fattori atletici, dinamici e morali stanno almeno alla pari di quelli tecnici. Il secondo posto di Anto¬ nella Ragno (già terza a Tokio) potrebbe anche tramutarsi in oro data la classe della veneziana, i nostri sciabolatori dovrebbero riprendere quota col rientro pure degli assenti, qualche giovane maturare con più spirito di sacrificio e di agonismo, ma la via della rinascita sarà lunga e difficile, specie se non sarà affrontata con iniziative nuove e lungimiranti. Occorre far tesoro delle lezioni ora impartiteci dai paesi dell'Est (certo assai favoriti dalla diversa impostazione dell'attività sportiva) un tempo nostri allievi nello sport delle armi. Carlo Filogamo FIORETTO FEMMINILE — Individuale: 1. Zabelina (Urss); 2. Ragno (It.); 3. Bobis (Ungh.). A squadre: 1. Ungheria; 2. Urss; 3. Romania. MASCHILI - FIORETTO — Ind.: 1. Putiatin (Urss); 2. Kamuti J. (Ungh.); 3. Talvard (Fr.). Sq.: 1. Romania; 2. Urss; 3. Polonia. SPADA — Ind.: 1. Nikant- chikov (Urss); 2. Kriss (Urss); 3. Trost (Austria). Sq.: 1. Urss; 2. Francia; 3. Ungheria. SCIABOLA — Ind.: Rakita (Urss); 2. Pawlowski (Poi.); 3. Pesza (Ungh.). Sq.: 1. Urss; 2. Ungheria; 3. Francia. Classifica generale per nazioni: 1. Urss; 2. Ungheria; 3. Francia; 4. Romania; 5. Polonia; 6. Italia.
Persone citate: Bobis, Carlo Filogamo, Pawlowski, Ragno, Trost
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