A Pau si afferma il francese Mastrotto Vani attacchi di Jimenez a Roger Pingeon

A Pau si afferma il francese Mastrotto Vani attacchi di Jimenez a Roger Pingeon Tour: mancano soltanto quattro giorni olla conclusione di Parigi . \ — - - A Pau si afferma il francese Mastrotto Vani attacchi di Jimenez a Roger Pingeon Lo spagnolo ha staccato la Maglia gialla sul Colle del Tourmalet - Nella discesa è stato raggiunto da Pingeon, che si è difeso con molto coraggio - I due rivali sono giunti al traguardo col gruppo, a l'55" di distacco dal vincitore - Gimondi, in ritardo sulla salita dell'Aubisque, si è ripreso terminando la tappa con i migliori - Oggi arrivo a Bordeaux: 206 chilometri di pianura con un solo colle di quarta categoria (Dal nostro inviato spieiate) Pau, 18 luglio. Il gioco è quasi fatto, Pingeon, salvo grosse sorprese o incidenti, ha già vinto il Tour: questo, in sintesi, il responso della seconda tappa dei Pirenei, che, dopo qualche fase di lotta piuttosto vivace, ha finito con il proiettare sul traguardo Raymond Mastrotto. Mastrotto appartiene alla squadra dei « Coqs » diretta da Geminiani ed è un « enfant (un po' stagionato, di 33 anni) du pays », visto che è nato in una località distante da Pau una ventina di chilometri. Ed il successo del non più giovane atleta, con la riconferma di Pingeon, ha mandato alle stelle i tifosi francesi, che, da questo Giro, hanno soltanto tratto delle grosse soddisfazioni. Anche la polemica che ieri sera sembrava avvelenare l'ambiente della Nazionale del signor Bidot si è spenta sul nascere: cosi Pingeon, magari, si prenderà un paio di minuti nei confronti di Jimenez sulla salita del Puy de Dòme, ma glieli renderà con gli interessi nella conclusiva tappa a cronometro: ed il trionfo sarà suo, con pieno merito, se si vuol essere obiettivi. Anche oggi, infatti, la Maglia gialla si è difesa con molto coraggio, mettendo in luce ottime qualità. Jimenez ha sferrato l'offensiva ai piedi del Tourmalet, e, nel volgere di pochi chilometri, si è trovato in vantaggio di mezzo minuto appunto su Pingeon, alla cui ruota avevano resistito soltanto Balmamion e Ventura Diaz. Balmamion, con la sua tattica ormai abituale che eternamente punta al massimo risparmio di energie, non dava un cambio alla Maglia gialla, mentre né Aimar, né Poulidor, piuttosto indietro, parevano in giornata di vena. Sulla vetta, la situazione per il francese, era pericolosa. Jimenez transitava precedendo Ventura Diaz e Balmamion di l'30", Pingeon di l'35", Portalupi, Aimar e Janssen di 2'50", Poulidor di 3'4" Nella discesa, il leader della classifica rischiava il tutto per tutto. Da solo, piombava su Jimenez e, in breve, anche Balmamion, Aimar, Janssen e Ventura Diaz raggiungevano 10 spagnolo. Un tratto di pianura e ni era sull'Aubisque. Jimenez, in pratica, firmava 11 suo atto di resa. Rinunciava a scattare, la pattuglia al comando s'infittiva di altri elementi, tra cui Theillière, che, a due chilometri dalla cima, operava un allungo, passando sotto lo striscione della montagna un minuto e mezzo prima del drappello dei migliori. Settantasette chilometri al traguardo, una lunga discesa, un po' di pianura, qualche saliscendi impegnativo. Nessuno, al comando, aveva interesse a tirare, si formava un plotone d'oltre quaranta atleti. In vista di Pau, scappava Mastrotto. Lo lasciavano andare a raccogliere una patetica affermazione. Il gruppo dei rr'-,jori terminava compatto con lieve distacco. E la classi-, fica generale non registrava alcun cambiamento, come si fosse trattato, oggi, di ima tappa qualunque, non di una tappa dura e arcigna con il Tourmalet e l'Aubisque. Segno evidente di una comune rassegnazione. L'occasione per i rivali di Pingeon era la migliore, forse era pure l'ultima. Il non averne approfittato significa il riconoscimento della superiorità sia di Pingeon, sia della Nazionale di Francia. Perché Pingeon ha dimostrato d'essere ciclista più che discreto, soprattutto capace, in montagna, di tenere il ritmo con i più forti scalatori del momento. E la Nazionale del signor Bidot, con i due capitani trasformati in gregari per aiutare Il « capitano di riserva » in pratica ha dominato il campo. Poulidor è stato validissima ed obbediente « spalla ». Maggiori difficoltà, probabilmente, ha richiesto il mettere a freno Aimar, intorno al quale circolavano « vorj » di accordi più o meno segreti con Jimenez, appartenente, appunto come Aimar, alla compagine di Anquetil. Ieri sera, al riguardo, è scoppiato un violento bisticcio tra Geminiani, direttore sportivo di questa compagine e di Anquetil, e Gaston Plaud, direttore sportivo della formazione che, in genere, ha nei ranghi Pingeon. E la LuchonPau era quindi attesa con curiosità, per veder se proprio Aimar insistesse a far di testa sua oppure se invece non preferisse pure lui adattarsi alle leggi del gioco d'« équipe ». La logica ha vinto, Aimar si è piegato. Ed il successo fina¬ le di Pingeon è quindi quasi sicuro. Pingeon vincerà il Tour, alla Nazionale di Francia toccherà la classifica a squadre, Janssen sarà il primo nella classifica a punti. Jimenez godrà del titolo e dei quattrini riservati al più in gamba degli scalatori. A noi, le briciole. Un discreto piazzamento da parte del regolarissimo Balmamion, che, da domani a domenica, non dovrebbe procurare brutte sorprese. Per Gimondi, il coraggio di portar a termine la prova, malgrado le sue condizioni di salute non certo brillanti. Il nostro capitano tira avanti a fatica. Dopo la crisi di ieri, oggi, sul Tourmalet e sull'Aubisque, nonostante la buona voglia, a poco à poco si è lasciato staccare, fin a far registrare sulla vetta dell'Aubisque un ritardo di quasi otto minuti. I gregari si- sono battuti con la bava alla bocca, lo stesso Gimondi un po' s'è ripreso. E l'inseguimento, durato per almeno un pàio d'ore tra gli applausi e gli incitamenti di un'ammirevole folla, s'è risolto a ventidue chilometri da Pau. Gimondi è giùnto al traguardo con i grandi favoriti: un piccolo « exploit », date le circostanze. Cinque giorni alla fine. Domani figura in programma la Pau-Bordeaux, 206 chilometri e mezzo, con un colle di quarta categoria, una specie di cavalcavia senza importanza. Le previsioni anticipano una tranquilla passeggiata, con volatona conclusiva. Gigi Boccacini

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi, Pau