Malati che si trascinano piuttosto che curarsi bene
Malati che si trascinano piuttosto che curarsi bene Malati che si trascinano piuttosto che curarsi bene Il caso dei sofferenti di tbc rivelato da un'inchiesta americana: troppe medicine, cure lunghissime inducono alla trascuratezza, alla rassegnazione, alla rinuncia E' strano e paradossale che la tubercolosi — una malattia seria e minacciosa ma ben curabile — molte volte non guarisca solo perché i malati « buttano via le medicine ». Recentemente Maddock e collaboratori, a Cleveland, hanno dimostrato che la collaborazione dei malati di tubercolosi — specie dei malati dei grandi 'sanatori — è, per ben che vada, solo parziale: e che, il 25-50"-o di essi « non consuma » i medicinali prescritti o distribuiti. Per accorgersi di questa desolante verità è bastato misurare, con quotidiani ed appropriati esami di orine, la quantità di farmaco eliminata — attraverso il rene — dai soggetti in cura. La prova della mancata « fedeltà alla terapia» non ha lasciato dubbi: nel 30"Zo del malati « curati » con isoniazide e nel 42"» dei pazienti in « cura » con P.A.S. non esisteva traccia di eliminazione dei farmaci: i pazienti, cioè, dichiaravano di aver praticato — ogni giorno, secondo le istruzioni e le indicazioni mediche — la preziosa cura antitubercolare: ma, in effetti, non avevano trangugiato neppure una compressa. Gli autori americani che hanno eseguito questa « prova del nove » sulla buona volontà e sulla fiducia dì certi pazienti, dicono di ignorare le ragioni per le quali questi malati non seguono le cure prescritte: e pensano che, probabilmente, 11 motivo sia da cercarsi nel gran numero di medicine prescritte e nel lungo periodo delle cure stesse. La ragione, forse, è anche un'altra: e sta nella psicologia del malato di tubercolosi — e, in specie, del malato di tubercolosi cronica — che, per più di ima ragione (molte delle quali ben comprensibili da un punto di vista umano) è un rassegnato; o un ostile; o un n rintanato nella sua malattia ». Certo, quando si pensi a tutto l'impegno che la scienza mette nel cercar farmaci sempre più attivi; e a tutta la passione che i medici mettono per « spiare » i miglioramenti di questi malati, questa cosa proprio non fa piacere. il dottor X
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