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Il pci accusa il sen. Marchisio di essere un «piccolo borghese» Il pci accusa il sen. Marchisio di essere un «piccolo borghese» La federazione comunista di Vercelli dichiara che dimettendosi ha anticipato le decisioni del partito (Dal nostro corrispondente) Vercelli, 14 luglio. Sono state rese note oggi le deliberazioni del comitato federale e della commissione federale di controllo del pei in merito alle dimissioni del sen. Domenico Marchisio che, come è noto, ha chiesto l'ammissione al psu. Il sen. Marchisio, ex comandante partigiano, è sindaco di Cigliano e fa parte del Senato dal '58. Noto anche come organizzatore sindacale e delle leghe cooperative, ha un seguito notevole nel Vercellese. Egli haabbandonato il partito comunista perché i suoi metodi « soffocano ogni democraziainterna ». Come era facile prevedere i comunisti nel loro documento sostengono che il senatore Marchisio non era degno di rimanere nel partito. Respingono le sue motivazioni « ritenendole ingiuriose, pretestuose, mancanti di un sia pur minimo fondamento di verità ». Definiscono « piccolo borghese » il suo comportamento; lo accusano di aver ostentato « atteggiamen- Ito sprezzante verso gli altri iiiii iiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiimiiiniiiiiiiiiiiiiu compagni » e di essersi rifiutato di devolvere al pei le quote sulla indennità parlamentare, « risultando così debitore fino a oggi della somma di 3.960.000 lire ». Conclude il documento del! la federazione comunista: « Gli organi del partito riconoscono che nei confronti degli atteggiamenti sempre più gravi che Marchisio ha assunto hanno usato una tolleranza che è andata forse oltre misura, non giovando all'interesse generale del parti-1 to. Con il suo agire. Marchisio ha dimostrato di non essere degno di appartenere al partito comunista. Per uomini come lui nelle nostre file non vi può essere posto. Ponendosi fuori del partito, Marchisio ha anticipato una conclusione cui i comunisti vercellesi sarebbero giunti ». I socialisti, dal canto loro, esamineranno la sua richiesta d'iscrizione probabilmente domenica 23 luglio, a direttivo provinciale riunito. v. n.