Il premio Viareggio di narrativa ai racconti marinari di Brignetti

Il premio Viareggio di narrativa ai racconti marinari di Brignetti La decisione della giuria dopo 32 ore di riunione Il premio Viareggio di narrativa ai racconti marinari di Brignetti Gli altri vincitori sono Santo Mazzarino (saggistica) e Diego Valeri (poesia) - Il premio internazionale assegnato al poeta cileno Pablo Neruda - Nelle «opere prime»: Alice Ceresa e Lidia Storoni Mazzolani - Oggi, alla cerimonia della consegna, lo scrittore quarantaseienne Raffaello Brignetti, autore de «Il gabbiano azzurro», forse non sarà presente: da sette anni è paralizzato in una poltrona, vittima di un incidente stradale (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 14 luglio.. La giuria del 38" Premio Viareggio ha concluso i suoi lavori alle 14,30 di oggi — la sesta riunione, con trentadue ore complessive di sedute — ed ha assegnato i ventitré milioni che erano in palio. Negli scorsi anni tra l'ultima seduta e la comunicazione ufficiale del nome dei vincenti passavano due giorni densi di supposizioni e di « si dice » da parte dei cronisti in attesa. Quest'anno la suspense è stata abolita: è una manovra tattico-turistica, si spera di far parlare i giornali una volta di più, domani con i nomi dei vincitori e dopodomani con il resoconto della consegna dei premi. Ecco dunque i vincitori. Il premio internazionale, di nuova istituzione, per un ammontare di cinque milioni, destinato a un personaggio « che abbia speso la sua vita per la cultura, l'intesa tra i popoli per la pace», è andato al poeta cileno Pablo Neruda. Il premio di narrativa, cinque milioni, è toccato' a Raffaello Brignetti per il Gabbiano azzurro (Einaudi); i cinque milioni per la saggistica sono stati -ssegnati a Santo Mazzarino per Il pensiero storico classico (Laterza); altri cinque milioni per la poesia sono andati a Diego Valeri per le sue Poesie edite da Mondadori. Erano in palio anche tre premi di un milione per opere prime, ma ne sono stati assegnati due: per la narrativa ad Alice Ceresa autrice di La figlia prodiga (Einaudi) e per la saggistica a Lidia Storoni Mazzolani per L'idea di città nel mondo romano (Ricciardi). Nel campo della poesia la giuria non ha trovatqralcuna opera prima degnerai ricaì nascimento ed ha utilizzato il milione istituendo un premio straordinario che è stato assegnato ad Aldo Capitini per la sua attività e la sua opera pedagogica sempre viva e in particolare per il suo ultimo libro La compresenza dei morti e dei vi venti (Il Saggiatore). Un accenno ai premiati. Neruda è quel grande poeta che tutto il mondo conosce e che costituisce anche per i giovani una viva presenza forse per lo stile ricchissimo di immagini e colori dei suoi Sonetti d'amore. Raffaello Brignetti, 46 anni, è uno dei nostri più genuini, vigorosi scrittori. Piglio del custode di un faro, sull'isola d'Elba, le sue opere letterarie — Morte per acqua, La riva di Charleston, La dei iuu, Allegro parlabile — sono sempre state ispirate dal mare e anche il Gabbiano azzurro, una raccolta di racconti, è un libro pieno di mare, di quel mare che ancora oggi è intorno a Brignetti, nel faro che fu comandato da suo padre. La sventura ha colpito questo nostro scrittore sette anni fa: in un incidente stradale ha riportato una lesione alla colonna vertebrale per cui ora è paralizzato, vive spesso nella torre, su una sedia a rotelle, assistito dalla móglie e dalle infermiere. E' quasi impossibile che domani sera possa essere presente a riscuotere il premio. Nella relazione della giuria si legge che l'originalità del romanzo di Brignetti, certamente tra i più freschi e riusciti dell'attuale stagione letteraria, è data non soltanto dal soggetto: va ricercata soprattutto nella capacità dell'autore di caricare le avventure marine di significati che investono la vita e il destino degli uomini, in modo che le alterne vicende delle acque sembrano scandire quelle sempre nuove degli animi umani: dell'amore, della speranza, del dolore, degli stenti di una vita ingrata ed amara. Santo Mazzarino è un giovane professore dell'Università di Roma: ha vinto con un'opera ponderosa, in tre volumi. Uno degli aspetti fondamentali di quest'opera è la collocazione della storiografia classica nel quadro dei rapporti sociali, l'indicazione del nesso costante tra ricostruzione del passato ed impegno politico attuale da parte degli storici greci e romani. Diego Valeri è poeta di già consolidata fama in una proficua, lunga stagione creativa. Alice Ceresa, la vincitrice dell'opera prima di narrativa, è nata nel 1932 a Monaco, ma abita a Roma. Questo è il suo primo libro, in parte già uscito sul «Menabò » di Vittorini e Calvino: è una delle cosiddette « opere d'avanguardia » (la parabola del « figliol prodigo » vista dalla parte femminile); ma l'avanguardia non sta tanto nella parte concettuale quanto in quella tecnica, con una scrittura geometrica, cerebrale, la quale fa uh uso raffinato, ironizzante della sintassi. Lidia Storoni Mazzolani è una signora di mezza età, moglie di un avvocato romano, che prima d'ora non aveva mai scritto nulla, e adesso, con questo saggio sulla Idea di città nel mondo romano, ha stupito i giudici: dicono che dimostra un mestiere, una precisione, una ricerca che si ritrovano soltanto nei saggisti di vecchio stampo. E infine Aldo Capitini: ha cinquantasei anni, è professore di pedagogia presso l'Università di Perugia. E' stato un premio senza polemiche? No, certamente. Sarebbe fuori della tradizione del «Viareggio». Da quando Leonida Rèpaci lo fondò nel 1929, su questa spiaggia, sotto un ombrellone, non si è avuta edizione che non sia stata più o meno tormentata. E d'altra parte è un bene, un segno di vitalità. A chiedere a Rèpaci i particolari delle questioni più dibattute di questa edizione, cerca di sorvolare; dice: «Sottolinei piuttosto che dei ventitré milioni, diciotto ci vengono proprio da un gruppo M " Amici di Torino" che Cogliono mantenere l'ìnco'éfnito-e gìì*àttri cinque: dall'Azienda di soggiorno della Versilia». Poniamo la stessa domanda a qualcun altro e ci sentiamo dire che i ventitré giudici (meno Grahzotto, Schiaffini e Longhi, che erano assenti; Longhi si era ritirato perché sposato ad Anna Banti, concorrente) hanno lottato su parecchi punti. Soprattutto quando si è trattato di assegnare il premio internazionale. Si erano fatti vari nomi: Jean-Paul Sartre, Alien Ginzberg, poeta americano, Peter Weiss, commediografo tedesco, Raphael Alberti, poeta spagnolo, e anche Charlie Chaplin. La divisione finale era fra Sartre e Neruda, poi ha vinto la corrente di Neruda, ma cinque giudici hanno preteso che oggi, nel corso della conferenza - stampa, venisse precisato che loro — Zavattini, Piccioni, Piovene, Zevi e Bini — avevano votato per Sartre. Ora c'è chi dice che il premio non è stato assegnato allo scrittore francese per la sua recente posizione sul problema d'Israele, e altri affermano che il motivo è più banale: si temeva che non avrebbe accettato il premio (e quindi non sarebbe venuto a Viareggio), come già aveva a suo tempo rifiutato il Nobel. Un altro indice di un certo fermento fra la giuria deve considerarsi il ritiro di Anna Banti con una sua telefonata, alla vigilia della quarta riunione della commissione, «per lasciare il campo libero ai giovani ». In sostanza, dovrebbe avere prevalso la corrente che vedeva con miglior occhio le opere dì avanguardia. Ad ogni modo il dado è tratto dalla commissione del Premio Viareggio. La conferma della bontà delle decisioni dovrà ora venire dal pubblico attraverso gli acquisti in libreria. Remo Lug,j