Preti denuncia favoritismi a Bologna per le tasse
Preti denuncia favoritismi a Bologna per le tasse Preti denuncia favoritismi a Bologna per le tasse Il ministro delle Finanze, consigliere comunale, afferma: «Anche gli amministratori del Comune devono pagare l'imposta di famiglia in maniera adeguata» (Dal nostro corrispondente) Bologna, 8 luglio. I contribuenti bolognesi hanno un imponibile globale per l'imposta di famiglia di 46 miliardi, contro gli 86 miliardi di imponibile per la complementare: questo divario è stato messo in risalto dal ministro delle Finanze Preti, in un intervento sul bilancio preventivo del comune pronunciato nella sua qualità di consigliere del gruppo socialista. Dopo aver auspicato una tassazione adeguata dei redditi, anche di quelli « cosiddetti medi », il ministro si è soffermato sulla revisione generale dei contribuenti preannunciata dall'assessore ai tributi, sottolineando che essa « si deve fare sul serio », perché attualmente « l'imposta di famiglia nel comune di Bologna non è amministrata con criteri di giustizia ». A questo punto Preti ha denunciato le « preferenze, anche di ordine politico », di cui egli è a conoscenza, affermando: « Non solo i volontari devono pagare l'imposta di famiglia in maniera ade¬ guata, ma anche gli amministratori del Comune, anche gli amici degli amministratori del Comune, tanto più che quando ci si ispira a ideali progressisti, a ideali di sinistra, a ideali sociali, non si può tenere un comportamento che alle volte potrebbe anche ricordare quello di certi comuni depressi e non di sinistra delle regioni più povere del nostro Paese ». Il ministro ha aggiunto che nell'effettuare la revisione dei contribuenti « bisogna cominciare da quelli che hanno la posizione maggiore, sia sul piano economico che sul piano politico, perché i politici devono sempre dare l'esempio a tutti, in modo che nessun cittadino abbia poi motivo di lamentarsi ». Al termine dell'intervento, si è avuto uno scambio di battute fra il ministro e l'assessore comunista Dante Stefani. Quest'ultimo ha infatti dichiarato che «la Giunta comunale, nell'applicare l'imposta di famiglia, non si è mai attenuta a criteri di colore politico e di amicizia ». Immediata replica di Preti: « La¬ sciamo stare l'argomento, perché se lei mi rispondesse mi metterebbe in una condizione difficile e delicata e mi costringerebbe a dire cose che non desidero dire. Accolga il mio invito e non si inoltri in un terreno minato ». Nel suo discorso, il ministro si è anche occupato dei problemi della finanza locale, ricordando che il debito totale dei comuni italiani supera oggi i 5 mila miliardi. Per questo — ha detto — la legge sulla riforma tributaria, che dovrebbe essere approvata nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri, prevede una diversa strutturazione della finanza locale, attraverso l'abolizione dell'imposta di consumo, e la sua sostituzione con un'imposta monofase sui consumi, il conglobamento dell'imposta di famiglia nell'imposta unica sul reddito ed altre importanti modifiche. L'oratore ha poi rinnovato l'invito agli amministratori pubblici ad « un atteggiamento molto concreto e responsabile in materia di spesa » e. e.
Persone citate: Dante Stefani, Preti
Luoghi citati: Bologna
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