Dalle ruote degli antichi mulini ad acqua alle turbine delle moderne centrali di pompaggio

Dalle ruote degli antichi mulini ad acqua alle turbine delle moderne centrali di pompaggio Dalle ruote degli antichi mulini ad acqua alle turbine delle moderne centrali di pompaggio Antiveggenza di Cavour - Parlando al Parlamento sardo, nel 1845, disse: «Noi abbiamo in cadute d'acqua più forza motrice che l'Inghilterra in tutte le sue miniere di carbone » - Nel mondo si producono oggi circa mille miliardi di chilowattore - Quali sono le riserve idrauliche disponibili Del termine « carbone bianco » Cavour, almeno in Italia, sarebbe stato padrino se non padre: Ariste Bergès fu creatore del motto francese: « houille bianche ». Cavour infatti, parlando al Parlamento di Torino, per indurre i deputati a votare i crediti per il traforo del Moncenisio, avrebbe in quell'occasione indicato nel carbone bianco di esistenza perenne, l'antagonista del carbone nero di esistenza temporanea. Allo stesso Cavour va l'entusiastico e lungimirante incoraggiamento a guardare con fiducia alle nostre riserve idriche. Al Parlamento Sardo, il 19 giugno 1845, affermava: « Noi abbiamo in cadute d'acqua più forza motrice che l'Inghilterra in tutte le sue miniere di carbone ». Come è noto, il carbone bianco è la trasformazione risultante dell'energia solare che, vaporizzando l'acqua dei mari, dei laghi, dei fiumi, la condensa in altitudine, formando una riserva di energia, che continuamente si rinnova. L'attuale produzione di energia idroelettrica è valutata a circa mille miliardi di chilowattora all'anno e la disponibilità a 6.500 miliardi, equivalenti a 2,6 miliardi di tonnellate di carbone: 1,5 volte più dell'attuale produzione mondiale annua di carbone e lignite. La ruota del mulino è la prima macchina che trae energia dall'acqua e se ne fa risalire l'origine ad almeno 130 anni a. C. Ci sono voluti dei secoli, con la realizzazione della turbina Fourneyron. prima di capire che l'altezza di una riserva d'acqua, rappresenta energia. L'invenzione della dinamo e della sua reversibilità in motore elettrico, nella seconda metà del secolo scorso, ha rappresentato il primo passo verso la soluzione del problema del trasporto a distanza dell'energia. Lu ruota idraulica non è ancora scomparsa, anzi si pensa sia destinata a rendere ancora preziosi servizi nei Paesi sottosviluppati; ma oggi si parla di turbine Pelton di potenza unitaria di 250.000 cavalli-vapore (Moncenisio - Francia) di turbine Kaplan di 150.000 cavalli-vapore (CachoieriaDourada-Brasile); di turbine Francis di oltre 600.000 cavalli-vapore; di turbine a bulbo sommerse per basse cadute di 40 mila cavalli-vapore, su fiumi e in centrali maremotrici, che permettono non solo di sfruttare lo scorrimento dell'acqua nei due sensi (mare-bacino e viceversa), ma di permettere, volendo, anche il pompaggio dell'acqua. La necessità di non perdere energia, di utilizzarla razionalmente e completamente, ha portato alla realizzazione di centrali di pompaggio, che assorbendo l'energia elettrica esuberante rispetto al fabbisogno, pompano l'acqua in serbatoi sopraelevati, per restituire l'energia accumulata nei periodi di maggior domanda. Parallelamente all'installazione di centrali termiche e nucleari, le centrali di pompaggio guadagneranno d'importanza con l'accumulo e l'utilizzazione dell'energia di supero. Vi sono schemi di centra li di pompaggio a tre macchine: generatore - motore, turbina, pompa o più sem¬ plicemente a due macchine reversibili: generatore - motore, turbina-pompa. L'elemento fondamentale per condurre l'acqua sotto pressione dal bacino di presa alla turbina è la condotta forzata. Le prime condotte forzate di piccolo diametro e sotto poche decine di metri di pressione sono in legno con cerchiature di ferro, o fuse in ghisa. Con l'incremento delle pressioni di esercizio, delle potenze da utilizzare, si passa dalle condotte chiodate, alle condotte saldate al gas di acqua, per arrivare ai giorni nostri alle condotte di grande diametro ed alta caduta, in acciaio ad elevate caratteristiche meccaniche, saldate elettricamente, surpressate, blindate a caldo od a freddo con anelli di rinforzo laminati senza saldatura. Ugo Bellometti del Comitato Tecnico della Société Hydrotechnlque de France La potenza racchiusa nel «carbone bianco»

Persone citate: Cavour, Kaplan, Ugo Bellometti

Luoghi citati: Brasile, Francia, Inghilterra, Italia, Moncenisio, Torino