Il Congo chiede aiuto agli S. U. contro l'aggressione dei mercenari di Sandro Doglio
Il Congo chiede aiuto agli S. U. contro l'aggressione dei mercenari APPELLO UFFICIALE DEL PRESIDENTE MOBUTU Il Congo chiede aiuto agli S. U. contro l'aggressione dei mercenari La situazione nel Paese africano è confusa: Radiò Léopoldville annuncia che i fedeli di Ciombè sono quasi sconfitti; secondo altre fonti l'esito dei combattimenti sarebbe ancora incerto - Lotte sanguinose (Dal nòstro corrispondente) I Bruxelles, 7 luglio. Il generale/Mobutu, presidente della Repubblica congolese, ha' ufficialmente chiesto aì governo degli Stati Uniti un aiuto materiale per combattere la ribellione scoppiata nelle province orientali dell'ex colonia belga. Secondo informazioni giunte da Kinshasa, il governo congolese si attende che Washington invii armi e aerei. Il governo statunitense, in questi giorni, ha infatti tenuto un atteggiamento favorevole a Mobutu, assicurandolo di tutto il suo appoggio per la lotta contro i ribelli. Le notizie che giungono sulla ribellione continuano intanto a essere confuse e contraddittorie: mentre alcuni ambasciatori congolesi, in diverse parti del mondo, rilasciano dichiarazioni in cui si sostiene che la situazione è grave e che esiste il rischio di una presa del potere da parte dei ribelli (è quanto ha affermato l'ambasciatore congolese a Addis Abeba, per esempio), la Radio congolese — che è praticamente l'unica fonte di informazioni, le corrispondenze giornalistiche essendo censurate e le comunicazioni telefoniche, telegrafiche e telex interrotte — ha lanciato oggi comunicati di vittoria: secondo la Radio di Mobutu. infatti, la città di Bukavu sarebbe stata riconquistata dall'esercito nazionale, mentre una gran parte di Kisangani (ex Stanleyville) sarebbe ugualmente sotto controllo delle forze di Mobutu. La Radio precisa che due -. ~ 1 m t3A f*tft t*i rAttA O/ltMIlf^ gli aggressori spagnoli», sono stati distrutti. Alcuni dei mercenari atterrati nei giorni scorsi a Kisangani (Stanleyville) sono fuggiti da questa città a bordo di un apparecchio della «Air Congo» da loro rubato. Non si sa dove sia diretto tale aereo, né se esso abbia a bordo tutti i mercenari. Secondo alcune voci, esso sarebbe diretto in Rhodesia. A Kisangani, i combattimenti avrebbero provocato numerosi morti. Nella notte, tuttavia, è giunto a Bruxelles da Kinshasa un aereo di linea della « Sabena »: a bordo del velivolo non c'era che l'equipaggio, le autorità congolesi hanno infatti vietato tutte le partenze per l'Europa. Il comandante dell'aereo, Terrasse, ha raccontato: « La situazione è molto grave. Sono rimasto due giorni nella capitale con golese e non sono potuto uscire dall'albergo. Tutti gli stranieri devono restare in casa o all'hotel. I civili non sono autorizzati a circolare, soldati armati pattugliano la città. Centinaia di persone vogliono rientrare in Europa per paura di qualche strage, ma il governo Mobutu ha vie tato tutte le partenze. Per questa ragione il mio aereo è tornato vuoto a Bruxelles ». Un'altra testimonianza, che forse permette di chiarire le cause della ribellione e di stabilire qualche responsabilità negli avvenimenti di Bukavu e Stanleyville, è stata raccolta a Johannesburg, dove i giornalisti hanno intervistato George Schroeder, ex comandante supremo dei mercenari bianchi in Congo. Schroeder ha lasciato il paese due mesi fa, su invito del governo Mobutu. « Lo scopo del ribelli e quello di occupare le Provincie più ricche del Congo », ha dichiarato, « e non sarei sorpreso se si trattasse di una invasione ispirata e diretta da Ciombè e dai suoi amici. In maggio avevo potuto accertare che duemila ribelli si tenevano pronti a intervenire presso Stanleyville, e che nell'Angola, in Tanzania, in Uganda e nello stesso Katanga si stavano concentrando decine e. decine dì mercenari perfettamente armati. Tutte le mie informazioni concordavano nel far credere imminente un attacco armato in Congo ». Sandro Doglio
Persone citate: George Schroeder, Sabena, Schroeder
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