Volando sull'acqua in 20 minuti porta i turisti a Capri e Ischia

Volando sull'acqua in 20 minuti porta i turisti a Capri e Ischia Volando sull'acqua in 20 minuti porta i turisti a Capri e Ischia II nuovo mezzo di trasporto è già diventato popolare - Ricorda un film di Matt Helm - Non fa sentire il mal di mare NapoU, luglio. In uno dei film della serie dedicata all'agente segreto Matt Helm si assiste, nella scena finale, a un emozionante duello fra due hovercraft. I grossi scafi, che corrono — o sarebbe meglio dire volano — su un « cuscino d'aria », superano spiagge e paludi e poi si affrontano in mare aperto. Simili a mostri scatenati, leggeri e maneggevolissimi, gli hovercraft danno a questa scena un aspetto fantascientifico. Per chi ha visto questo film è quindi un momento emozionante affacciarsi, a Napoli, dalla rotonda di via Caracciolo e vedere un hovercraft dai fiammanti colori rossi e gialli aspirare nel suo capace ventre decine di passeggeri e poi, dopo essersi sollevato da terra gonfiando la « gonna » | di gomma che lo circonda, i partire velocissimo verso le isole di Capri e di Ischia. La fantascienza, insomma, è giunta nella vecchia Napoli, che ha inaugurato il mese scorso il primo servizio di trasporto passeggeri per mezzo di hovercraft di tutta l'Europa meridionale. e scarica i suoi passeggeri come un autobus, con la stessa facilità e con la stessa rapidità. La prima « impresa » nautica realizzata per mezzo di un hovercraft risale a meno di otto anni fa. Per rir srdare solennemente il cinquantenario della prima attraversata aerea della Manica, effettuata da Bleriot, un piccolo aeroscivolante (è questa la denominazione italiana del nuovo mezzo anfibio) partì dalla costa inglese e raggiunse quella francese. Si era ancora nella fase degli esperimenti, e pochi dimostravano fiducia nelle possibilità di sviluppo di questo mezzo di trasporto. Ma sostenuto dalla BP, l'inventore dell'hovercraft, Cockerell, non si è mai lasciato scoraggiare e adesso la sua incrollabile fiducia comincia a dare i primi frutti positivi. Saliamo a bordo della aeronave napoletana, e cerchiamo di raccogliere le nostre impressioni, e quelle della gente. Si tratta di un S.R.N. 6, lungo circa quindici metri, largo sette metri e in grado di sollevarsi da terra, o dalla superficie del mare, di un metro e mezzo. E' quindi un hovercraft di media grandezza, capace di ospitare a bordo trentotto persone: la sua velocità massima è di 138 chilometri all'ora e quella di crociera, a pieno carico (circa dieci tonnellate, complessivamente) e con mare fino a ii forza cinque », varia. dai 93 ai 111 chilometri orari. La grande cabina è fornita di aria condizionata e circondata da quattordici casse di galleggiamento che potrebbero essere utilissime in caso di guasti. E' sospinto da un motore a turboelica, ed è molto maneggevole. Il rombo della turboelica è il segnale della partenza, che avviene con estrema dolcezza. La cabina si solleva lentamente, sotto la spinta dell'aria « sodata » verso terra, e poi il « mostro » tocca la superficie del mare tra un turbinio di schiuma. In brevissimo tempo la velocità aumenta e la costa sfila sempre più rapidamente di fianco ai passeggeri. Si vola sull'acqua senza scosse, senza ondeggiamenti. « Sembra di andare in automobile su una strada liscia », commenta una signora. E davvero, per velocità e stabilità, questo mezzo, sospeso a mezI z'aria, sembra una macchi¬ na lanciata su un'autostrada. « Non si soffre il mal di mare »: ecco un altro dei commenti che abbiamo raccolto da un passeggero, salito a bordo con un certo timore. In un attimo le isole ci si fanno incontro: passato Capo Miseno, ecco Procida, e poi Ischia. Poco più del tempo di dare un'occhiata a un giornale. Ma nessuno legge, in cabina, e tutti fissano stupiti la costa che si allontana e quella che ci si avvicina a una velocità che non pareva, a prima vista, possibile. La « stranezza » di questo mezzo ha creato, agli inizi, persino qualche difficoltà burocratica. Si trattava infatti di stabilire se, per le sue caratteristiche, esso doveva essere iscritto al Registro navale o al Registro aeronautico. Si è deciso infine che si tratta di un « natante », anche se l'hovercraft può agevolmente muoversi, librato in aria, anche sulla superficie terrestre. Il viaggio in hovercraft da Napoli a Ischia o a Capri costa 2200 lire e appartiene al genere delle esperienze « da fare ». Ma, a parte questo, serve anche a raggiungere — nel minor tempo possibile — due tra le isole più belle e più celebrate del mondo. I napoletani, a poche settimane dì distanza dall'entrata in funzione dell'aeronave, sono sia molto fieri dì questa novità. E davvero la comparsa del nuovo mezzo nel meraviglioso golfo ha portato una nuova nota di interesse e offerto una nuova attrattiva ai turisti. Un pilota inglese ha addestrato alla guida dell'hovercraft i suoi colleghi italiani. E anche in questo caso la BP, che collabora con l'industria degli hovercraft in tutto il mondo, ha provveduto al rifornimento del kerosene e dei dieci tra lubrificanti e grassi necessari per far funzionare i motori del mezzo, che consumano trecento litri di carburante per ogni ora di navigazione. L'unico hovercraft in funzione in Italia compie, adesso, sei corse giornaliere per Capri, e sei per Ischia. Da questo mese le corse diventeranno dodici e un altro aeroscivolante gemello si affiancherà a quello ora in servizio. Fin dai tempi della sua nascita l'hovercraft è abituato a bruciare le tappe: anche a Napoli non smentisce questa sua caratteristica. Xm' HOVERCRAFT m L'« aeronave », come questo mezzo anfibio è stato battezzato a Napoli, è venuta ad aggiungersi agli altri mezzi che quotidianamente collegano la città e le sue isole: i vaporetti, gli aliscafi, gli elicotteri. Quali sono le sue caratteristiche? In primo luogo la velocità: gli aliscafi, che sono i mezzi marini più veloci per il trasporto di passeggeri, impiegano mezz'ora a raggiungere Capri o Ischia. L'hovercraft compie l'analogo percorso in venti minuti. In più, poi, c'è la stabilità. Sostenuto dal « cuscino d'aria » sopra le onde, e scivolando così sulla superficie del mare, il nuovo mezzo di trasporto non è vincolato dal moto della superficie marina, può passare impunemente sopra gli scogli a fior d'acqua, tanto pericolosi per la navigazione normale, ed eliminare anche quei beccheggi, quegli ondeggiamenti, che rendono il viaggio per mare sgradito a molte persone. Potendo muoversi, indifferentemente, sulla superficie della terra e sulla distesa marina, l'aeronave non ha bisogno dì particolari impianti e moli per partire e per arrivare. Basta una piattaforma di cemento, e 11 mezzo carica Giuseppe Visconti t

Persone citate: Bleriot, Giuseppe Visconti, Matt Helm