Billy Graham, predicatore delle folle ci spiega le ragioni del suo successo

Billy Graham, predicatore delle folle ci spiega le ragioni del suo successo Per la prima vaita in Italia il celebre oratore protestante Billy Graham, predicatore delle folle ci spiega le ragioni del suo successo Ha 49 anni, è sposato con quattro figli - E' stato ascoltato finora da 50 milioni di persone: un milione si sono convertite dopo avere udito la sua domanda finale: «Volete scegliere Cristo?» - Parlerà questa sera nel tempio valdese di corso Vittorio Billy Graham, il più noto predicatore protestante d'America, è a Torino. Stasera alle 21 parla nel tempio valdese di corso Vitt'irio Emanuele, angolo via Principe Tommaso. Non era mai stato prima d'ora a predicare in- Italia. Torino è la sua unica tappa nel nostro Paese sulla strada della Jugoslavia, dove si fermerà per due giorni. Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo: in vent'anni di attività — ci ha detto ieri sera — egli calcola di esse¬ re stato ascoltato da non meno di cinquanta milioni di persone. Di queste, almeno un milione si sono « convertite » dopo averlo udito, dopo avere ricevuto da lui la grande domanda che chiude tutte le sue prediche: « Volete scegliere Cristo? ». Psicologi, sociologi, esperti dei mezzi di comunicazione sociale si sono chiesti in questi vent'anni le ragioni del successo di Billy Graham. Non basta dire che egli amministra ii suo im- menso capitale di popolarità — soprattutto nei Paesi anglosassoni — con l'abilità di un grande manager industriale: non basta aggiungere che egli si è circondato di sicuri tecnici dei « mass media » (cinquecento persone) e che con il loro aiuto « vende la fede come venderebbe una saponetta » (sono parole sue, nessuno se ne scandalizzi); non basta, infine, considerare il suo indubbio fascino personale: alto, biondo, occhi celesti, sguardo intenso, voce profonda, perfetta tecnica oratoria, sapiente uso dei silenzi di fronte a folle di cinquanta, sessanta, centomila ascoltatori. Il segreto sta forse nella immediata semplicità, nella schematica, ingenua rudezza del suo Cristianesimo. Billy Graham non ama le sfumature. Egli crede" nell'inferno e crede che ci vadano immancàbilmente i peccatori; crede che il peccato sia nell'essersi allontanati da Dio, e che da questo male derivino tutti gli altri. Le sue prediche, è stato detto, sono in primo luogo le sue pubbliche confessioni; dall'impressione di sincerità che egli immancabilmente suscita, i suoi ascoltatori passano subito a un personale sentimento di colpa verso Dio. Molti escono sconvolti dagli stadi in cui egli parla. Billy Graham ha quarant ano ve anni. E' nato nella Carolina del Nord, in una famiglia di agiati agricoltori, è sposato ed ha quattro figli. Vive in una casa di dieci stanze, lavora undici mesi all'anno, il dodicesimo si riposa leggendo Zane Grey, pescando, guidando l'auto a folle velocità, giocando a golf. Le sue « crociate » ormai non si contano più. Ama sfidare le grandi città: nel '54 e nel '55 fu a Londra, dove temeva di non « incontrare » gli scettici inglesi, e dove colse invece i più straordinari trionfi, riempiendo fra l'altro lo stadio di Wembley, dove è stata disputata lo scorso anno la finalissima dei campionati mondiali di calcio. Una formidabile organiz- zazione finanziaria fa da supporto alle sue iniziative: la «Billy Graham Evangelistic Association », che ha un bilancio di tre miliardi 750 milioni di lire, sottoscritti da un milione di ammiratori che gli inviano, in media, sei dollari e mezzo l'anno. Il suo quartier generale è a Minneapolis. Questo grande giro di denaro ha fatto correre antipatico inchiostro su di lui. Se ne è reso conto presto, e ormai da molti anni egli è soltanto uno stipendiato della « Billy Graham Evangelistic Association »: guadagna circa dodici milioni l'anno, più di un normale predicatore, ma molto meno dl un normale dirigente d'industria. La sua attività non si limita al pulpito: pubblica un mensile, collabora con « columns » di soggetto religioso a 225 quotidiani d'America, ha venduto più di un milione di copie di un libro intitolato « Pace con Dio », parla alla radio e alla televisione, ha girato sessanta film, doppiati in cinque lingue. Ma le affermazioni non lo hanno mutato. E' rimasto semplice come era all'inizio. Gli abbiamo chiesto ieri sera, pochi minuti dopo il suo arrivo da Londra: « E' contento della sua vita? ». Ha risposto sorridendo: «Oh, sì, perché ho Cristo nel cuore ». Si considera un uomo di successo? « JVo, io sono soltanto uno strumento nelle mani di Dio ». La sua fede è altrettanto semplice. « Io credo — ci ha detto — che la cosa di cui il mondo Ita più j bisogno sia il Vangelo di Cristo, la sola parola capace di portare la pace nel cuore degli uomini ». Di fronte ai grandi problemi dei nostri giorni non ha dubbi: « Sono per la pa¬ ce — dice — prima di tutto per quella individuale, la pace dei cuori: solo da questa pace nasce anche quella fra i popoli. Non amo la politica, la lascio agli altri ». Non vede questioni di concorrenza fra le varie Chiese cristiane. Gli abbiamo chiesto se il fatto che non abbia mai- parlato prima di stasera in Italia dipenda dalla presenza, nel nostro Paese, della Chiesa cattolica: « No — è stata la semplice risposta —: non sono mai venuto in Italia perché non mi hanno mai invitato. In realtà sono stato a Torino nell'ottobre scorso, con . mia moglie Ruth: ho passato una notte in questo stesso albergo, ma nessuno lo ìia saputo ». E' stato in Russia nel 1959 (ma non vi ha parlato, ha fatto il turista, ha visitato antichi monasteri, ha conosciuto pope ortodossi e pastori battisti) ed ha visitato cinquanta Paesi. Dappertutto, ha aggiunto ridendo, « non sono andato come rappresentante del governo americano, ma come rappresentante del regno di Dio ». E' questo, forse, uno dei motivi del suo fascino: è diffìcile incontrare un uomo come lui (lo si potrebbe scambiare per un attore del cinema) che discorre tranquillamente di Dio, senza nessuna umana reticenza. Il suo candore conquista. Ma quando è chiamato ad assumere posizioni nette, è pronto a rispondere con decisione. E' stato forse il primo religioso americano bianco a schierarsi dalla parte dei negri. Per questo ha sfidato l'ira di molti soci della sua associazione, che non gli hanno più spedito le loro quote. Ha accettato la perdita con gioia. Giuseppe Del Colle Il predicatore protestante americano Billy Graham durante la nostra intervista ieri a Torino (F. Moisio)

Persone citate: Billy Graham, Giuseppe Del Colle, Moisio