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Trentadue mesi al giovane che incendiò il becchino addormentato sulla sedia Trentadue mesi al giovane che incendiò il becchino addormentato sulla sedia Lo scherzo brutale avvenne nel '65 in un locale ricreativo di Roccasparvera nel Cuneo se - Assolti altri quattro imputati (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 1 luglio. Il trentacinquenne Mario Viale, di Roccasparvera, è stato ritenuto l'unico responsabile del brutale scherzo di cui è rimasto vittima il becchino del paese, Bartolomeo Giraudo, di 57 anni, al quale, mentre dormiva in preda ai fumi del vino, aveva acceso il fuoco in mezzo alle gambe, procurandogli terribili ustio[ ni. Il tribunale ha inflitto al Viale due anni ed 8 mesi di reclusione, con il condono di due anni, oltre al pagamento di una provvisionale di mezzo milione sui danni civili da liquidarsi in separafa oede, ed a tutte le spese di costituzione e rappresentanza. Al ventenne Franco Giraudo, che all'epoca dei fatU era minorenne, è stato concesso il perdono giudiziale, mentre il quarantasettenne Matteo Giordanengo, gestore del circolo Enal di Roccasparvera, dove era accaduto il fatto, è stato assolto per insufficienza di prove. Gli altri due imputati, il trentacinquenne Matteo Menardi, ed il quarantaquattrenne Andrea Giraudo, anch'essi di Roccasparvera, sono stati assolti con formula piena. L'episodio era accaduto una sera del febbraio del 1965, quando il becchino di Roccasparvera, dopo aver bevuto parecchio vino, era caduto in un sonno profondo con il capo appoggiato al tavolo del locale circolo ricreativo. A qualcuno venne l'idea di uno scherzo di pessimo gusto. Un pezzo di carta acceso fu collocato tra la sedia ed i piedi del Giraudo, che si destò poco dopo di scatto emettendo un urlo di dolore, a causa delle fiamme che si erano appiccate al fondo dei calzoni. n. m.