Van Neste vince a Caen e conquista la maglia gialla

Van Neste vince a Caen e conquista la maglia gialla Van Neste vince a Caen e conquista la maglia gialla Ha 22 anni ed è alla sua prima stagione da professionista -1 francesi attaccano Gimondi, Aimar fugge e distacca l'italiano di un minuto e mezzo - Energica reazione di Felice che raggiunge il rivale - Oggi arrivo ad Amiens dopo 248 km di gara (Dal nostro inviato speciale) Saint-Malo, 1 luglio. Tredici uomini a giocarsi il successo della seconda tappa del Tour, sul circuito di Caen. A cinquecento metri dal traguardo, scatta Van Neste. Lo raggiunge lo spagnolo Aranzabal e dà l'impressione di lasciarlo « surplace ». Ma Van Neste reagisce e vince di slancio. Il gruppo è a 46". Cosi, il giovane belga fa colpo doppio, conquista la tappa e, insieme, la maglia gialla. E' un ragazzo di ventidue anni, non molto alto, dal volto simpatico. Un futuro campione? Un uomo pericoloso per la classifica generale? Mancano su di lui dei dati precisi, questa è la sua prima stagione da professionista. Sappiamo soltanto che, quand'era dilettante, emergeva proprio nelle corse a tappe. Potrebbe esser un buon biglietto da visita per il Tour, ma è meglio, comunque, non sbilanciarsi, specie tenendo conto che oggi il Giro di Francia ha vissuto fasi ben più emozionanti dello sprint finale. Perché oggi si è realizzato il primo degli attacchi promessi dalla Nazionale di Francia, oggi i « tricolori » del signor Bidot si sono lanciati all'offensiva quasi con furore, imprimendo alla gara un ritmo forsennato, tanto che, nella prima ora, gli atleti hanno percorso oltre 49 chilometri. Una fuga dopo l'altra, a ritmo impressionante e, a scatenar la battaglia, subito dopo il via, è stata una caduta di Errandonea, che è rientrato nel plotone soltanto dopo una caccia disperata di circa un quarto d'ora. Poi, come il gruppo si è riformato, è stata la volta dei francesi, che, con Pingeon e con altri gregari di Poulidor e di Aimar, hanno cominciato i loro tentativi a folle velocità. Sarebbe necessaria una pagina intera di giornale per raccontare ogni cosa in modo dettagliato. Rimaniamo all'episodio più interessante, un episodio nel quale abbiamo rischiato parecchio. Una fuga di undici, tra cui Polidori. Il gruppo è a due minuti e s'impegna su una serie di salite e di discese. C'è un po' di confusione, Aimar è pronto a cogliere l'attimo favorevole e se ne va con Huysmans e Groussard. Aimar si porta al comando, « bagarre » intensa, j In testa si trovano in diciassette, con Polidori e Jasselle. Chilometro 112. Ci fermiamo a controllare il distacco, che oscilla sul minuto e mezzo. S'apre il capitolo delle amicizie. Davanti, ad esser sinceri, non sono in molti a dar una mano ad Aimar, c'è qualche francese delle squadre « cadette » e c'è il belga Van Springel. Dietro, la Nazionale italiana, dal canto suo, si trova praticamente sola. Gli spagnoli son stanchi, gli olandesi non s'impegnano, tira un po' la « Primavera » ed è tutto. Momento delicato, a non reagir con rabbia c'è da perdere il Tour. Gimondi chiama a raccolta i suoi. La competizione vive una delle sue pagine più elettrizzanti, da vicino ci è consentito di seguir la lotta e di controllare l'evolversi della sfida. Valgono, in proposito, più le cifre delle parole. Km 123, un minuto e mezzo tra « lepri » e « cacciatori ». Km | 127: l'20". Km 134: 1'. Km 136: 50". Km 137: 40". Km 139: 35". Km MO: 25". Km 142: Aimar si arrende, a guidar la gara rimangono in quattro, Chappe, Polidori, Lebaube e Genet. Sui quattro, però, piombano Zimmermann, Novak, Aranzabal, Swerts, Raymond, Alomar, Bodrero, Grain e Van Neste, che a Caen fa centro. Gimondi, letteralmente, è aggredito dai cronisti. Conserva la sua imperturbabile calma. Dice: « Ero in mezzo al gruppo e mi sono lasciato sorprendere. Oggi si è trattato di una tappa combattuta il doppio di ieri e,! per noi, poteva anche finir: male. Abbiamo reagito in i tempo, il tentativo di Aimar, è andato in fumo. Qualcuno insiste: « Vi hanno aiutati nella caccia oppure no? ». Risposta: «Abbiamo fatto! tutto da soli, noi tricolori. Soltanto una mano ci è ve-j nuta dalla nostra Primavera».: Allora, accordo contro il! regolamento? Stasera, maga-1 ri, non mancherà chi sbandiererà questa tesi, che, se non altro, può servire a render più duro il futuro compito di Gimondi. E si vorrà maga-; ri dar corpo alla tesi in que-i stione, ricordando che, da-; vanti, i due «Primavera» —| Polidori e Tosello — non col-i laboravano al tentativo di j Aimar, mentre invece, dietro, i «Primavera» aiutavano Gi-j mondi riell'inseguimento. rsQocvgsusavl Dettagli di poco conto, spe¬ riamo anzi che le polemiche si tengano lontane dal Tour. Quel che davvero conta, per ora, sono le intenzioni bellicose dei rivali di Gimondi, rivali tra cui i francesi, capeggiati da Poulidor e da Aimar, si mettono in evidenza con una condotta davvero entusiasmante, sferrando i propri attacchi con straordinaria vivacità. I centocinquanta chilometri di ogfii son stati cor¬ si ad una media eccezionale (41,771) ed il signor Bidot, nel tardo pomeriggio, ha confermato che la sua « équipe » insisterà nella stessa tattica per stroncar ogni avversario. Il Tour diventa aspro; se nel tentativo di Aimar si fosse mischiato un Poulidor, un Janssen o un Jimenez, forse Gimondi non sarebbe più stato in grado di porvi rimedio. Il Giro di Francia, più che mai, è una gara di resistenza: gli uomini di Bidot riusciranno a dar lo sgambetto alla nostra Nazionale o crolleranno prima, vittime dei loro sforzi generosi? Una risposta già domani. Nella Caen-Amiens, 248 chilometri ,con gli abituali saliscendi.' E, forse verrà il turno di Poulidor. Vita dura, per i nostri, vita sempre più duraGigi Boccacini SUCCESSO Dl LINI BELGA NELLA SECONDA TAPPA DEL TOUR

Luoghi citati: Amiens, Francia