Attenuata l'«austerity» da oggi in Gran Bretagna

Attenuata l'«austerity» da oggi in Gran Bretagna La terza fase della politica di risanamento inglese Attenuata l'«austerity» da oggi in Gran Bretagna Dal draconiano blocco dei salari di un anno fa all'attuale allentamento delle restrizioni - Non tutti sono ottimisti (Dal nostro corrispondente) Londra, 30 giugno TU' finita oggi la seconda fase della grande operazione di risanamento economico-finanziario lanciata la estate scorsa dal governo, e domani comincerà la terza. Dal draconiano « blocco » dei redditi, si è così giunti all'inizio di un periodo in cui si dovrebbe assistere ^alla graduale concessione di alcuni miglioramenti salariali e a un sia pur cauto «rilancio» dell'economia. E' un momento delicato. Molti esperti — come oggi « The economist » — temono che il governo non sappia, o non possa, più resistere alle pressioni interne accumulatesi in questi mesi, e si mostri troppo accomodante, per cui potrebbe aversi un ritorno di pressioni inflazionistiche. Ma il premier Harold Wilson e il cancelliere dello scacchiere James Callaghan sembrano fiduciosi. La questione s'è fatta complessa: conviene rammentare i precedenti. L'attuazione di una politica « volontaria » dei redditi era appena cominciata quando il governo — vista l'insufficiente cooperazione dei sindacati e il precipitare della crisi finanziaria — decise d'imporre un « blocco » totale delle retribuzioni e dei prezzi. Questa fase principiò nel luglio '6S e finì col 1" gennaio di quest'anno. Al « congelamento assoluto » è seguito il semestre di « severe restrizioni », terminato oggi. Domani, comincerà la fa- se della «moderazione», che si prolungherà per un anno. Per ancora sei settimane, il governo serberà U potere di vietare qualsiasi aumento di reddito « incompà tibile con l'interesse nazionale ». Dopo l'il agosto fino al luglio 68, non avrà più tale potere ma, poiché un freno sarà necessario, potrà ritardare fino a un massimo di sette mesi quei miglioramenti considerati inopportuni. Aumenti di stipendio o salario saranno ammessi, a partire da domani, soltanto in quattro casi: 1) quando un gruppo di operai dà « contributo diretto » a una maggiore produttività; 2) quando un maggior compenso è « necessario ed efficace » per ottenere, o impedire, una « ridistribuzione » di mano d'opera nell'« interesse nazionale»; 3) quando è « riconoscimento generale » che una categoria è pagata troppo poco per un « ragionevole tenore di vita»; 4) quando certi operai sono meno retribuiti di altri che compiono eguale lavoro. Ciò che preoccupa gli esperti — come quelli dell'« Economist » — è che la barriera è già stata incrinata. La prima fase, quella del « congelamento assoluto », fu efficacissima; ma, nella seconda, terminata oggi, le paghe sono salite più del previsto, di oltre il 2 per cento. Nello stesso periodo, la produttività è rimasta pressoché immutata. Viene considerato come indizio favorevole, comunque, il fatto che il numero dei disoccupati in Gran Bretagna sia sceso negli ultimi trenta giorni, tra maggio e giugno, da 541 mila a 499 mila, il livello più basso dallo scorso ottobre. Tale livello rappresenta ora il 2,1 per cento del totale della manodopera, contro il 2,3" ó di un mese fa. La diminuzione dei « senza lavoro » è stata lieve, ma a giudizio degli esperti la tendenza dovrebbe continuare almeno per i prossimi mesi. Marj0 Cirje||0

Persone citate: Harold Wilson, James Callaghan

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra