Due goals annullati ai veneti scatenano le proteste finali

Due goals annullati ai veneti scatenano le proteste finali Il confuso epilogo di una gara emozionante Due goals annullati ai veneti scatenano le proteste finali L'Inter è passata in vantaggio dopo pochi minuti - La tenacia dei giocatori neroverdi contro la squadra capolista - Movimentata partenza dell'arbitro dallo stadio di Sant'Elena (Segue dalla 1" pagina) alla partita che può forse avere deciso la sorte di due squadre, lanciando l'Inter verso 11 titolo e condannando Inesorabilmente il Venezia alla retrocessione. Di una gara tanto accesa e drammatica, l'importante sta tutto nelle fasi salienti, nelle reti valide ed in quelle annullate. L'Inter si era presentata in campo con Bicicli all'ala destra al posto di Domenghini, che alla vigilia aveva accusato il riacutizzarsi di un dolore inguinale. Ben più gravi, per il Venezia, le assenze di Benitez (squalificato) e di Mazzola (convalescente da un infortunio). Già battuti nettamente sulla carta, i neroverdi « regalavano » subito alla capolista il primo goal. Al 2° minuto di gioco, infatti, Mancln intercettava un lancio di Bedin e lo passava all'indietro a Cancian. Sulla palla, troppo lenta, si avventava Mazzola che vinceva il contrasto con il < libero » neroverde per puntare verso l'incerto Bubacco, scartarlo, rientrare al centro tirare a rete. Sulla linea Cappelli tentava la respinta ma sfiorava solo il pallone. Il pubblico stava ancora prendendo posto sulle zeppe gradinate che già l'Inter si trovava in vantaggio. Il Venezia si produceva in una reazione veemente, trascinato da Bertogna, un piccoletto di fronte al quale il lungo Facchetti ha fatto una serie di < magre » spaventose. Al 6' l'ala neroverde ha saltato in velocità il suo diretto avversario e da fondo campo ha centrato verso Manfredini: di testa, il calvo italo-argentino ha sorpreso Sarti con una precisa deviazione. Per poco non crollava lo stadio, a forza di applausi, mentre Manfredini faticava a sfuggire all'abbraccio dei compagni. Si riprendeva con un tiro di Suarez diretto in... laguna e con le prime decisioni a c senso unico » dell'arbitro, che raccoglieva i primi fischi. Al 24' scattava Cappellini, e nel contrasto con Cappelli riceveva una botta al ginocchio sinistro. Mentre l'attaccante, anche ieri uno del migliori della prima linea milanese, era ai bordi del campo per sottoporsi alle cure del dott. Quarenghi, Corso calciava la punizione. Un tocco lieve, naturalmente di sinistro, e la palla aggirava la barriera, ingannando Bubacco. Sul 2 a 1 per l'Inter, pareva finita per il Venezia, ma Bertogna al 39' compiva una prodezza davvero incredibile: l'ala evitava Facchetti in velocità, ma nel contrasto fra i due la palla si alzava a candela; Bertogna allora si lanciava in aria ed in rovesciata superava Sarti con un tiro a parabola che si infilava sotto la traversa. Un goal eccezionale, più spettacolare e più beffardo di quello realizzato contro lo stesso Sarti da Meroni, a San Siro. La ripresa vedeva le due squadre più calme, quasi che il pareggio le appagasse entrambe. Mazzola al 14' c scuoteva » però l'ambiente mandando un forte tiro a rimbalzare contro un montante, e sei minuti dopo l'Inter andava nuovamente in vantaggio. Suarez faceva un po' di scena dopo aver perso il « tackle » su Spagni, e l'arbitro concedeva una punizione a favore dei nerazzurri, quasi a centro campo. Calciava Corso verso Mazzola: Sandrino alzava la palla di tacco, la riprendeva oltre un avversario, resisteva ad un altro e poi toccava verso Bubacco; lesto, Bicicli arrivava in tempo a deviare la sfera in rete con una puntata di sinistro. Il Venezia per dieci minuti sembrava non aver più energie, poi tentava la terza rimonta. Al 27' due tiri successivi di Beretta erano respinti alla meglio dai difensori nerazzurri (il secondo dal braccio di Guarneri, diranno 1 neroverdi negli spogliatoi), ma sul secondo la palla filtrava verso Manfredini, quasi sul disco del rigore. Pedro sfiorava la palla con il braccio, la controllava, e dopo un mezzo giro su se stesso calciava in rete battendo Sarti. Un attimo di esultanza, poi si vedeva Sbardella fare gesti di diniego, confortato dal parere di un guardalinee. Niente goal, gioia dei nerazzurri, disperazione dei veneziani, grida da infarto sulle gradinate. L'arbitro sosterrà poi di avere fischiato prima ancora del tiro di Manfredini, ma forse ne aveva solo l'intenzione, perché nessuno se ne era accorto. Al 37' Sarti fermava d'intuito un cross di Spagni poi, a quattro minuti dalla fine, giungeva la « scena madre » del dramma. Scattava Pochissimo sulla sinistra e centrava, Mencacci di testa deviava in rete, Sarti tirava fuori la palla dalla porta con una smanacciata, ma Manfredini la ribatteva in rete. Questa volta il trillo con il quale Sbardella rilevava il fuori gioco di Mencacci si era sentito prima che la palla varcasse la linea bianca, ma non era più il momento per far accettare a giocatori e tifosi veneziani una sia pur giusta decisione. Si arrivava così al finale con l'assedio lungo ì canali davanti allo stadio, i sas si, la fuga attraverso la lagni na: per fortuna, nessun ine! dente grave. Bruno Perucca Venezia: Bubacco; Grossi, Mancin; Cancian, Cappelli, Spagni; Bertogna, Beretta, Manfredini, Pochissimo, Mencacci. Inter: Sarti; Burgnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi; Bicicli, Mazzola, Cappellini, Suarez, Corso. Arbitro: Sbardella, di Roma. Reti: primo tempo al 2' Mazzola (Int.), al 6' Manfredini (Ven.), al 25' Corso (I.), al 39' Bertogna (V.); secondo tempo, al 20' Bicicli (I.). La rete della vittoria dell'Inter a Venezia: Bicicli, a terra, ha calciato il pallone che sta superando II portiere Bubacco e il terzino Grossi (Tel.)

Luoghi citati: Roma, Sant'elena, Venezia