Segnano Meroni e Puja Bicicli accorcia le distanze

Segnano Meroni e Puja Bicicli accorcia le distanze Cronaca deli*incontro di San Siro Segnano Meroni e Puja Bicicli accorcia le distanze Combin ha mancato una facile occasione di aumentare l'attivo dei granata - Un palo colpito da Bicicli Milano, lunedì mattina. Quando l'arbitro Francescon fischiò la fine i cinquantacinquemila spettatori dì San Siro ammutolirono. Alcuni . tifosi granata sventolarono le loro bandiere, ma erano tentativi timidi per animare un paesaggio di colpo diventato triste. Le « radio-transistor » gracchiavano gli ultimi risultati, sì ebbe la conferma della vittoria della Juventus. Rocco corse in campo ad abbracciare Maldini, e tutti 1 torinesi festeggiarono il loro insperato successo. Insperato alla vigilia, perché la partita aveva invece dimostrato come i granata non avessero rubato proprio nulla. E la festa fu grande: il Torino aveva superato l'Inter sul campo milanese, un avvenimento che la storia del calcio non ricordava da molti anni, esattamente dalla stagione '52'53. L'Inter campione non perdeva a San Siro da oltre due stagioni. I suoi giocatori apparivano provati dalla fatica e nervosi. Suarez ebbe un alterco con Francescon, accusandolo di non aver ricuperato il tempo perduto durante il gioco. Intervenne un guardalinee per accompagnare Suarez negli spogliatoi, mentre Ficchi si intratteneva con l'arbitro cercando di minimizzare la portata delle proteste di Suarez. La gente intanto sfollava delusa. Molti dei cinquantacinquemila presenti orano accorsi per acclamare i neroazzurri trionfatori di Madrid e vincitori di Brescia, ed il successo del Torino aveva per la verità guastato la loro festa... Ma diciamolo pure a chiare lettere: la vittoria dei granata era meritata sul piano del gioco, sul plano del rendimento dei singoli atleti e della squadra tutta. Migliori per condizione fìsica, per decisione ed anche per entusiasmo. Che l'Inter sia più forte in campo tecnico (però non c'era Mazzola) era noto a tutti. Ma che vale una superiorità solamente teorica? Nulla. Rocco aveva visto giusto quando aveva impostato i suoi uomini sulla tattica della prudente copertura « per non perdere ». Se i contropiede dei granata sono giunti al successo pieno la colpa sta nelle file del neroazzurri. L'inizio aveva presentato un Torino veramente superbo: decise le marcature, decise ma non « cattive » le entrate e buona la vena di Meroni, che creava serie difficoltà a Facchetti, regalandogli per giunta alcune autentiche </ figuracce ». Proprio mentre i granata reggevano il confronto a testa alta, avanzava anche Maldini per servire in profondità Combin. Il centravanti scattò, con intuito, raccolse la palla e tirò a rete: Sarti intervenne e respinse verso il centro. Simoni, arretrato secondo le disposizioni di Rocco, intercettò il rinvio e lanciò sulla destra Poletti; abilissimo, il terzino deviò verso Meroni che stava in quel momento al suo posto naturale di interno sinistro. Meroni controllò la palla, se l'aggiustò e. fintando un cross. ingannò tutti. Sarti comDreso. TI suo tiro è stato « diabolico »: la palla si innalzò come per volare via, ma al momento piusto ripiegò, sfiorò l'incrocio del pali e si adagiò in goal una rete stupenda (17'). L'Inter quasi non reagì, ed il Torino sulle ali dell'entusia smo continuò a comandare le azioni con l'autorità di una grrande squadra. Difesa atten ta, centrocampisti in perfetto e contìnuo movimento, attac¬ canti impegnati in rapidi contropiede. Non capivamo perché Herrera si ostinasse a lasciare Facchetti su Meroni. Il divario di rendimento nella giornata era enorme. Evidentemente anche i maghi sbagliano..., e difatti Meroni, servito da Meschino, sfuggiva a Facchetti per tirare secco a rete, Sarti con la punta delle di¬ ta deviava sul palo destro. L'azione continuava con Picchi avanzava però Puja a contrastarlo, ed il «takle» serviva Simoni che rilanciava di fretta a Puja 11 quale, frattanto, aveva continuato la sua corsa. Palla al piede, Il mediano granata superò la linea del rigore e mandò in goal con tiro radente: 2 a 0 al 26'. L'Inter era in evidente difficoltà, e la sua reazione non ebbe esito_ pratico sia per la franca prova dei granata sia [per i troppi errori di Domenghini, di Corso, dì Jair e dello stesso Suarez. Cappellini, solo ed isolato, non diede molti grattacapi a Cereser. Nella ripresa finalmente Herrera capiva la necessità di controllare meglio Meroni, ed il compito di custodia del beatle granata toccò al rigido Brugnich. Cappellini al 2' fallì una facile occasione, e poco dopo (7'), una fuga di Meroni permise a Combin di presentarsi solo davanti a Sarti. La palla « svirgolò » stranamente sul piede del franco-argentino e la grande occasione sfumò. Come per condanna venne la rete dei neroazzurri a riaccendere una partita che pareva oramai decisa: punizione diagonale di Corso, con palla a Domenghini che serviva sulla destra Suarez, tocco intelligente e breve dello spagnolo, e gran tiro di Bicicli, contro cui Vieri non potè opporre valida barriera: 1 a 2 al 15'. Mezz'ora per ricuperare, ma i neroazzurri, ieri, non erano in giornata, ed il Torino sia pure con qualche apprensione potè raccogliere il frutto del bel gioco dimostrato nel primo tempo, rischiando in una sola occasione, al 32' quando un rabbioso tiro di Bicicli in piena mìschia mandò la palla a schiacciai-si alla base del palo destro della porta di Vieri. Per uno strano effetto la sfera attraversò tutta l'area del portiere senza che nessuno potesse intervenire. Fu quello il vero ultimo episodio di gioco. Qualche ripicco in campo, alcuni ammoniti (Poletti, Meroni, Puja, Facchetti e Burgnich), poi la fine. Una giornata veramente valida per il Torino, rientrato di colpo agli onori della cronaca per aver rilanciato l'interesse del campionato. Con pieno merito, con pieno elogio. Giulio Accatino Inter: Sarti; Burgnich, Facchetti; Bicicli, Guarneri, Picchi; Jair, Domenghini, Cappe! lini, Suarez, Corso. Torino.' Vieri; Poletti, Fossati; Puja, Maldini, Cereser; Meroni, Ferrini, Combin. Moschino, Simoni. Arbitro: Francescon Il terzino Facchetti si è spinto all'attacco: Vieri respinge

Luoghi citati: Brescia, Madrid, Torino