Giovane agricoltore fermato nell'Alessandrino per l'uccisione a Novi della mondana genovese

Giovane agricoltore fermato nell'Alessandrino per l'uccisione a Novi della mondana genovese Nuova traccia sui iosco delitto dei gennaio scorso Giovane agricoltore fermato nell'Alessandrino per l'uccisione a Novi della mondana genovese E' sotto inchiesta da tre giorni - I carabinieri non rivelano la sua identità-Si sa che ha 35 anni, è scapolo, abita in Val Borbera e possiede una « 600 » azzurra (su un'auto identica salì la vittima poco prima di essere assassinata) - L'uomo nega - Ammette soltanto di avere avuto un convegno, la sera del crimine, con una prostituta - Nelle prossime ore gli inquirenti decidono la sorte del sospettato (Dal nostro inviato speciale) Novi Ligure, 27 aprile. Un uomo è da almeno tre giorni in stato di fermo nella caserma dei carabinieri a Novi Ligure, sospettato autore dell'uccisione di Franca Ferrara, la ventitreenne mondana genovese trovata cadavere la mattina del 5 gennaio scorso iti un campo di neve alla periferia di Novi: stasera gli inquirenti hanno chiesto all'autorità giudiziaria, che l'ha concessa, una proroga del fermo. Sull'identità dell'indiziato i carabinieri mantengono il massimo riserbo: si sa soltanto che è un agricoltore sui trentacinque anni, abitante in un piccolo comune della Val Borbera, nell'alto Novesc; è scapolo, e le indagini hanno permesso di appurare che era solito frequentare l'ambiente delle «passeggiatrici» che, ogni sera, come faceva Franca Ferraro, si spostano da Genova a Novi per la loro trista attività. Le indagini vengono condotte dai carabinieri della com¬ pagnia e della squadra di polizia giudiziaria di Novi e dal Nucleo investigativo di Alessandria. L'agricoltore, interrogato a più riprese, nega di essere l'omicida ma forti indizi sono contro di lui: tra l'altro, sarebbe stato riconosciuto da alcuni testimoni come l'ultima persona vista allontanarsi con la Ferrara la sera del delitto, e sarebbe stata riconosciuta ntia « 600 » azzurra, che ora è parcheggiata nel cortile della caserma dei carabinieri. Franca Ferraro, nativa dell'Alessandrino, si sposò giovanissima ma quattro unni fa rimase vedova, con un figlio oggi di cinque anni: il marito morì in un incidente sul lavoro. Giovane e carina, Franca aveva allora intrapreso l'attività di « cntraineuse »; poi era scesa sempre più in basso ed ogni sera si spostava da Genova a Novi in cerca di occasionali clienti. Cosi aveva fatto anche il -} gennaio scorso. Dopo mezza- senza esitazione la sua auto,\ notte, quando le sue vcollcghe» si ritrovarono alla stazione per far ritorno a Genova, Franca Ferraro non fu vista e la mattina successiva, verso le 9, il muratore Lorenzo Bagnasco, di 62 anni, transitando in località Sant'AntonJo, rinveniva il suo cadavere seminudo riverso in un campo sulla neve. La donna era stata colpita con tre coltellate e il decesso (sta¬ bilì il perito settore) era avvenuto a seguito di emorragia interna. Dopo il delitto, nel corso delle prime indagini, i carabinieri avevano appreso da testimoni che verso le 23,30 la mondana era salita su una « 600», dirigendosi verso la località Sant'Antonio, alla periferia della città. L'uomo che l'aveva presa a bordo doveva essere stato l'ultimo « cliente » e quasi certamente l'assassino. Dell'auto gli inquirenti conoscevano soltanto il tipo (comunissimo) e una parte dei numeri di targa: tre, per la precisione. In base a queste scarne indicazioni i carabinieri iniziarono in tutta la provincia una meticolosa opera di ricerca, che li ha portati dopo settimane e settimane ili inutili tentativi, all'agricoltore della Val Borbera, ora fermato. A /intinto si sa, l'uomo ha subito respinto ogni accusa, negando di aver caricato sulla sua «600» una mondana; poi ha ammesso l'incontro ma ha detto che la ragazza con la quale si è accompagnato non era Franca Ferraro: con la donna si sarebbe fornitili;ne recato proprio in località Sant'Antonio, riaccompagnandola però alla stazione ferroviaria di Novi verso la mezzanotte. Le prostitute genovesi che frequentano la zona sono tutte note ai carabinieri, specialmente dopo il delitto, e nessuna di queste corrisponde alla descrizione fornita dal fermato. Si fa quindi sempre più strada l'ipotesi che la donna salita sulla « 600 » azzurra dell'agricoltore alle 23,30 del .J gennaio sia stata proprio Franca Ferraro; d'altra parte, fin dai primi giorni si è sempre dello che l'assassino potrebbe aver commesso il delitto ed esser tornato in città nel giro di non più di trenta minuti. Potrebbe quindi essere vero che l'indiziato si trovasse sul piazzale della stazione a mezzanotte, però da solo, dopo aver consumato l'omicidio. Il presunto assassino non è crollato; il suo comportamento appare tuttavia quello di un uomo troppo rassegnato, e stupisce che, se innocente, non abbia avuto uno scatto di ribellione mentre senza soste viene accusato di essere l'uccisore della mondana. Nelle prossime ore si avrà una decisione. Del delitto si erano già occupati la Mobile di Alessandria e di Genova, giungendo all'inizio del febbraio scorso al fermo di un austriaco fuggito di casa, il diciannovenne Andreas Gottfried Sshwarzenba- cher, dì Schicirm (Innsbruck). Il giovane riuscì a dimostrare la sua estraneità alla morte di Franca Ferraro, ma venne arrestato per sfruttamento e favoreggiamento di un'altra prostituta genovese. Le indagini dei carabinieri invece proseguivano sulla pista del cliente occasionale, ed hanno portato ora al fermo dell'agricoltore della Val Borbera. ì. m.

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Innsbruck, Novi Ligure, Sant'