Il parere del Provveditore sulla lotica degli studenti

Il parere del Provveditore sulla lotica degli studenti Sul dibattuto tema «Fatica degli studenti » il Provveditore agli studi della Provincia, dottor Giuseppe Reina, ci invia il seguente articolo. *La Starnila» ha dato notizia di un rapporto che il Preside del Liceo Scientifico di Lugo di Romagna ha inviato al Ministro della Pubblica Istruzione. 11 preside prospettava l'opportunità della concessione agli alunni delle scuole secondarie di un giorno di effettivo riposo settimanale e «La Stampa» ha posto l'accento sul sovraccarico di lavoro imposto ai giovani per lo svolgimento dei compiti a casa, dopo il normale orario delle lezioni, con ripercussioni deleterie sulla loro salute, sulla formazione del loro carattere e sul rapporti con i genitori. Al riguardo desidero innanzi tutto precisare che il calendario scolastico in vigore nella Scuola italiana prevede, rispetto a quello di altri Paesi, un consistente numero di giorni di vacanza che permettono agli alunni frequenti pause durante l'anno, con possibilità di recupero e con indubbi vantaggi per il loro rendimento. Ciò premesso, pur ritenendo, in linea di massima, che Il parere del Provveditore sulla lotica degli studenti «E' necessario che il lavoro scolastico sia dosato e intelligentemente distribuito» - La schiavitù dei programmi rende talvolta impossibile adeguarsi a questa esigenza: per questo urge la riforma l'inconveniente lamentato non si manifesti presso tutte le scuole con carattere di sistematicità, devo concordare sulla necessità che il lavoro scolastico sia opportunamente dosato ed intelligentemente distribuito nei giorni della settimana, sì che l'impegno degli alunni non risulti eccessivamente gravoso. Del resto, il Ministero della Pubblica Istruzione, rendendosi conto de: riflessi negativi che l'eccessivo carico di lavoro può avere sui giovani anche sotto il profilo igienico, fin dal febbraio 1964 ha richiamato l'attenzione dei Presidi e degli insegnanti sulla opportunità di concordare preventivamente, attraverso riunioni dei Consigli di classe, le necessarie intese onde evitare un mal distribuito impegno di studio a casa. E questo pur riconoscendo che ai fini della formazione culturale degli alunni, specie degli istituti di secondo grado, l'opera svolta dai professori In classe non può non essere integrata da un'adeguata, personale appli cagione degli studenti in ore extrascolastiche. E' da presumere che se non sempre riesce agevole ai Capi d'Istituto e ai docenti di ade guare la propria azione alle esigenze sopra indicate, ciò dipende essenzialmente dalla preoccupazione di un adeguato svolgimento dei programmi, scolastici in vigore. E' indubbio che una miglio re distribuzione del lavoro scolastico con un conseguente più proficuo rendimento degli alunni, potrà ottenersi soltanto quando sarà consentito al Ministro della Pubblica Istruzione di varare i provvedimenti di riforma degli istituti di secondo grado, con i quali, attraverso la indispensabile modifica dei programmi e l'auspicata abolizione della sessione autunnale degli esami di maturità e di abilitazione, sarà possibile dare un diverso e più razionale ordinamento al calendario scolastico. In attesa, mentre esprimo fiducia che, in aderenza alle prescrizioni ministeriali,, gli insegnanti vorranno, in questo scorcio di anno scolastico, assecondare 1 Presidi nell'arduo compito di' contemperare lo svolgimento del programmi con la necessità dì contenere lo .sforzo richiesto agli alunni entro limiti ragionevoli, esorto gli alunni e le famìglie, nel loro interesse, a non drammatizzare una situazione che, se va senz'altro riveduta e corretta, non presenta tuttavia, a mio avviso, i caratteri di assoluta intollerabilità.

Persone citate: Giuseppe Reina

Luoghi citati: Romagna