Il costo di un malato in ospedale

Il costo di un malato in ospedale L'ASSISTENZA SUN IT URIA a TORINO Il costo di un malato in ospedale La media delle rette giornaliere nel gruppo del San Giovanni (3386 letti) è di lire 6390 - L'amministratore dichiara: « Crediamo di essere tra i 1 IO ospedali d'Italia che non sono in passivo» - Le altre rette medie: Maria Vittoria (654 letti) lire 7487, S. Anna (520 letti) lire 6390, Inail (300 letti) 7 mila lire La riforma ospedaliera è all'esame del Parlamento. Essa è destinata a mutare radicalmente l'attuale struttura degli enti, da «opere pie» a vere e proprie « aziende » che svolgono un servizio pubblico, e a mettere ordine in un settore nel quale i debiti, gli sperperi, le spese inutili, l'irrazionale distribuzione territoriale dei posti-letto, la precaria situazione dei medici causano gravi difetti di funzionamento. Nella relazione ministeriale è detto che su 1300 ospedali esistenti in Italia, soltanto 110 possono essere considerati non passivi. Qual è la situazione nella nostra città? Secondo una recente indagine dell'ufficio d'igiene i postiletto sono in totale 13.978. Di questi, 1208 si trovano nei sanatori (S. Luigi e Birago di Vische), 5011 negli ospedali psichiatrici (che comprendono oltre a quello di via Giulio anche Collegno, Savonera, Grugliasco, Villa Regina. Villa Verde, Villa Azzurra e Certosa). Ne restano 7759 per un milione centomila abitanti, una delle medie meno sconfortanti d'Italia. Soprattutto se si tiene conto dei mille post; delle case di cura private e degli altri 4 mila messi a disposizione da una decina di ricoveri per vecchi e convalescenziari. (Nel calcolo non rientra il Cottolengo, benemerita istituzione torinese, con 870 posti per subacuti e circa 3 mila per cronici stabilmente ricoverati). In teoria, il numero dei letti sembrerebbe sufficiente. Non è cosi, anzitutto perché notevoli contingenti di ammalati (pari a circa il 36 per cento del totale) giungono dalla provincia dal Piemonte e anche da altre regioni, richiamati dalla fama dei medici e dalla modernità delle attrezzature ospedaliere Inoltre esistono deficienze connesse alla scarsa entità dei cronicari ed all'evoluzione del sistema assistenziale, per cui si verificano, soprattutto in certi periodi dell'anno, affollamenti e disagio. Per quanto riguarda la situazione amministrativa degli ospedali, che sono tutti «; opere pie» (l'unico ospedale civico, il Martini, è in costruzione) si può dire, a differenza di altri enti italiani che è « abbastanza buona ». Così la definisce il medico provinciale dott. Gaglio, precisando: « A Torino, come nel resto della regione, la ser'.età che impone di non spendere oltre la mi aura consentita da un'oculata prudenza è un criterio adot tato da tutti ». Abbiamo svolto una breve inchiesta. Nei cinque istituti di proprietà dell'Ospedale San Giovanni Bat'ista e della Cit tà di Torino (1910 letti alle Molinette, 491 al S. Giovanni vecchio, 225 al S. Vito, 157 al l'Eremo, 600 all'Astanteria Martini) ogni ammalato costa in media 6390 lire al giorno. Dice il direttore amministrativo avv. Moro: «AToi speriamo di essere tra "i 110 ospedali non in passivo di cui parla il mi nistro Mariotti. Il nostro bi lancio e sano. Non facciamo mai il passo più lungo della gamba » Stessa situazione al Maria Vittoria, 654 letti, dove il co sto prò capite previsto per que sfanno sarà di 7.487 lire per ammalato dsSunlsdt5m3ssldltnpall'Amedeo di Sa-voia, con 300 letti e un costocosto firo capite 5250 lire perammalato, ritiene « di poteressere calcolato tra gli aspe- llllllllItllllllllItlllllllllllllUdi 6000 lire circa Anche l'Ospedale Dermatologico, 220 letti, doli italiani che non sono considerati in passivo*. Cosi il S. Anna, che ha 520 letti e un costo per ammalato che nel '66 era di 5228 lire e sa¬ lirà quest'anno a 6390, a cau-j necessarie anticipazioni di cassa: operazioni costose. Per finanziare ampliamenti e attrezzature contraggono mutui e pagano forti interessi. Per fronteggiare i miglioramenti salariali dei dipendenti, l'aumento del costo della vita e della concorrenza contraggono altri debiti onerosi. a soprattutto dell'incidenza sullo spese del nuovo stipendio dei medici. Nel Centro traumatologico Inail, che avrà 510 letti ma per ora ne ha messi in funzione meno di 300, il costo dell'ammalato è sulle 7 mila lire: non si possono fare valutazioni di bi Come sopperiscono a queste esigenze? Con i proventi patrimoniali propri, ma soprattutto aumentando le rette di quel tanto che è consentito, di anno in anno, dal ministero. Con tutte le conseguenze che ne derivano per le mutue (alle quali fa capo il 90 per cento dei ricoverati) e per l'insicurezza finanziaria degli ospedali. E' un sistema che presta il fianco a molte critiche, e a cui la riforma Mariotti intende ovviare, non soltanto assicurando il finanziamento dei i servizi con un fondo nazionale e un'amministrazione centralizzata, ma con l'unificazione • progressiva dei patrimoni ospedalieri. a soprattutto dell'incidenza sullo spese del nuovo stipendio dei medici. Nel Centro traumatologico Inail, che avrà 510 letti ma per ora ne ha messi in funzione meno di 300, il costo dell'ammalato è sulle 7 mila lire: non si possono fare valutazioni di bilancio, sia perché l'ospedale è da poco in attività, sia perché l'amministrazione è accentrata a Roma. Se in apparenza, a Tonno, le cose non vanno troppo male, in realtà la situazio¬ ne è molto meno rosea. Gli ospedali devono lottare con le mutue inadempienti. Iscrivono nell'attivo i crediti, e si fanno fare dalle tesorerie le

Persone citate: Birago, Gaglio, Mariotti, Villa Regina