Taviani ha reso omaggio alla stele di Galimberti devastata per la seconda volta da ignoti teppisti di Bruno Marchiaro

Taviani ha reso omaggio alla stele di Galimberti devastata per la seconda volta da ignoti teppisti Provocazione fascista nell'anniversario della Liberazione Taviani ha reso omaggio alla stele di Galimberti devastata per la seconda volta da ignoti teppisti Il cippo che sorge tra Centallo e Cuneo era già stato profanato nel dicembre del 1964 - Nella notte su martedì, i « camerati» hanno nuovamente frantumato la lapide, divelta la croce e abbattuto il cipresso - Lo sdegno della popolazione e degli ex partigiani espresso dallo scrittore Nuto Revelli - Il ministro dell'Interno e il sindaco di Torino hanno deposto corone (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 25 aprile Per la seconda volta i fnscisti hanno profanato la steleche ricorda il sacrificio dDuccìo Galimberti, eroe nazionale e animatore della Kesistenza in Piemonte. Già il 6 dicembre del 196degli sconosciuti che le auto info inquirenti avevano defiìnìto avvinazzati e non elemen\ti politici, s'erano accaniti conìtro la lapide mandandola in V.frantumi ed avevano poi spar\pagliato nei campi i fiori e le jcorone de-nste per onorare la '.memoria di Duccio nell'anni-\versario del suo assassinioiti dicembre del 191,1,). iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii Questa volta l'opera è stataipiù completa e metodica. Nella\notte sul 25 aprile, sconosciuti'hanno nuovamente smantella-']to e sbriciolato la lapide cheireca scolpito «Qui i fascisti]trucidarono Tancredi Galim-iberti (Duccio) eroe nazionale:», poi si sono accanili contro la'ci'ocf strappandola ila! cippo ed hanno anche abbattuto,servendosi di una sega circo-'lare, il cipresso che d'estategettava la sua ombra frescasul monumento lungo la sta-tale, tra Centallo e Cuneo. Qualificare questo gesto come teppismo fascista è sin troppo facile. Ma forse non è giusto perché persino i teppisti hanno una loro morale, quella clic, invece, certamente manca ai profanatori di questa notte. E' persino superfluo stigmatizzare la bassezza e la volgarità di questo gesto. Necessario, invece, sottolineare lo sdegno composto e maturo della popolazione di Cuneo, degli ex partigiani che hanno abbandonato i loro luoghi di ritrovo nelle valli in occasione del 25 aprile, per recarsi a rendere omaggio alla memoria profanata. Soprattutto è necessario sottolineare la sensibilità del ministro dell'Interno Taviani che da Torino, ove in mattinata aveva inaugurato il monumento a Ignazio Vian, ha subito voluto raggiungere il cippo devastato di Galimberti; non soltanto come uomo della Resistenza, ma come rappresentante del Governo e dell'Italia ufficiale. La stessa sensibilità che ha dimostrato il sindaco di Torino prof. Grosso, pure lui sul posto della profanazione con esponenti del Consiglio comunale e provinciale. Questo dimostra che se i fascisti speravano di provocare i democratici insultando la memoria di un loro eroe proprio nel giorno che ricorda la Liberazione, l'obiettivo è fallito perché sono riusciti sol| tanto a far sentire ancor più vicini agli ideali della Resi-\stcnza i combattenti di oltre\cent'anni fa e i giovani che\dalla storia hanno imparato,qualcosa. i La notizia che il cippo ,n.Duccio era stato smatìtellato- si era saputa a Cuneo nelle] prime ore del mattino quan-\ di, un gruppo di persom si era recato sul posto per de-\porre la corona. Giù durante: fa cerimonia ufficiale del 25 aprile in municipio il sindaco Tancredi Dotta Rosso ha espresso lo sdegno della popolazione per il vile gesto. Più tardi in una dichiarazione ha detto con chiarezza che non si può continuare a colpire la Resistenza nella sua culla; che non si tratta di «bravate» o di «ragazzate», bensì di atti meditati. «Occorre che l'autorità vada fino in fondo per colpire esecutori materiali e mandanti, prima che lo faccia direttamente la popolazione ». Alle 16 il sindaco Dotta Rosso, i capi gruppo consiliari ed esponenti della Resistenza, si sono recati in corteo al monumento di Duccio dove poco dopo è giunto, da Torino, il prof. Grosso, il quale ha deposto ai piedi della stele un cuscino di rose rosse a nome del comune di Torino. Il ministro Taviani è arrivato verso le 16.30 e ricevuto dalle autorità (prefetto, questore, sindaco, presidente della provincia di Cuneo e altri) ha assistito alla deposizione di una grossa corona d'alloro del « Ministro dell'Interno ». L'on. Taviani è stato subito avvicinato dallo scrittore ex comandante partigiano Nuto Revelli che gli ha manifestato lo sdegno degli antifascisti per il vile gesto. « Signor ministro, lei stamane a Torino ha inaugurato un monumento — quello a Ignazio Vian — che era già stato profanato nella notte. Perché aver colpito la stele di Ga Umberti è come aver colpito quella di Vian e le lapidi dei | nostri cento e cento caduti in fotte le valli e le pianure del Cuneese. Chiediamo a Lei, ex partigiano, di essere vicino a noi, di aiutarci a porre fine a questi insulti. La polizia ci può aiutare e noi ci auguriamo non ci siano altre provocazioni, perché desideriamo rimanere nella legalità ». Non è stato certo un discorso; Nuto Rovelli ha parlato sotto voce e appena il ministro e i più vicini lo hanno udito. E altrettanto ha fatto l'on. Taviani rispondendogli, « Io credo — ha detto — che 'a barbarie e la dittatura si vincono soltanto con la democrazia. Le forze dell'ordine — glielo garantisco — sono a disposizione del popolo e della democrazia per impedire ogni rigurgito fascista. Tranquillizzi gli ex partigiani, i cuneesi. che darò precise disposizion perché le indagini vengano condotte con energia per sco prire i colpevoli ». La statale di Cuneo, durante la breve cerimonia era bloccata da un migliaio di persone: ne erano venute anche da Torino e da Milano. Prima di riprendere il viaggio per Genova il ministro Taviani ha voluto assicurare il sindaco di Cuneo che il cippo profanato verrà al più presto riparato a spese dello Slato e che stanzierà 35 milioni per il grande monumento alla Resistenza che dovrà sorgere nella città. Le indagini per scoprire i responsabili della profanazione non hanno dolo sino ad ora alcun frutto. L'inchiesta è affidata alla squadra mobile in collaboragio1le con l'Ufficio politic" t,clla Questura. Questa Ner" ei"no "ia state interron",e """ quarantina di persone. quasi tutte appartenenti al- l'«»ibiente dei nostalgici locali. Bruno Marchiaro Il ministro Taviani ieri a Centallo presso il cippo dedicato a Galimberti e profanato da ignoti vandali