Il più instabile paese d'Europa sempre minacciato dalla guerra civile

Il più instabile paese d'Europa sempre minacciato dalla guerra civile Il più instabile paese d'Europa sempre minacciato dalla guerra civile La storia della Grecia moderna è una lunga lotta quasi continua tra le forze repubblicane, liberali e democratiche, e monarchi dispotici, spesso stranieri, imposti dal gioco delle potenze. Paese tra i più instabili dell'Europa contemporanea, la Grecia è nata come Stato indipendente agli albori del secolo scorso, dall'insurrezione vittoriosa contro l'impero ottomano del 1821. Ma la sua indipendenza fu presto minacciata dalle mire imperialistiche dello zar Nicola I, e divenne un problema europeo: l'Inghilterra ritenne di risolverlo convocando a Londra una conferenza anglo-russo-francese che nel 1827 sanci il riconoscimento dell'autonomia greca. Cinque anni dopo, una convenzione fra le grandi potenze affidava ia corona di Atene ad un sovrano tedesco, Ottone di Wittelsbach, secondogenito del re di Baviera. Autoritario ed inviso ai paese, Ottone fu deposto malgrado l'estremo tentativo di conservare il trono compiuto con la Costituzione accordata nel 1844. Nel '63 cinse la corona un altro monarca straniero, Giorgio I, figlio del re di Danimarca. L'anno dopo una nuova costituzione stabilì un regime di democrazia liberale (una sola Camera eletta a suffragio universale, libertà di stampa e di associazione), che durò fino al 1911. Furono anni di relativa stabilità, nonostante i conflitti che periodicamente scuotevano l'Europa orientale. Nel 1910 divenne primo ministro Eleuterio Venizelos, eminente statista, che riorganizzò la Grecia dandole la struttura di uno Stato liberale e moderno, e prestigio internazionale. La prima guerra mondiale ripiombò il paese in una crisi gravissima: Giorgio 1 era stato assassinato nel 1913, e gli era successo il figlio Costantino, favorevole all'intervento armato a fianco degli Imperi centrali, mentre i liberali guidati da Venizelos auspicavano l'alleanza con l'Intesa. Il conflitto, acutissimo, si risolse con I allontanamento di Costantino, costretto ad abdicare in favore del figlio Alessandro. Venizelos tornato al governo dichiarò guerra alla Germania, alla Turchia ed alla Bulgaria. Nel 1920, battuto Venizelos alle elezioni, morto re Alessandro (per il morso di una scimmia), la corona fu restituita, con un plebiscito probabilmente dubbio, a Costantino: che tuttavia perdette di nuovo il trono, e questa volta per sempre, nel 1922 dopo aver condotto la Grecia nella disastrosa campagna contro la Turchia. Diventa re, per poco più di un anno, il secondo figlio di Costantino, Giorgio II. E' il periodo più critico nella storia della Grecia di questo secolo: nel 1924 un'insurrezione armata promossa dai capi militari rovescia la monarchia ed instaura la Repubblica (25 marzo). Il regime repubblicano dura undici anni. Il 1" marzo 1935 un colpo di Stato del generale Kondilis restaura la monarchia con Giorgio II. Il paese scivola verso la dittatura. A partire dal luglio 1936 il governo Metaxas si trasforma progressivamente in un regime autoritario sul modello fascista. Incombono minacciose le nubi della guerra, e la Grecia non 3i salva, malgrado Metaxas, dall'invasione nazifascista. Alla fine del conflitto, 11 problema istituzionale provoca la guerra civile. La monarchia, sorretta dalle potenze occidentali, provale sulle forze della resistenza, guidate dal partito comunista e appoggiate da Mosca. Un plebiscito riassegna nel '46 il trono a Giorgio II, cui succede il fratello Paolo I. La guerriglia partigiana continua fino al '48; è stroncata definitivamente nel '49. Costantino, l'attuale sovrano che ha imposto al paese un regime militare, ha 27 anni. E' succeduto al padre Paolo I nel '64. Appartiene alla dinastia degli SchleswigHolstein-Sonderburg, fondata da re Giorgio I nel 1863 e discendente da Cristiano di Danimarca, vissuto nel XV secolo. a. d. n.

Persone citate: Eleuterio Venizelos, Giorgio I, Giorgio Ii